La sconfitta di Satana - Film (1949)

Rilettura in chiave noir del mito di Faust, in cui a vendere l’anima al diavolo è un procuratore che ambisce alla carica di governatore. Se escludiamo l’edificante epilogo all’insegna dell’espediente salvifico rappresentato dalla Bibbia, è un film decisamente moderno e denso di significati, che spazia dalla denuncia della corruzione politica al fantastico, lambendo anche il thriller nelle suggestive sequenze notturne avvolte dalla nebbia. Dinamica la regia di Farrow, bel confronto tra il luciferino Milland e il disorientato Mitchell, con la Totter a fungere da anello di congiunzione.

In un momento di frustrazione, un procuratore distrettuale si dichiara disposto vendere l'anima al diavolo pur di poter incastrare un malavitoso... Come recita il proverbio, bisogna far attenzione a ciò che si desidera, in questo noir a carattere soprannaturale che costituisce una variazione del Faust e nello stesso tempo una riflessione su quanto l'ambizione politica possa corrompere gli animi più onesti spingendoli a tradire i propri principi. Nel cast, bravo Mitchell, ineffabile Milland, curiosa la presenza di Macready in un ruolo insolitamente positivo. Film datato ma godibile.