Taxxi 5 - Film (2018)

Arrivati al numero 5 si cambia e dei vecchi eroi restano solo Alain Trésor (Montoute), capo del dipartimento della polizia municipale di Marsiglia, e l'ineffabile Gibert (Farcy) ora sindaco, che entra in scena presentando una nuova macchina per ripulire Marsiglia dalle deiezioni canine ricoprendo incidentalmente di escrementi gli astanti durante la dimostrazione. Il protagonista invece, dispersi Émilien e Daniel, è il poliziotto sprint Franck Gastambide, sorta di incrocio tra Jason Statham e Vin Diesel, spedito in punizione alla polizia municipale di Marsiglia da Parigi per essersi portato a letto con la moglie del...Leggi tutto commissario. Ritrovatosi in un mondo che non conosce, da abilissimo pilota qual è chiede subito se hanno lì in dotazione auto potenti, ma la risposta è negativa.

Per sconfiggere la pericolosa banda di italiani autori di numerose rapine nella zona (girano in Ferrari e Lamborghini e sono capeggiati dal Salvatore Esposito di GOMORRA), Sylvain ha bisogno di capire dove sia finito il magico taxi truccato di cui tanto favoleggia Alain, che ama ricordare appassionatamente le imprese di Émilien e Daniel. Pare sia finito “nell'entroterra” perso chissà dove, ma una persona che sa dove potrebbe essere c'è: il non troppo a posto Eddy (Bentalha), all'attivo qualche crimine e una splendida donna di cui è innamoratissimo. Per svelare dove è nascosto il taxi chiede gli sia sbiancata la fedina penale e pretende di affiancare Sylvain alla guida dello stesso, presto ritrovato. La caccia agli “italiani” ha inizio...

L'ambito in cui ci si muove è sempre quello della commedia action, con spericolati inseguimenti per le strade di Marsiglia (e di Parigi nelle prime scene, con un pessimo uso di computergraphic), ritmo veloce e un bel po' di gag spesso di gusto slapstick come da sempre si usa nel cinema comico francese; alcune anche funzionano, per quanto non si vada certo per il sottile (oltre alla citata esplosione di escrementi va annotata una corsa in auto col parabrezza completamente ricoperto di vomito).

I protagonisti sono sufficiente simpatici, con Montoute che esce presto di scena causa investimento e la coppia Gastambide/Bentalha che si amalgama discretamente (il secondo ama immaginarsi come il Martin Lawrence di BAD BOYS a fianco del più intraprendente collega). La squadra che li aiuta è composta da agenti improbabili (una donna sovrappeso, un nano, un imbecille e uno che se lo guardi perde le staffe), tanto che resta in secondo piano e appare giusto quando c'è da inserire qualche battutaccia in più. Nel suo insieme, comunque, questo modesto sequel a undici anni di distanza dall'ultimo capitolo si inserisce degnamente nella scia dei predecessori. Delude quanto a spettacolo (nelle fughe in auto è più interessante osservare le splendide linee della Ferrari 458 gialla, della Ferrari California rossa o della Lamborghini Aventador nera), ma si rifà parzialmente con qualche battuta azzeccata e una regia spumeggiante.

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