La sparatoria - Film (1966)

La sparatoria

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un western atipico, caratterizzato da grandi aperture panoramiche, splendidi paesaggi desertici ripresi con ottima capacità registica. Monte Hellman è regista di qualità e THE SHOOTING lo dimostra ampiamente. Nel film compaiono pochissimi personaggi e l’avventura dello strano trio (l'ex cacciatore di taglie Warren Oates, l'amico Will Hutchins e la misteriosa dark lady Millie Perkins) non si scontra quasi mai con figure esterne. Se si eccettua ovviamente lo spietato Killer Jack Nicholson, che comunque compare solo nel secondo tempo. Lunghi silenzi (interrotti di rado dalle musiche minimaliste di Markowitz), colpi di pistola che rimbombano minacciosi nel vuoto. Hellman...Leggi tutto ha saputo creare in un western un clima di angosciosa attesa piuttosto insolito, caricato per di più da un senso di mistero del tutto inedito: i tre stanno andando verso qualcosa di cui non sono - come noi - a conoscenza. Seguono la donna senza capire perché lo fanno né immaginare di cosa lei sia realmente in cerca. I dialoghi sone scarni, ridotti all'essenziale, e Hellman lascia il campo libero all'espressività del bravo Warren Oates prima di regalare continui primi piani allo sguardo enigmatico e perfido del giovanissimo ma già carismatico Jack Nicholson. E il viaggio continua, come fosse un road-movie a cavallo, anticipatore di una tendenza che caratterizzerà i primi Settanta negli Stati Uniti. Colori vivi e pulsanti, polvere e sudore, colpi di scena, analisi psicologiche di tutto rispetto per un film intelligente e profondo, molto meno superficiale di quanto i dialoghi facciano sembrare. La bravura di Nicholson, forse anche ampliata dall'impegno produttivo dell'attore (che si associa quindi al regista) è comunque un cardine attorno al quale gira il film.

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Il Gobbo 16/04/07 15:31 - 3015 commenti

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Curioso western "metafisico", insolito fin dall'avvio, e culminante in un finale enigmatico che lascia un po' interdetti (forse anche il regista). Se si entra nel ritmo molto "orientale", esperimento a suo modo affascinante e atipico. Agghiacciante il doppiaggio italiano della versione circolante, obbligatoria la versione originale. Nicholson fa le prove per i suoi ruoli più sinistri, Warren Oates da solo è un motivo per vedere un film.

Cotola 15/08/08 05:03 - 8998 commenti

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La storia è semplice ed usuale (l'ennesima caccia all'uomo) mentre il film non è assolutamente dozzinale e risaputo ma è un notevole western atipico caratterizzato soprattutto da ritmi piuttosto dilatati com'è d'abitudine per un regista come Hellman e da alcuni simbolismi piuttosto interessanti. Il finale aperto ed enigmatico lascerà l'amaro in bocca a più di uno spettatore ma non è certo un elemento negativo di valutazione.

Saintgifts 27/03/11 23:31 - 4098 commenti

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Film costruito in modo da "costringere" lo spettatore a proseguire la visione per capire dove la storia andrà a parare e perché. Alla fine è tutto molto semplice e i più svelti lo capiranno fin dall'inizio. La volontà della regia mi sembra invece che verta proprio sul mantenere nascoste le intenzioni, per dare un certo spessore ad una trama altrimenti povera. Rilevanti sono i luoghi selvaggi e la loro rappresentazione e l'interpretazione di Warren Oates, ma sono all'altezza anche gli altri. Sceneggiatura poco convincente, velleità autoriali.

Giùan 26/12/12 14:00 - 4528 commenti

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Girato in “ticket” con Le colline blu, è un film la cui rilevanza filologica precede e usurpa i reali meriti artistici. In tal senso se The shooting si ritaglia un suo ruolo nel ripensamento a cui il genere western fu sottosposto nei ’60, la sua aura mitica è “alterata” da un quid di astuzia intellettualistica un po’ mistificatoria. Lo straniamento hellmaniano ha raggiunto ben altri vertici in Strada a doppia corsia. Oates si conferma comunque di carismatica inquietudine, Jack comincia a far gli occhi da pazzo, la Perkins cinica dark lady a cavallo.
MEMORABILE: Coley che cede il suo cavallo alla donna; Oates che ferisce alla mano Nicholson; Il finale.

Homesick 6/04/14 16:24 - 5737 commenti

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L’eponima sparatoria ha luogo alla fine, in un paesaggio spettrale – financo ultraterreno - che ricorda il segmento con Richard Conte del quasi coevo italiano Sentenza di morte; a questo si giunge attraverso una lunga attraversata nel deserto in cui la tensione in crescendo è prodotta da ogni sguardo, parola, silenzio e spazi sterminati e paradossalmente claustrofobici sotto un impalpabile senso di minaccia. La Perkins è un’enigmatica donna fatale del West, manovratrice delle azioni del navigato Oates, dell’insicuro Hutckins e dell’acheronteo Nicholson. Astratto e imperscrutabile.
MEMORABILE: Il cavallo agonizzante; la sparatoria finale con la spiazzante apparizione.

Rebis 10/11/14 20:47 - 2331 commenti

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Film gemellare a Le colline blu, ne esaspera il caparbio intellettualismo, determinato a fare del cinema western uno spazio concettuale e metafisico, perviene a risultati - se possibile - ancor più velleitari e dichiarativi. Il finale ha una grande potenza iconica, ma la rarefazione del racconto che vi conduce è radicale, persino perentoria, e ad un incipt ficcante che tracima atmosfericamente nell'horror, segue una dissolvenza interminabile dalla ritmica sospesa e introspettiva (in una parola, soporifera). Ha il valore dell'unicità, senza che questo lo renda imprescindibile.

Lattepiù 23/03/15 17:37 - 208 commenti

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Western-noir enigmatico e spietato film di vendetta, che è anche un’escalation verso l’astrazione e l’(auto)annullamento. Tre uomini e una dark lady in un viaggio lento ed estenuante, in luoghi sempre più ostili e desertici fino ad assumere sembianze mistiche e stranianti. Uno dei grandi meriti di Hellman è l’aver confezionato un western spettrale e “fantastico”, pur senza raccontare, di fatto, nulla di “fantastico”. Perfetto il poker dei protagonisti, ma da menzionare soprattutto la splendida e glaciale dark lady Millie Perkins.
MEMORABILE: La sparatoria.

Almicione 11/05/16 02:33 - 764 commenti

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L'inizio cerca di immergere subito lo spettatore nel film, ma fallisce completamente e lo tiene fuori. Recuperarlo sarà difficile: l'assassinio sembrerebbe tradursi in una sorta di giallo nel western, ma poi arriva una donna misteriosa che dovrebbe intrigare lo spettatore, però ancora niente. La regia mostra qualche spunto interessante, soprattutto nel finale, ma si rivela anche pesantemente inesperta (a un certo punto sembra che il regista si sia dimenticato la mdp). Il cast non convince (neanche Jack) e il film diventa noioso e soporifero.

Alex1988 4/08/17 17:46 - 728 commenti

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Western particolarissimo e sperimentale il cui titolo è abbastanza fuorviante; una vera e propria sparatoria, nel film, non c'è e i colpi di pistola che riecheggiano nel deserto, sinistri e rimbombanti, uniti al lungo percorso dei protagonisti, ne fanno un film anomalo nel panorama western dell'epoca, che non ebbe grande successo. Il giovane Nicholson (qui, anche produttore del film insieme al regista), nelle vesti del killer misterioso lascia già il segno.

Matalo! 7/10/17 11:10 - 1378 commenti

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Più di chiunque altro (Peckinpah, Penn o Leone) è Hellmann a girare il western terminale. L'ingresso in scena di Nicholson, genialmente a metà film, chiarisce gli intenti di metafora esistenziale; ma essere un western non è un paravento, dato che i temi cardine del genere ci son tutti. E ognuno è schiavo di ciò che è, persino Coley il "buono". Il tutto immerso in un deserto degno di Rapacità. Straordinario il breve incontro col parente nel deserto a cui viene donato il gioco di abilità per "ingannare il tempo" in attesa della morte. Brutto il doppiaggio italiano.
MEMORABILE: L'incontro faccia a faccia con il "doppio"; L'uccisione dell' uccello blu.

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Rocchiola 3/08/18 10:48 - 952 commenti

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L'anomalo regista presenta un’ambientazione conforme al genere utilizzando alcune splendide zone desertiche dello Utah, ma con dinamiche che ricordano quasi il teatro dell’assurdo di Beckett. Girato in contemporanea con Le colline blu per motivi economici, ma più complesso e metaforico del film gemello, è un oggetto tipico della controcultura anni 60, ma non troppo intellettualoide e abbastanza coinvolgente per essere visionato come prodotto di genere tralasciando i significati metaforici che pur sottende.
MEMORABILE: L’apparizione di Jack Nicholson pistolero di nero vestito; Il rudimentale giochino di pazienza regalato all’uomo ferito; La sparatoria finale.

Daniela 25/09/20 23:44 - 12606 commenti

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Una donna ingaggia due minatori perché la guidino attraverso il deserto. Durante il viaggio, si scopre che la donna sta inseguendo qualcuno ed è a sua volta seguita... Western a basso costo girato dal regista in contemporanea con Le colline blu a cui lo accumula la prevalenza dei rapporti interpersonali rispetto all'azione e il ritmo dilatato. La storia è quella basilare di una caccia all'uomo, ma l'astrazione del paesaggio e soprattutto il finale emblematico la fanno virare verso l'apologo di un viaggio attraverso un territorio ignoto culminante in un confronto con se stessi.

Caesars 12/10/20 12:38 - 3773 commenti

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Film gemello de Le colline blu, del quale mantiene la struttura di western assai anomalo. Hellman predilige dar spazio alla psicologia dei personaggi e alle relazioni che si sviluppano tra di essi, piuttosto che all'azione. Ne esce fuori un film dall'atmosfera assai particolare, ma che non riesce a convincere appieno in quanto l'incedere del racconto soffre di qualche lentezza di troppo e non risulta poi molto difficile capire quali siano le reali intenzioni dei vari protagonisti. Comunque va dato atto al regista di tentare strade nuove anche a scapito del successo commerciale.
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  • Homevideo Digital • 21/02/18 21:22
    Portaborse - 3973 interventi
    Dvd Golem disponibile dal 18/04/2018.
  • Homevideo Rocchiola • 3/08/18 10:53
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Il DVD della Golem utilizza un master rimasterizzato in HD di alta qualità che surclassa tutte le precedenti ed ormai rare edizioni home-video di questo film. Il reparto video, pulito e molto ben definito, permette di apprezzare al meglio i paesaggi naturali che fanno da sfondo a questa enigmatica vicenda. Audio italiano di ottimo livello. Il master utilizzato potrebbe essere quello dell’edizione BD della Criterion che raccoglie in un'unica confezione anche il film gemello Le colline blu, oppure quello dell’edizione tedesca Intergroove del 2012 sempre con i due film in questione. Comunque le edizioni estere in BD sono prive della traccia italiana e per chi non può farne a meno il DVD della Golem resta un ottimo compromesso, benché utilizzi un master in HD su supporto SD (bizzarra prassi credo diffusa solo sul territorio italico).
  • Discussione Zender • 3/08/18 17:37
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Rocchiola, lo scrivo qui perché era da poco capitato con un altro commento di qualcun altro: Il Davinotti non contiene TUTTI i film usciti, per cui se si scrive che questo è il secondo film di Hellman è bene controllare su Imdb, non qui. Si scoprirà per l'appunto che NON E' il secondo film di Hellman ma (se non vogliamo considerare La vergine di cera) il quinto.
  • Discussione Rocchiola • 13/08/18 08:14
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Si scusa, mi sono espresso male, intendevo il secondo di genere "western". Grazie per la precisazione.
  • Discussione Zender • 13/08/18 08:23
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ah ok. Sì, mi interessava comunque dire che conviene sempre controllare su Imdb. Ma per curiosità, qual è il primo? Perché le colline blu è uscito dopo, mi risulta.
    Ultima modifica: 13/08/18 08:25 da Zender
  • Discussione Caesars • 13/08/18 18:07
    Scrivano - 16796 interventi
    Difficile dire quale sia il primo tra La sparatoria e Le colline blu. Secondo Imdb sono stati girati assieme e in USA sono stati presentati assieme ad un festival (ma La sparatoria sembrerebbe essere già stato visto al Pesaro film festival). Certamente é arduo dire che La sparatoria sia il secondo western di Hellman.
    Ultima modifica: 13/08/18 18:08 da Caesars
  • Discussione Rocchiola • 14/08/18 09:25
    Call center Davinotti - 1236 interventi
    Io mi sono basato su alcune fonti che dicono che i film sono stati girati in simultanea nel 1965 per risparmiare sui costi. In merito a Le colline blu alcuni sostengono sia uscito addirittura nel 1965, altre nel 1966, mentre per La sparatoria si parla addirittura di un'uscita ritardata al 1967.
    Lieto di avere informazioni più dettagliate, mi scuso per eventuali imprecisioni contenute nei miei commenti.
  • Discussione Zender • 14/08/18 17:50
    Capo scrivano - 47698 interventi
    Ma no, nessun problema, specie se sono errori (comunque da verificare) fatti in buona fede come in questo caso. L'Imdb lo dà come successivo, poi bisognerebbe capire in base a cosa dicono sia uscito nel 1965.
  • Discussione Caesars • 12/10/20 11:43
    Scrivano - 16796 interventi
    "La sparatoria" dovrebbe aver avuto (secondo Imdb) la sua prima mondiale il 2 giugno 1966 al Festival di Pesaro. Però la sua uscita ufficiale nelle sale italiane avvenne ben 12 anni dopo, nel 1978...
  • Homevideo Digital • 27/09/22 09:11
    Portaborse - 3973 interventi
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