La sirenetta 2 - Ritorno agli abissi - Film d'animazione (2000)

Seguito della Sirenetta di cui non si sentiva proprio il bisogno. L'animazione è piuttosto scadente e la storia, molto più stucchevole rispetto a quella del primo episodio, è insostenibile. Unica nota positiva il cast di esperti doppiatori, che ritornano dopo il primo capitolo.

Frutto della scellerata decisione della Disney di dare un seguito ai suoi capolavori animati, il secondo episodio de La Sirenetta si rivela un prodotto mediocre destinato al poco esigente pubblico dei più piccoli. Gli amanti più grandi del cinema di animazione possono tranquillamente asenersi dalla visione di un prodotto mediocre, realizzato con inusitata povertà di mezzi tecnici (le animazioni sono uno dei punti più bassi toccati dalla Disney negli ultimi anni), buono a malapena per l'home video.

Uno dei tanti, deludenti sequel direct-to-video prodotti dalla Disney. La storia non aggiunge nulla a quanto mostrato nel film originale, limitandosi a invertire la trama (la figlia di Ariel desidera diventare una sirena) e a riproporre un cattivo simile a Ursula. Anche l'animazione è priva di profondità, con campiture di colore blande e stinte. Fra la poche note merito vi sono un paio di canzoni orecchiabili e il doppiaggio, che mantiene le voci già collaudate nel primo film.

Di tutti i già opinabili sequel realizzati dalla Disney questo è uno dei peggiori, in quanto evidentemente creato con poco impegno. La vicenda è difatti l'esatto contrario del capostipite e realizzata in un modo che lascia quantomeno perplessi; c'è solo una ragione per cui Ariel dovrebbe celare alla figlia il pericolo che corre e il nome della responsabile, e si chiama esigenza di copione. Nemmeno c'è l'inventiva di creare un villain originale, limitandosi a sfornare il clone smagrito di Ursula. I bambini potranno apprezzare, gli altri non si perdono niente. Compitino.