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Tutti i commenti e le recensioni di La proposta

TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/04/08 DAL BENEMERITO MASCHERATO
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Mascherato 26/04/08 10:47 - 583 commenti

I gusti di Mascherato

Il western è morto? A giudicare dalle pellicole di genere presenti all'ultimo Festival di Venezia, no. E in coma? Forse, ma la prognosi non è ancora stata sciolta. Intanto, se vi è piaciuto L'assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford di Andrew Dominik, procuratevi questo "The Proposition". Il west del senso di colpa, il west smitizzato e antieroico della Hollywood seventies ricollocato nelle suggestive badland australiane. Nessun Ned Kelly ma un violento predestinato come lo Stagger Lee di Nick Cave (autore della colonna sonora).

Patrick78 17/01/09 09:58 - 357 commenti

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"Western"di ambientazione australiana, il film di Hillcoat ha sicuramente tutte le qualità dei buoni lavori anche se sconta alcune parti un po' al rallentatore. La trama non è una novita assoluta, però la sceneggiatura di Nick Cave riesce a non cadere mai nel banale, aiutando molto un cast notevole con un Pearce da applausi ed un bravissimo John Hurt in una piccola parte. Mozzafiato la fotografia incentrata sull'ambiente desertico, abbastanza notevole il tasso di violenza, soprattutto nella scena della fustigazione. Non un capolavoro ma consigliabile.

Daniela 11/08/09 08:39 - 13316 commenti

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La proposta è quella che fa il capitano Stanley al bandito Charlie: trovare ed uccidere il fratello maggiore Arthur, principale responsabile di stupri ed omicidi, per salvare dall'impiccagione il fratello minore. Ambientato alla fine dell'Ottocento, nel paesaggio rarefatto del deserto australiano, un tardo western suggestivo, dall'andamento lento spezzato da lampi di violenza, sceneggiato dal musicista Nick Cave autore anche della bella colonna sonora. Buono il cast, con Ray Winstone in evidenza in un ruolo sfumato
MEMORABILE: Il prologo, con la sparatoria e la successiva "proposta"

Pigro 19/03/11 14:33 - 10160 commenti

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Sullo sfondo di una natura sconfinata e vertiginosa, con cui solo gli aborigeni sembrano poter convivere, va in scena il massacro feroce tra inglesi: i coloni, completamente alieni, e i fuorilegge spietati. La bellissima sceneggiatura di Nick Cave (anche autore di splendide musiche) racconta una storia di sradicamenti e di riduzione dell'uomo a bestia, con la sapienza dell'epopea e il riverbero del disagio contemporaneo. La raffinatissima regia orchestra al meglio la miscela tra ritmo e visione, immergendoci in una struggente ballata maledetta.

Capannelle 29/03/11 13:29 - 4582 commenti

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Un buon connubio tra violenza "sobriamente" spietata ed estetica visiva. Senza le estremizzazioni, a volte esagerate, di un film orientale perché è british nell'anima, nelle inquadrature attente e nella conduzione, senza sbavature, degli attori. Un po' titubante nella parte centrale (nel covo del fratello cattivo) e incompleto nella fase risolutiva (quale sorte attende il governatore?) ma comunque gagliardo e di personalità.

Rebis 9/05/11 19:23 - 2482 commenti

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Imbrattato di sangue e dolore, naufragato nelle riarse distese dell'Outback australiano, un western spettrale, scritto e musicato da Nick Cave secondo il canone ossessivo delle Murder Ballads. Hillcoat sfrutta lo scabro disegno narrativo in funzione di una messa scena audace in grado di sposare la carnalità al lirismo e di tradurre l'infuocato scenario in una pura astrazione allegorica. Gli sconfinamenti nell'horror e nel melò attanagliano. Cast straordinario: Pearce nevrile e consunto, John Hurt infestato dall'orrore ed Emily Watson al limite dell'autodistruzione. Ipnotizzante.

Cotola 23/02/12 19:40 - 9586 commenti

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Minuscole briciole di umano sentire si disperdono su un desco riccamente imbandito di rara ferocia e spietatezza, in questo western australiano che resta nella memoria per violenza, cupezza e splendore dei paesaggi, questi ultimi non certo alludenti all’anima. L’ottima partenza è seguita da una narrazione che si fa sempre più incalzante e che spesso riesce a volare altissimo. Nick Cave (chi l’avrebbe detto) sceneggia e musica in modo impeccabile. Sorpresa molto gradita e consigliatissima agli amanti del genere.

Galbo 5/04/13 20:26 - 12679 commenti

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La via del rinnovamento del western come genere passa necessariamente da film come questo di John Hillcoat, che propone anzitutto un'inedita e riuscita ambientazione, l'outback australiano splendidamente reso e fotografato. La sceneggiatura di Nick Cave ci restituisce un film con personaggi incattiviti e spietati. Ottima la prova del cast. Un film notevole, che resta nella memoria.

Saintgifts 10/07/13 23:25 - 4098 commenti

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Fuorilegge che stuprano, uccidono e allo stesso tempo amano la natura, la musica e la letteratura. Popolo che invoca una vendetta che poi non riesce a sopportare. Ufficiali che tentano di mantenere un decoro e una disciplina in contesti dove imbarbarire è naturale. In uno splendido e selvaggio scenario australiano è ambientato questo "western", notevole per potenza di immagini naturali e ricchezza di sentimenti umani espressi. Gli aborigeni assistono senza forse capire perché l'uomo bianco, lo straniero, si comporti così.

Buiomega71 25/09/13 00:49 - 3122 commenti

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Hillcoat ci immerge nel cuore di tenebra dell'inferno del deserto australiano. Risonanze crudeli e selvagge. Belve umane che vivono come il colonello Kurtz di Apocalypse Now. Echi weireiani, belluina violenza improvvisa (teste che esplodono, facce spatasciate a calci, sangue che schizza, corpi decapitati, scudisciate mortali), un finale spietato e crudele che riecheggia Arancia meccanica e una chiusa poetica e sospesa. Volti scavati dal sole, torme di mosche e una natura quasi allucinata. Ipnotica la fotografia di Benoit Delhomme e picchi di grande regia.
MEMORABILE: Le 100 scudisciate inflitte al giovane Mike sulla pubblica piazza; "Canta come un usignolo" e poi bang! cervella sul muro; Le inquietudini della Watson.

John Hillcoat HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina The roadSpazio vuotoLocandina LawlessSpazio vuotoLocandina Ghosts... of the civil deadSpazio vuotoLocandina Codice 999

Fabbiu 10/02/14 08:34 - 2202 commenti

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Ottima alternativa allo standard dei western, pregno di una fortissima personalità; il suo punto forte sono sicuramente la fotografia sporca di sabbia e sudata e anche la colonna sonora; a non convincermi fino in fondo sono i personaggi; nella bestialità umana dettata dalle esigenze di sopravvivere in un tempo spietato si contrappone l'animo dolce e contemplativo di alcuni (leggono e conoscono scrittori, ammirano paesaggi e tramonti), ma in che modo? Con dialoghi un po' piatti. E poi la donna, che vuole? Poca fluidità, ma comunque un film notevole.

Alex1988 13/02/15 18:46 - 728 commenti

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Peccato non goda di una grande fama, questo western (insolitamente) australiano. Non si erano mai viste tante mosche in un unico film, che servono appunto a sottolineare la sporcizia della storia e dell'ambiente, condotta nonostante ciò con una sua poesia, degna di un film di Peckinpah.
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  • Discussione Buiomega71 • 25/09/13 10:14
    Consigliere - 27279 interventi
    Se non sapessi chi e John Hillcoat mi sarei sperticato in lodi di uno degli autori più visionari e promettenti degli ultimi anni

    Suo primo film che vedo (The Road e Lawless non ancora visionati, mentre Ghosts of the Civil Dead e To Have e To Hold inediti nel nostro paese, ahimè), rimasto rapito dalla sua regia ipnotica e ricercata, che scava nei volti bruciati dal sole, miriadi di mosche in ogni dove, homo homini lupus che filosofeggiano e vivono come il colonello Kurtz di Apocalypse Now, una natura arida, inospitale, cuore di tenebra nell'assolato e infernale deserto australiano, foto d'epoca che aprono e chiudono il film, violenza belluina mai così realistica e brutale e una chiusa poetica e sospesa

    Reminiscenze weireiane e milleriane, polvere sangue e sudore, l'utopia di civilizzare un mondo che vive ancora allo stato brado tra giustizie sommarie e sprezzo per la vita altrui. Looser peckinpahniani da tragedia greca

    Immerso nella fotografia ipnotica di Benoit Delhomme, sottolineato dallo score penetrante di Nick Cave, abbagliato da una natura herzoghiana e allucinata, con un finale violento e spietato alla Arancia Meccanica che lascia il segno

    Dopo il folgorante inizio nel capanno con sparatoria cruenta (i fasci di luce lasciati dalle pallottole mi hanno ricordato l'assedio de Il Buio Si Avvicina), Hillcoat si abbandona ad una narrazione sospesa, quasi da incubo, con Guy Pearce alla ricerca del fratello da uccidere per salvare il minore dalla forca

    Squarci di grande violenza : la fustigazione di Nick sulla pubblica piazza con ben 100 scudisciate, teste di aborigeni che esplodono letteralmente a colpi di Winchester, facce spatasciate a pedate, sangue e cervella che schizzano sui muri, cadaveri di fuorilegge impiccati e villipesi, corpi mutilati

    "Canta come un usignolo", e poi bang! Cervella sul muro (antologia da tramandare ai posteri)

    Intensa, poi, Emily Watson, di un inquietudine e malessere quasi palpabile, che si fa dolore fisico

    Si respira grandissimo cinema e se ne sente l'olezzare del sangue e della morte

    Bellissimo l'incontro alla tenebrosa locanda tra Guy Pearce e il cacciatore di taglie di John Hurt (che disquisisce su Darwin e odia gli irlandesi)

    Lo script potrebbe risultare logoro, ma Hilcoatt compie un lavoro che e gioia per gli occhi e per l'encefalo

    Un delitto che il film (da noi) sia uscito staight to video

    Per chi se lo fosse perso da recuperare assolutamente
    Ultima modifica: 25/09/13 22:43 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 25/09/13 10:19
    Consigliere - 27279 interventi
    Zender, nel commento del buon Galbo leggo:
    Un esordio notevole, che resta nella memoria

    In realtà sarebbe il terzo film di Hillcoat
  • Discussione Zender • 25/09/13 12:05
    Capo scrivano - 49116 interventi
    Grazie, sistemato.
  • Discussione Galbo • 25/09/13 12:17
    Consigliere massimo - 4019 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Zender, nel commento del buon Galbo leggo:
    Un esordio notevole, che resta nella memoria

    In realtà sarebbe il terzo film di Hillcoat



    Evidentemente lo avevo letto da qualche parte e non ho verificato. Mi scuso per l'inesattezza.