La legione dei condannati - Film (1948)

Fine della Seconda guerra mondiale. All'agente Corbett viene affidata la missione di scovare Martin Bruener, uno dei funzionari nazisti di alto grado di cui si sono perse completamente le tracce. Gran minestrone di generi: dal bellico al noir, passando per l’avventuroso. Niente per cui stropicciarsi gli occhi, ma il film riesce a intrattenere, con una buona tensione e una suggestiva fotografia in b/n. Nel cast, se Powell se la cava senza andare al di là della sufficienza, ben figurano l’elegante Vincent Price e soprattutto un detestabile McNally.

Difficile confezionare a soli tre anni dalla fine del secondo conflitto mondiale un film ad ampio respiro che tocchi il processo di Norimberga e vada poi ad allacciarsi ai moti di ribellione dell'Indocina al colonialismo francese; infatti il film suona più come un lampo d'improvvisazione che come un qualcosa di logico. La tonicità non manca, e chi non deve farsi scoprire venderà cara la propria pelle; c'è da sottolineare che se le scene di guerra sono grossolane, è però geniale la metodica usata per celare un metallo prezioso come il platino. Grande McNally.