Il misterioso signor Van Eyck - Film (1966)

Il misterioso signor Van Eyck
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: El misterioso señor Van Eyck
Anno: 1966
Genere: giallo (colore)
Note: E non "Il misterioso signor Van Eick".

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ancorati in un porto della costa spagnola, Daniel (Girotti) e il suo aiutante Santi (Caba) hanno in custodia uno yacht a vela del quale il primo si sente il padrone. Quando passa di lì una sexy signora (Velázquez) alla ricerca di qualcuno che accompagni lei e suo marito (Fabrizi) fino a Calahonda (siamo nel mare a sud di Malaga) finge di esserne il proprietario e accetta, senza accorgersi di come la coppia tenga segreto il motivo del viaggio e di come in particolar modo lui, il signor Van Eyck, risulti, per l'appunto... misterioso. Cosa dovrà realmente fare nelle acque di Calahonda, immergendosi? Non è dato sapere; tuttavia Daniel si accorge che, una volta lì e tuffatosi, Van Eyck risale in barca...Leggi tutto con una bombola diversa da quella che proprio Daniel aveva per errore scheggiato la sera prima e con la quale l'uomo si era appena immerso... E chi è che spia da terra con un binocolo la barca ancorata nella cala? Un blando thriller ambientato praticamente per intero sulla filante imbarcazione a vela, con soli quattro attori in scena (più un quinto nell'ultima parte) e un mistero da svelare legato in qualche modo al luogo in cui il gruppo farà tappa. Poteva anche essere un'idea e gli scenari assolati della costa spagnola (non una sola ripresa di notte) danno ricchezza al clima vacanziero che si respira. Il vero proprietario dello yacht è un uomo d'affari che non si vede né mai si fa sentire e il gioco a quattro lascia il giovane Santi piuttosto ai margini (è sempre l'ultimo a capire cosa stia succedendo). Ma se al centro sono Girotti e la Velázquez non si può sottovalutare la presenza di un Fabrizi al solito avido, viscido e sottilmente ambiguo cui spetta giustamente di guadagnarsi il titolo. E' nel nascondere i suoi obiettivi (e parzialmente quelli della donna che l'accompagna) che il film trova il modo di incuriosire. Altrimenti sarebbe la semplice cronaca di un viaggio in barca in cui lo skipper s'innamora della bella signora dai costumi provocanti che ospita a bordo. Il fatto è che la regia di Agustín Navarro fatica a reggere dialoghi quasi sempre poco significativi, né maliziosi né sofisticati e interpretati in modo piuttosto anonimo dal cast. Lunghe pause per una storia che è evidente avesse tutto sommato poco da dire e che si rianima nel finale solo perché finalmente si avranno le risposte tanto attese, seguite da un epilogo che lascia stupefatti per una serie di azioni e reazioni tra l'incredibile e il ridicolo. A salvare parzialmente il film è quindi soprattutto l'insolita location tra le onde che fa da sfondo a un avventuroso mistero da risolversi quasi in tempo reale. Ci penseranno pellicole come ORE 10: CALMA PIATTA a sfruttare meglio la trovata, con maggior grinta, suspense (qui inesistente, basti vedere com'è condotta la scena in cui la barca rischia di finire sugli scogli) e attori magari più convinti. Ma per quello basterà aspettare tre anni e dare un occhio all'Orsini di INTERRABANG...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 19/12/17 DAL BENEMERITO GEPPO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 16/07/19
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Geppo 19/12/17 07:41 - 319 commenti

I gusti di Geppo

Buon giallo ambientato interamente su uno yacht. La trama è discretamente interessante ma il film si lascia guardare soprattutto per il bel mare e per il fascino dei paesaggi. Il giallo è condito da alcuni delitti ideati dalla diabolica e bellissima Teresa Velázquez; il tutto per recuperare un tesoro legato forse a una bombola subacquea. Si riesce comunque a creare una buona tensione, anche grazie agli ottimi Franco Fabrizi e Massimo Girotti. Eccellente la fotografia, meravigliose le musiche estive dirette da Carlo Savina.
MEMORABILE: Gli ultimi minuti, che ricordano il finale di Roma bene: che sia stato lo stesso Fabrizi (anche nel cast di Roma bene) a suggerire l'idea a Lizzani?

Reeves 22/06/21 17:38 - 2677 commenti

I gusti di Reeves

Un giallo a bassissimo costo però piuttosto diverso da quelli coevi, perché il sesso è appena accennato, non c'è molta violenza e in compenso la tensione fa capolino continuamente in una storia che ha un pregio: non è banale, non è il ricalco di altre. Franco Fabrizi, come al solito nel ruolo di un personaggio viscido e avido, è qui in gran forma, capace di portare su di sé gran parte del peso del film..

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