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TITOLO INSERITO IL GIORNO 28/07/09 DAL BENEMERITO SAINTGIFTS
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Saintgifts 28/07/09 15:38 - 4098 commenti

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Dal romanzo di Brian Moore sceneggiato dall'autore stesso. 1634, Quebec: il Padre Gesuita Laforgue con il capo indiano Chonina, la sua famiglia, altri indiani e un giovane bianco risalgono con canoe un grande fiume per migliaia di miglia per raggiungere gli Uroni. Questa forzata convivenza a contatto con una natura tanto bella quanto ostile e l'incontro con indigeni violenti e crudeli mette in discussione tutte le certezze religiose e di vita facili da mantenere nel mondo civile. Pregio del film è il continuo parallelo tra indigeni e conquistadores.
MEMORABILE: Padre Laforgue: "Perché Padre Jerome è ora in Paradiso, mentre Chonina deve vagare in eterno nelle tenebre? Aiutami o Signore".

Puppigallo 15/11/19 09:10 - 5367 commenti

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Vera e propria Via Crucis di un missionario Gesuita, che fino all'ultimo tenta di convertire i nativi, attraversando una terra a dir poco inospitale per chi non vi dimora. L'enorme sforzo del protagonista è percepibile, come anche il clima rigido; e c'è una certa abilità nel non protendere più dal lato cristiano, che da quello pagano, riuscendo, in parte, a giustificare anche i comportamenti più crudeli, o il rifiuto della religione (mai mostrarsi deboli, o altri ne approfitteranno). Pur senza particolari picchi, o guizzi registici, è una pellicola che merita la visione, perchè realistica.
MEMORABILE: "Manto Nero, questo posto è mondo crudele, ma è dove c'è il Sole"; Manto Nero: "La foresta parla, i morti rivivono di notte"; Nella chiesa.

Jena 1/11/20 13:00 - 1602 commenti

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Film che, molto meglio di altri, rappresenta l'incontro/scontro tra le due civiltà europea e indiana, con un'inconsueta ambientazione nelle colonie francesi nel Canada del 1600. Evitando il manicheismo e il buonismo del cinema attuale, Beresford non teme di mostrare gli indiani quali feroci selvaggi, dediti a crudeli sevizie sui prigionieri ma dotati un puro senso dell'amicizia e dell'onore e di una profonda religiosità panteistica. Splendide le riprese dei magnifici paesaggi canadesi, altrettanto curata la ricostruzione storica sia della vita dei colonizzatori sia degli indiani.
MEMORABILE: La "vestizione" del capo indiano e del governatore; L'autoflagellazione di Bluteau; La morte di Chonina; "Il mondo è crudele ma è dove c'è il Sole".

Marcellobi 14/09/24 17:27 - 6 commenti

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Un film poco noto del regista australiano, lontano dalle sue solite corde registiche. Un'opera gelida (in tutti i sensi) e spigolosa, che cela la sua poesia nel non voler edulcorare nulla né nell'edificare. La storia di questo gesuita così cocciuto e al contempo inadatto a capire il mondo che vorrebbe convertire è toccante e la fotografia e la messa in scena di Beresford si orchestrano assieme ottenendo un film che meriterebbe d'essere rivalutato.

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