Tremendo pseudo-giallo di produzione turca rimpolpato da Bergonzelli con allucinanti scene erotiche, disperato tentativo di rendere interessante una storia che tale non è. Tutto ruota attorno a un omicidio all'interno di una banda che si occupa della realizzazione di filmini porno (di cui vediamo qualche saggio). Finale a dir poco rabberciato e scritto in mancanza di idee. Girato in maniera pedestre e frettolosa, con una povertà abissale nelle scenografie e una colonna sonora notevole, persino sprecata in tale contesto.
Bergonzelli compra un film turco già tremendo di suo, aggiunge scene con Malisa Longo sempre nuda e richiama Harrison perché interagisca un poco con lei. Non è ben chiaro se la Well fosse già nel girato originario, ma propendo per il sì. Ne esce un guazzabuglio incredibile, con personaggi che si stenta ad identificare e scene, teoricamente turche, che ripetono fino alla noia acrobazie automobilistiche girate in una giornata nebbiosa, forse lombarda. Si stenta a credere ciò che si vede, per il livello che dire infimo è un complimento, pensando che si sono definiti “infimi” film ben migliori...
MEMORABILE: Il guardiacaccia che si autodefinisce “guardacaccia”.
Micidiale operazione di riciclaggio di un oscuro film turco a cui Bergonzelli aggiunge le scene con Harrison e la Longo, filmati di un autodromo e - presumibilmente - alcuni brevi inserti hard. Tra set di filmini porno, gangster, ladri maldestri, location squallide e prostitute uccise, è veramente difficile seguire una vicenda in cui tutti i protagonisti si assomigliano e la trama è piena di arzigogoli confusionari; può interessare solo per la valenza trash, per la presenza della Well e per una buona ost funkeggiante, ma rimane insalvabile.
Dall'unione tra un film turco del 1978 (tale "Sahit") e delle parti appositamente realizzate in Italia da Sergio Bergonzelli con Richard Harrison e Malisa Longo (in perenne déshabillé) non poteva che uscire un ibrido ai limiti dell'inquietante. Se poi ci aggiungiamo gli inserti arditi... il "gioco" del cinema di serie Z è bell'e pronto. Un guazzabuglio grottesco, tedioso, con l'intenzione di mostrare qualche gustosa nudità gratuita d'antan. Lodevoli, ed è il solo punto a favore del film, le musiche di Nello Ciangherotti.
Di fronte a "opere" di questo genere c'è da finire direttamente al manicomio: è praticamente impossibile riuscire da soli a capire qualcosa sia a livello di sceneggiatura che a livello di personaggi. Un film turco (che deve essere stato altrettanto terribile) imbottito di altro materiale girato da Bergonzelli, più una serie di attori che si assomigliano tutti: un mix micidiale che mette alla prova i nervi di chiunque. Pure i brevi inserti hard sono insignificanti e brutti. Pessimo è fargli un complimento.
Sergio Bergonzelli HA DIRETTO ANCHE...
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