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TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/09/19 DAL BENEMERITO COTOLA
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Cotola 6/09/19 21:10 - 9061 commenti

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La genuina passione e vitalità della sceneggiatura rendono bello e coinvolgente un film che dà il meglio di sé nella prima parte: quella della formazione di Martin. Nella seconda si perde un po' tra impegno militante ed altro (l'evoluzione del protagonista) che, a tratti, appaiono un po' facili, scontate e confuse. Ma sono aspetti perdonabili vista la riuscita globale della pellicola che non annoia mai, nonostante le due ore abbondanti. Dinamica la regia di Marcello che inserta il film con "cartoline" di una Napoli d'antan. Bravo Marinelli, ma straordinari gli attori di contorno.
MEMORABILE: L'incontro con Maria (meravigliosa l'interpretazione della Pommella).

Myvincent 9/09/19 08:10 - 3746 commenti

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Con un registro scenografico e temporale cangiante assistiamo alle gesta di questo Martin Eden napoletano che ha il volto e i gesti di Luca Marinelli. Dagli esordi di ragazzo qualunque (adoratore dei viaggi in mare) a ricercatore della verità attraverso le letture c'é anche tanto di Jack London, dentro a tante difficoltà a esordire come scrittore. Merito soprattutto di un protagonista istrionico, talentuoso, ma che a volte fa "pesare" al pubblico quanto sia bravo e capace di riempire lo schermo.
MEMORABILE: Il broncio antipatico di Jessica Cressy nel ruolo di nobile intransigente.

Matalo! 9/09/19 15:21 - 1378 commenti

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Perché Martin Eden? Perché i connotati storici sono appena accennati con tocchi prevedibili? Marinelli ottimo sino a che non si incarna in Brissenden alla fine (e fa il verso a Cecchi). Perché la protagonista è francese in una famiglia italiana? Senza storia e senza mare. Il senso è cultura contro fascismo, ma è affrontato in maniera semplicistica, nonostante gli arzigogoli filmici.

Xamini 13/09/19 20:39 - 1254 commenti

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Ci parla bene, questo Martin Eden. Pietro Marcello ha saputo dare al film un ritmo quasi emozionale, scandendolo con gli innesti della Napoli che fu, con i colori degli stessi e del rimanente, con momenti, quasi pillole, in grado di far scaturire sensazioni. Il mattatore Marinelli è in grado di fare qualsiasi cosa (qui duetta con un gran Cecchi e la bellezza tutta francese della Cressy). Ma l'opera muta in difetto nella seconda parte ciò che era pregio nella prima, allorché diviene frettolosa, restituendo quasi una volontà di riassumere. Il sapore complessivo è però decisamente buono.

Digital 25/09/19 23:26 - 1257 commenti

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Non si discutono le qualità attoriali di Luca Marinelli e neppure la notevole ricostruzione ambientale di una Napoli dei primi del Novecento; l'appunto maggiore è riconducibile a un tedio che cinge celermente lo spettatore, il che determina un calo brusco dell'attenzione e sbadigli che puntualmente si susseguono. Meglio la prima parte, quella orientata a mostrare un Martin Eden intento ad acculturarsi per diventare uno scrittore; la seconda parte è caratterizzata da una lentezza esasperante, condita da un infausta parentesi politica. Zzz...

Thedude94 15/11/19 02:26 - 1097 commenti

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Pietro Marcello dirige un film tutt'altro che semplice con molta libertà e intraprendenza e lascia alla bravura di Marinelli il compito di mantenere viva una storia che rischia in alcuni momenti di diventare insensata e lunga. Ma comunque la diligenza dei reparti tecnici, che contribuiscono a farci vedere una bella Napoli (sia quella borghese sia quella proletaria), fa sì che la mescolanza dei temi trattati (amore, politica, poesia) non stanchi troppo lo spettatore. Certo non un film per tutti, ma che va visto per cultura personale.

Capannelle 22/12/19 13:16 - 4412 commenti

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Bel lavoro di Marcello, coraggioso, personale e coinvolgente soprattutto nella prima parte, perfettamente cucita sulle (larghe) spalle di un Marinelli strepitoso. Quando si passa dalla storia d'amore all'impegno politico la storia diventa meno credibile e si sfilaccia, ma questo non riduce l'effetto di un'opera che propone con efficacia tempi, spezzoni e stili diversi, dovendoli anche rivisitare in salsa napoletana. Ben orchestrato anche il resto del cast. Montaggio, primi piani e musiche ci regalano belle emozioni.

Decimamusa 25/12/19 12:35 - 102 commenti

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Operazione complessa e dagli esiti contrastanti questa tentata da Marcello, regista talentuoso. Ispirarsi al romanzo londoniano, straordinariamente denso e vibrante, dislocando luoghi e tempi e giocando al suo interno anche su ellissi e anacronismi, dà vita a un film che appare come un grande contenitore variopinto, solo a tratti suggestivo e coinvolgente (anche per le soluzioni fotografiche) ma, più in generale, incompiuto, frammentario e non adeguatamente approfondito nel rovello psicologico del protagonista.

Paulaster 28/01/20 17:11 - 4431 commenti

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Giovane marinaio si innamora di una ragazza altolocata. Il romanzo di London viene trasposto con mano felice a Napoli, con la fotografia satura che rimanda a un clima da amarcord. La parte relativa alla storia d'amore è grande cinema in cui la genuinità d'intenti, il desiderio di migliorarsi e la libertà son tutti sentimenti ariosi e rendono partecipi. La svolta politica, il conseguente cambio di personalità e il finale han poco da dire e lo dicono male. Anche Marinelli interpreta a doppia faccia: straordinario solo nella prima parte.
MEMORABILE: L'invito a pranzo facendo la scarpetta; La poesia con la mano sulla candela; Le risposte all'università.

Jandileida 5/02/20 23:08 - 1568 commenti

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Operazione ambiziosa quella di trasportare Eden in una Napoli sospesa senza tempo nel suo passato (la cosa migliore del film). Autoriale? Sì. Mattone? Anche. Se infatti non dispiace la prima parte in cui si assiste con coinvolgimento all'accensione del sacro fuoco della scrittura nel cuore di Martin, la seconda parte naufraga invece tra derive politiche che ricordano il Bellocchio più ingessato e tempi elefantiaci che riportano a morti di matematici napoletani. Marinelli, qui con accento"straniero", fa sempre una bella figura. Audace ma soporifero.

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Giùan 19/04/20 14:16 - 4574 commenti

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Virtuosistico bildungsroman di Pietro Marcello, il quale con una operazione analoga, ma molto più passionale e "mediterranea", a quella de La donna dello scrittore, contempera straniamento delle immagini e un radicamento umanistico/letterario che qui si fa totalizzante, cannibalizzando soprattutto nella seconda parte le altre linee narrative. Resta comunque una personale sensualità poetica che attraversa l'intero film con una sincerità che gli fa perdonare slittamenti e ingenuità. Marinelli, con sensibilità truffautiana, idealizza, incarna e infine è Martin.
MEMORABILE: L'incontro tra Marinelli e Cecchi; Il viso oleografico della Cressy e quello sensuale di Denise Sardisco.

Didda23 18/05/20 09:37 - 2429 commenti

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Un fim che sa avvincere ed esaltare solo a metà, perché dopo una prima parte eccezionale che vede Martin appassionarsi sempre più alla scrittura con situazioni narrative notevoli (e gran dialoghi), qualcosa improvvisamente si sfilaccia rendendo la pellicola decisamente più pesante, con una deriva del personaggio quasi mai entusiasmante. Marcello va applaudito per la notevole forma e per la geniale idea di inserire immagini di repertorio della Napoli che fu. Location scelte con gusto. Marinelli giganteggia e oscura quasi tutti gli altri (eccetto un sempre valido Leonardi).
MEMORABILE: L'incontro con Elena; I racconti che puntualmente vengono rispediti al mittente; La cena a casa di Elena.

Lou 21/09/20 14:25 - 1121 commenti

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Il film di Marcello colpisce per originalità e personalità: è una libera e coraggiosa trasposizione del Martin Eden di Jack London, con un Marinetti molto ispirato che si rivela perfettamente aderente al personaggio. Molto caratteristica e ben connotata l'ambientazione partenopea, arricchita da immagini e filmati d'epoca. La visione è godibile, stimolante, ricca di momenti sorprendenti ed emozionanti. Davvero notevole.

Nando 9/10/20 15:25 - 3816 commenti

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Uno stratosferico Marinelli ci conduce in una pellicola eccelsa in cui si narrano le vicende di un marinaio che ambisce a diventare scrittore. Una narrazione notevole con inserti remoti e situazioni toccanti che offre spunti importanti. Ricostruzioni ottime e sopratutto cast di contorno di altissimo livello. Dopo una prima parte encomiabile, nella seconda si assiste all'evoluzione del protagonista con un ritmo sempre piacevole.

Magi94 21/12/20 23:00 - 954 commenti

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Operazione intellettualoide per mandare in visibilio la critica con frasi fatte e riflessioni ormai vuote, Marcello sembra avere come riferimenti registici Pasolini e Godard, senza però un decimo della profondità del loro pensiero. Ambientato a Napoli (e si capisce!), il film amalgama spezzoni d'epoca di un ruffianismo coraggioso con anacronismi di dubbio gusto, il tutto per narrarci una storia d'amore trasportata da dichiarazioni romantiche che si potevano perdonare forse nell'800. La parte "politica", fatta di slogan vuoti e filosofia per bambini, lascia il tempo che trova.
MEMORABILE: Giordano Bruno Guerri che fa il fascista!; Donadoni che (sacralità del dialetto) si esprime con Martin Eden come potrebbe farlo Massimo Boldi.

Pigro 11/03/21 09:46 - 9676 commenti

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Incongruenze e sbalzi temporali spalmano la storia del londoniano marinaio acculturato in diverse epoche (bellissimi i materiali d’archivio) per sottolineare l’emblematicità del plot rispetto al 900 italiano. L’effetto frullatore tracima nella narrazione, che fonde confusamente temi come l’intellettuale, la società, la politica, in un maledettismo romantico d’antan con uno spiritato Marinelli. Intento interessante e diverse buone idee si perdono in un ricercato e ammiccante virtuosismo che approda (soprattutto nella seconda parte) al fastidio.

Deepred89 5/04/21 01:12 - 3709 commenti

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Bel film italiano su una storia di ascesa e declino, dotata di un'idonea carica di ambizioni e affrontata col giusto, ampio respiro, con una confezione professionalissima a sorreggere il tutto. Il primo tempo si prende i tempi giusti per caratterizzare il suo personaggio, ma in seguito il ritmo si fa precipitoso e alcune metamorfosi giungono improvvise e per questo non sempre credibili. Marinelli funziona soprattutto quando, per esigenze di copione, si ritrova a recitare sopra le righe. Le immagini di repertorio si integrano bene col resto del girato.

Galbo 12/04/21 19:57 - 12402 commenti

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Sulla carta la trasposizione "napoletana" del romanzo di London era rischiosa, ma il regista Pietro Marcello riesce nell'impresa brillantemente rendendo credibile il ritratto del giovane aspirante scrittore interpretato con grande bravura da Marinelli. Più ispirato nella prima parte, che caratterizza il personaggio in modo più sentito, rispetto alla seconda dove l'aspetto politico appare maggiormente forzato, il film trova la sua forza nei personaggi e nei loro interpreti oltre che nell'ambientazione, quasi sospesa e senza tempo in cui si innestano dei suggestivi quadri d'epoca. 
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  • Curiosità Capannelle • 22/12/19 00:52
    Scrivano - 3528 interventi
    Coppa Volpi a Venezia per la migliore interpretazione maschile a Luca Marinelli.