Eccellente western di Baldi scritto (fra gli altri) da Cerami, che si rifà alla tragedia greca e in particolare all'Orestea. E, poichè i vecchi ellenici quanto a copioni non avevano niente da imparare, a Baldi e compagni basta lavorare su ambientazione, interpreti e décor e il filmone è bell'e fatto. Cast eterogeneo ma ben assortito di "minori" non minimi, con forse la migliore prova del non eccelso Leonard Mann, spettacolo di buonissima fattura. Per i patiti del western all'italiana, da non perdere.
Con una trama ispirata all'Orestea di Sofocle, la fotografia calda ed elegante, attenzione ai dettagli, moderato e preciso uso di zoom e flashback, una scena di ballo viscontiana e un malinconico score di Pregadio c'erano tutti i requisiti per una grande opera. Invece tutto è compromesso dalla solita sceneggiatura insulsa, che ripete gli errori madornali di tanti western: passi l'epilogo, coerente con l'impianto delle tragedie greche, ma due vendicatori che si fanno fregare come fessi pur avendo alla loro mercé i nemici che gli hanno distrutto la vita non si può proprio vedere né tollerare.
Western piuttosto sorprendente, ricalcato su modalità della tragedia greca, con finale in linea, e su scenografia da Rebecca di Hitchcock. Avevo ipotizato che il "difetto" di Martell fosse di gaiezza, ma forse era troppo, pretenderlo nell'Italia del 1969 (forse così era in origine e poi è stato "corretto"?). Ovviamente i tre "maturi" (Paluzzi, Mendoza, Lulli) si mangiano i tre giovani (Martell, Mann e Velasquez), ma Martell, con quel volto, non è per niente male. Trama qua e là non scorrevolissima: talora non è chiaro come X sappia la cosa Y.
Western con dotazione di mezzi sopra la media. Colpiscono particolarmente gli eleganti interni, le numerose comparse e relativi costumi; simpatico anche il commento sonoro col motivetto fischiettato tipico dell’epoca e del genere. E’ una storia di vendetta con melodrammatico colpo di scena finale, complessivamente godibile; ma quel che abbassa il giudizio è la mediocre recitazione di parte del cast (la Velazquez è da brividi... di paura).
MEMORABILE: La scena del valzer, pur prolungata, è gradevole.
Per essere uno spaghetti western di seconda fascia dispone di un budget superiore alla media, e la cosa risalta dagli interni e dalle scenografie (emblematica la sequenza del ballo). Anche la trama, con i suoi risvolti da tragedia greca che emergono soprattutto nel finale, presenta tratti insoliti, ma la regia di Baldi è abbastanza sonnacchiosa, al punto che il film sembra durare più dei suoi 80 minuti. Altalenante la prova del cast (la migliore è la Paluzzi, la peggiore la Velázquez, nella media gli altri), mentre Pregadio fa il verso a Morricone con buoni risultati.
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Grande titolo, meritatamente pubblicato in varie edizioni: due tedesche (l'introvabile Marketing e la X-Rated), una giapponese (Imagica) tutte con itlainao, e poi nel Belpaese prima in edicola (Hobby & Work numero 16) e infine da Cecchi Gori.
DiscussioneDusso • 9/06/10 09:10 Archivista in seconda - 1931 interventi
Bello questo Western,all inizio non mi prendeva ma poi... le musiche tralatro sono davvero molto belle ***
DiscussioneZender • 9/06/10 09:30 Capo scrivano - 48963 interventi