Maigret - Film (2022)

Maigret
Locandina Maigret - Film (2022)
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: Maigret
Anno: 2022
Genere: giallo (colore)

Cast completo di Maigret

Note: Titolo di lavorazione "Maigret et la jeune morte", come l'opera di Simenon dalla quale il film è tratto.

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La nostra recensione di Maigret

Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Costruito principalmente sul personaggio del celebre commissario e sul suo fenomenale interprete, il film di Leconte riprende Simenon replicandone in pieno l'andamento meditativo. Nel riproporre sullo schermo "Maigret e la giovane morta" il film ci riporta alla Parigi degli Anni Cinquanta, fotografata con gusto decadente e una cromia cupissima che oscura ogni luce naturale rendendo ogni ambiente plumbeo, opprimente. Maigret vi si muove col suo incedere lento che corrisponde a quello del regista, disinteressato ad accelerare il ritmo e anzi spinto all'azione contraria per associare con processo osmotico personaggi e narrazione.

Il Maigret di Depardieu rinuncia all'inseparabile...Leggi tutto pipa per un problema di salute sulle prime piuttosto vago, ma si concede volentieri all'alcol impegnandosi a continuare ogni indagine sempre con lo stesso tipo di vino (o di birra, quando capita). Nello specifico il delitto è quello di una giovane ragazza (Antoons) di cui nulla si sa. Probabilmente proveniente dalla provincia, non se ne riesce a stabilire nemmeno il nome. Vestiva bene e l'ultima volta è stata vista alla festa di fidanzamento di colei (Bernier) che ne era stata precedentemente la coinquilina. Da quanto si capisce nelle prime scene qualcosa lì succede, ma nulla ci viene detto di quanto accaduto tra il momento in cui si ha uno scontro tra lei e la coppia di festeggiati e quello in cui viene ritrovato il cadavere barbaramente accoltellato. Senza fretta, limitandosi perlopiù ad ascoltare e procedendo senza troppo genio unendo gli elementi più ovvi, Maigret entra in contatto con chi la ragazza aveva intravisto scoprendo che l'unica a conoscerla davvero - per quanto nemmeno troppo - era proprio la sua ex coinquilina, attrice cinematografica in piccole parti fidanzatasi con il figlio di una ricca famiglia.

Maigret conduce i propri placidi interrogatori usando poche parole, si prende cura di una ragazza (Labeste) che ha qualche somiglianza con la vittima e che potrebbe forse aiutarlo a chiudere il caso, interagisce coi colleghi senza troppo lasciarne emergere il carattere, si sofferma a fissare negli occhi gli interlocutori cercando di leggerne i pensieri, si concede un paio di ironici siparietti familiari con la moglie trovando buona sponda nell'acutezza di alcuni dialoghi. Difficile seguire con trasporto la vicenda; è piuttosto un lasciarsi accompagnare tra gli interni poveri, i vicoli, i bui anfratti di Parigi dalla sagoma inconfondibile di un Depardieu incappottato che non è difficile sovrapporre idealmente all'eroe di Simenon. Un'indagine che procede timidamente tra figure che la sovrastano e che si chiude senza fanfare con una soluzione che non vuole certo essere un grande colpo di scena. La routine poliziesca diventa piacevole sguardo su una ricostruzione storica accurata, ombra irregolare proiettata dal suo impagabile protagonista che è un piacere ritrovare ancora capace di dare smalto, profondità d'animo, carica umana a un personaggio che gli calza a meraviglia: imbronciato, disilluso, risoluto.

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Tutti i commenti e le recensioni di Maigret

TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/09/22 DAL BENEMERITO SBIRIGUDA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/09/22
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Sbiriguda 5/09/22 10:53 - 51 commenti

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Maigret indaga sul ritrovamento del cadavere di una giovane in una piazza di Parigi. Depardieu mette la sua stazza al servizio del celebre investigatore, senza baffi e quasi sempre senza l'iconica pipa, con (inatteso) tatto e parecchio mestiere, al punto che ci si dimentica in fretta delle precedenti e storiche incarnazioni del personaggio di Simenon. Il film è gradevole e ben girato, con buone ricostruzioni d'epoca e un cast azzeccato. I 90 minuti di durata scongiurano il rischio noia e, nonostante il finale un po' prevedibile, il film merita senza dubbio la visione.

Jandileida 17/09/22 09:09 - 1709 commenti

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Lontano più o meno tremila miglia dalle atmosfere del Maigret simenoniano, il film di Leconte ha comunque una sua certa dignità. Essendo appunto difficili trasportare su pellicola la stratificazione narrativa e le finezze psicologiche  dei gialli dello scrittore belga, il regista francese se la cava buttandosi sul mestiere di Depardieu, su di una buona ricostruzione ambientale e su una confezione curata. Peccato per i personaggi laterali un po' all'acqua di rose e il vago sentore di fiction televisiva. Ritmo per forza di cose blando ma adeguato. Non indimenticabile ma decoroso.

Hiphop 20/09/22 11:01 - 63 commenti

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Ultima trasposizione cinematografica del celebre commissario. Depardieu ha il fisico adatto e occupa la scena con sobria prepotenza. Una ragazza viene trovata morta e di lei non si sa niente; da lì parte l'indagine di Maigret per una volta senza la celebre pipa, ma attaccato all'alcol come da personaggio e come solo una volta ci si poteva permettere. Ottime le ricostruzioni d'ambiente, ritmo lento ma non soporifero. Un film d'altri tempi per un personaggio d'altri tempi. Solo per nostalgici.

Teopanda 22/09/22 08:56 - 102 commenti

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Il commissario Maigret viene coinvolto in una delle sue ultime indagini. Ottima l'interpretazione di Depardieu, adattissimo a ricoprire la figura del protagonista grazie anche alla sua pluridecennale esperienza e ottima anche la caratterizzazione del suo personaggio, ormai apatico e ad un passo dalla pensione (gli altri personaggi sono invece veramente poco approfonditi). Il ritmo è lento ma funzionale al tipo di pellicola, che non risulta mai noiosa. Notevole la regia, grazie a molti micro-movimenti della cinepresa che tengono lo spettatore sempre attento allo svolgimento.

Gordon 22/09/22 10:28 - 275 commenti

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A parte l'incredibile somiglianza con l'omologo Bruno Cremer, Depardieu dimostra di saper reggere un personaggio tanto rilevante senza per forza stravolgerlo. In aggiunta a ciò, la storia narrata è ben imbastita e riesce a seguire un fil rouge, scongiurando, con la modesta durata di 90 minuti, il tedio. Il ritmo infatti, pur compassato, è gradevole. Non eccezionali le interpretazioni, abbastanza stucchevoli, degli sposi, mentre si ravvisano alcune gag simpatiche. Buone anche le ambientazioni vintage.

Markus 24/09/22 17:10 - 3777 commenti

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Ancora una volta il commissario Maigret, che tra televisione e cinema ha trovato spesso modo di essere rinverdito per assecondare quel non so che di giallo destinato a un pubblico "senior". Strutturalmente Patrice Leconte contruisce un film esteticamente ineccepibile, avvalendosi della corpulenza di Gérard Depardieu, quasi da pachiderma, che lentamente si muove nel cinema dimostrando - anche in questa occasione - buona padronanza. Jade Labeste ammicca un po' conscia di essere la bella del film. Purtroppo la vicenda è quasi soporifera, quindi bevetevi un caffè ristretto.
MEMORABILE: A Depardieu: "Hai lo sguardo imbronciato" e lui risponde: "Perché lo sono".

Reeves 25/09/22 23:45 - 3132 commenti

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Un giallo di grande mestiere con un'ottima interpretazione di Depardieu e una regia impeccabile di Leconte. Il ritmo trasognato, ben diversi dai paradigmi attuali del thriller, conferisce al film un'aria di classicità che risulta alla fine piacevole. Anche la trama, piuttosto semplice e prevedibile, lascia il posto a sensazioni e soprattutto alla malinconia di fondo che caratterizza Maigret nel rapporto con la moglie ma anche con le giovani ragazze che incontra. Da vedere.

B. Legnani 3/10/22 23:36 - 5686 commenti

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Tratto liberamente (meglio dire solo "ispirato") da "Maigret et la jeune morte" (1954), ha pregi e difetti. Il protagonista funziona: il confronto con mostri sacri del passato e con interpreti del recente periodo, noti agli spettatori più giovani, viene gestito con saggia compostezza. Bene anche la signora Maigret e ben recitato da tutti. Allora cosa non convince? Resta una vaghezza di fondo, un galleggiare costante che sembra fatto per smorzare un po' il tutto, per non deludere i sostenitori della correttezza filologica, anche se la vicenda sessuale, nel romanzo, non c'è proprio...
MEMORABILE: In peggio: la trovata risolutiva, d'impatto, ma poco verosimile. In meglio: nel prefinale, con Maigret, commosso spettatore, al cinema.

Caesars 16/11/22 14:20 - 4026 commenti

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Il ritmo della pellicola è assai compassato, e questa è una buona scelta per restituire alle immagini l'atmosfera tipica dei romanzi dedicati al famoso commissario. Quello che conta non è tanto la trama gialla, che in definitiva non regala certo grandi sorprese, quanto delineare l'ambiente in cui si muove Maigret e il suo rapporto con gli altri personaggi. Depardieu offre una buona prova, anche se, tutto sommato, si limita ad aggirarsi per la pellicola tenendo sempre la spessa espressione, e anche il resto del cast risulta più che adeguato. Un buon lavoro che merita la visione.

Daniela 19/11/22 11:39 - 13380 commenti

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Meglio dimenticare la calda umanità di Cervi, la rudezza di Gabin o la ritrosia di Aktins, tanto per citare una delle ultime incarnazioni del personaggio di Simenon: il Maigret di Depardieu è un anziano dal respiro in affanno, fiaccato nel fisico e nel morale (la mancanza della pipa pesa) e la sua è una interpretazione meditativa sottolineata da un ritmo molto posato: Leconte punta tutte le sue carte sul carisma dell'interprete lasciando troppo sullo sfondo la trama gialla, ridotta quasi a pretesto, per cui il risultato, pur interessante, lascia una sensazione d'incompiutezza.

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Paulaster 6/01/23 18:05 - 4970 commenti

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Una ragazza viene ritrovata cadavere dopo una festa di fidanzamento. Da un romanzo di Simenon si ripropone il personaggio del commissario più famoso di Francia, stavolta dando più importanza alla sua connotazione psicologica. Le indagini sembrano una routine investigativa, e anche se si parla di perversioni la risoluzione è senza sorprese. Buona la confezione e Leconte adotta uno stile compassato. Depardieu veste i panni dell’omone dentro la sua fiacca armatura e centra il ruolo nelle sue sfumature.
MEMORABILE: Il vestito insanguinato; La foto al ricevimento; Il commissario al cinema.

Nicola81 23/01/23 19:07 - 3014 commenti

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I confronti con lo sceneggiato Rai sarebbero probabilmente inopportuni, trattandosi di prodotti e di epoche differenti, però fa sicuramente impressione questo Maigret afflitto da problemi di salute, stanco, quasi svogliato e che non fuma neppure la pipa (praticamente l'esatto opposto di Cervi). Si apprezzano la ricostruzione ambientale e le atmosfere crepuscolari, ma la trama gialla non viene sviluppata adeguatamente (un maggior minutaggio avrebbe giovato), nonostante una soluzione a suo modo persino originale. Ottima naturalmente la prova di Depardieu.

Puppigallo 26/11/23 13:09 - 5523 commenti

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A Depardieu calzano piuttosto bene i panni di questo Maigret dimesso e malconcio, che però sa ancora fare (con i dovuti tempi) il suo mestiere. Resta però solo una discreta pellicola, perché l'indagine ha continui alti e bassi dal punto di vista dell'interesse; e nonostante si riesca a rendere il tutto abbastanza naturale, grazie alla prova del protagonista e di chi gli ruota attorno, il non ritmo fa sembrare che il tempo quasi si fermi, nonostante la durata non certo eccessiva.
MEMORABILE: Kaplan, perso nel buio; "Lei ha degli animali in casa?" E Maigret: "Solamente nel piatto"; Le sue attenzioni paterne nei confronti della ragazza.

Nando 16/07/24 23:54 - 3919 commenti

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Nella plumbea Parigi, il commissario nato dalla penna di Simenon indaga sulla morte di una giovane donna, probabilmente capitata in un gioco più grande di lei. Fisicamente Depardieu è perfetto nel ruolo con quel suo muoversi affaticato nonché privo di pipa. Una narrazione di buon livello in cui l'acume investigativo sale a mano a mano. Per una serata tranquilla si può fare.

Didda23 12/08/24 10:16 - 2470 commenti

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Una discreta pellicola firmata dal veterano Leconte, avvalorata dall'accurata ricostruzione degli ambienti (una Parigi fotografata meravigliosamente). Se dal lato puramente giallo l'opera non offre nulla di eccezionale in quanto a sviluppo e risoluzione del caso, funziona in quello interpretativo col Maigret di Depardieu che lascia più che soddisfatti, soprattutto nelle piccole cose e nei piccoli gesti. Narrativamente vengono rispettate le peculiarità del personaggio principale, con l'aspetto empatico sempre in primissimo piano. Del resto dei personaggi, a giganteggiare è la moglie.
MEMORABILE: Il ritrovamento del cadavere; Il condominio dove abitava la vittima; Maigret al cinema.

Gold cult 22/10/24 21:15 - 462 commenti

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Giallo d'autore di bella ambientazione parigina anni 50, cupa proprio come la personalità del Maigret tratteggiato da un sempre superlativo Depardieu. L'indagine procede blanda ma inesorabile, proprio come il ritmo della pellicola. Non ci sono sorprese nemmeno nel finale: l'intreccio si dipana regolare, senza spettacolarizzazioni. Contano più i personaggi e le loro psicologie. La durata esigua è un toccasana. Bella OST. Forse un po' di background del Maigret letterario lo rende più apprezzabile. Fedele a Simenon nell'impostazione, ma più pessimista. Ottimo cinema francese.
MEMORABILE: La pipa di Magritte e l'umorismo belga; La filosofia Maigrettiana sugli animali in casa; Ogni indagine deve essere fedele al suo liquore.
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