La donna perfetta - Film (2004)

V
La donna perfetta
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The stepford wives
Anno: 2004
Genere: fantastico (colore)
Regia: Frank Oz
Note: Seconda versione cinematografica del romanzo di Ira Levin dopo "La fabbrica delle mogli" (1975).
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

I distributori italiani evidentemente ritengono il titolo originale THE STEPFORD WIVES poco appetibile: dopo averlo tradotto al tempo con LA FABBRICA DELLE MOGLI oggi scelgono un anonimo LA DONNA PERFETTA per dare il nome al remake tratto ancora dal romanzo di Ira Levin. Un’opera più intelligente di quanto appaia a prima vista, una critica feroce all’omologazione e alla mentalità maschilista che vede la donna ideale come casalinga senza aspirazioni diverse dal semplice compiacimento del marito. Laddove l'originale firmato da Bryan Forbes...Leggi tutto cedeva per colpa di una messinscena scolastica e una regia piatta, il remake di Frank Oz (su sceneggiatura di Paul Rudnick) è molto più vivace e caricaturale, con un paio di geniali effetti speciali (indimenticabile la moglie “Bancomat”) che, associati a un cast ricco (oltre alla Kidman e Matthew Broderick ci sono anche Bette Midler, Christopher Walken, Jon Lovitz e naturalmente la fondamentale Glenn Close) contribuiscono a dare al film una patina moderna accattivante. La parte migliore è sicuramente la prima, più divertente e originale, mentre la seconda finisce per essere un po' troppo prevedibile sconfinando nella fantascienza d'altri tempi e scontrandosi con un finale consolatorio ampiamente scontato. Nicole Kidman, a dire il vero, non si sforza più di tanto e i toni sono più quelli della commedia facile che non della critica sociale come in molti forse si auguravano. Tuttavia alcune fasi sono riuscite, la leggerezza nell’approccio non è necessariamente un difetto e il tema affrontato è interessante.

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Fabbiu 26/02/07 18:35 - 2133 commenti

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C'è poco da ricordare, in questo film. L'ho visto e l'ho finito di vedere senza percepire gravi cadute ma allo stesso tempo con poche emozioni e di conseguenza poche cose buone. Il film non è assolutamente brutto, per carità, anzi è una simpatica commedia (anche se molto contenuta, a livello di comicità). Forse è un po' troppo facile e poco espressiva, forse mi manca La fabbrica delle mogli del 1975, ma di questo film non ha proprio niente di speciale.

Caesars 17/07/07 09:29 - 3773 commenti

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Le ambizioni, tratte da un romanzo di Ira Levin (autore anche di Rosemary's baby e I ragazzi venuti dal Brasile) che già aveva generato La fabbrica delle mogli di Bryan Forbes, sono buone: evidenziare il maschilismo di fondo di una buona fetta della società per la quale la donna deve essere poco più che un bell'oggetto decorativo preposto a soddisfare ogni suo desiderio. La realizzazione del film lascia però con l'amaro in bocca partendo benino per diventare poi noioso e scontato. Un'occasione sprecata.

Lele Emo 12/06/07 13:01 - 184 commenti

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Immensamente brutto. Americanata scialba, che non arriva nemmeno all'unghia dell'alluce dell'originale del'75. Un cast di tutto rispetto, posizionato decisamente fuori posto in un pastiche troppo artificiale e per nulla divertente. Del resto è impossibile ridere di fronte al ghigno folle di Walken, o alla stregonesca maschera di Glenn Close. La Kidman spicca senz'altro per la sua versatilità attoriale e la grande capacità trasformatoria. Definirlo un "B movie" è offendere un sottogenere spesso troppo interessante.

Capannelle 21/12/07 16:29 - 4394 commenti

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Forse colpa delle aspettative ma alla fine non ero particolarmente soddisfatto. Realizzazione curata certo, ma poco pathos e situazioni poco credibili nel finale. L'attenzione viene tenuta alta solo all'inizio, o meglio, quando la Kidman deve realizzare cosa sta accadendo e di chi si può fidare. Ma poi il film si rivela piatto, con dialoghi e finale prevedibili. Tanto che molti ricorderanno più la donna-bancomat che le performance degli attori.

Yamagong 26/02/14 20:36 - 274 commenti

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Si sono visti film ben peggiori. E la leggerezza impressa dalla regia di Oz ha anche un suo perché. I problemi vanno semmai cercati a monte, a cominciare da un'atmosfera zuccherosa e glamour che a tratti mal si digerisce. Discutibile anche la sceneggiatura troppo statica, che riesce a diventare interessante solo dopo un bel po'. La denuncia femminista è decisamente fuori tempo massimo. Va preso per quello che è: una commedia fantasy leziosa e ridanciana.

Ciavazzaro 19/03/09 17:10 - 4768 commenti

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Idea interessante, ma svolgimento deludente. Glenn Close è un'ottima protagonista, la Kidman è deliziosa; bravi anche Walken e la Milder, ma il risultato è modestissimo. La storia non parte, certe fasi potevano essere evitate, il finale non è del tutto soddisfacente. Si può tranquillamente evitare.

Daniela 15/01/10 14:35 - 12606 commenti

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Non sembrava una cattiva idea una nuova trasposizione del romanzo breve di Levin, già portato sullo schermo trentanni prima da un solido artigiano come Bryan Forbes, considerato che il tema è sempre attuale, Oz è intelligente e spesso spiritoso, il cast si annunciava stellare. Invece il film si è rivelato deludente in tutti i comparti, con attori gigioni poco convincenti oppure professionali ma fuori ruolo, una trama immiserita dai tentativi di "aggiornamento" (con finale diverso dall'originale e molto brutto), dialoghi fiacchi.

Stefania 19/02/11 03:13 - 1599 commenti

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Non ho visto l'originale, comunque questo remake mi sembra niente più di una commedia-fantasy con ambizioni di satira sociale fallite. Parte come commedia brillante, poi assume tonalità dark, quasi da thriller, poi si affloscia in un finale deludente, che forse vorrebbe persino essere arguto. Sia che l'affondo fosse rivolto al maschilismo (che, oggigiorno, non si esprime più nei modi che il film ci mostra), sia che fosse rivolto agli eccessi del femminismo (problema superato), siamo fuori tempo massimo. Alcuni momenti divertenti, e niente più.

Galbo 30/09/12 08:40 - 12372 commenti

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Remake che sembra quasi un compitino diligentemente svolto ma privo di spessore, piuttosto che una rielaborazione originale. Si poteva concepire un'opera con qualche ambizione di critica sociale ma si è preferito restare sul terreno della commedia farsesca realizzata peraltro (peccato mortale per il genere) senza un grande ritmo, anche se con qualche trovata simpatica. Il cast è ricco e assortito ma non raggiunge, causa sceneggiatura non adeguatamente sviluppata, grandi risultati. Mediocre.

Saintgifts 6/03/14 09:44 - 4098 commenti

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Soggetto ritenuto interessante o comunque redditizio, se si è pensato di riportarlo sul grande schermo. D'acchito l'argomento può sembrare fuori tempo (anche se così non è), ma questo non toglie che se ne poteva fare un buon film lo stesso. Un buon film deve interessare, divertire, emozionare, commuovere... e The Stepford Wives non suscita nessuna delle suddette sensazioni; è un discreto prodotto, sotto il punto di vista tecnico, che si avvale di interpreti professionali e che riserva l'asso nella manica solo in un finale "ribaltante".

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Rigoletto 2/02/15 16:08 - 1785 commenti

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Difficile farsi un'opinione per chi, come me, si trova agli antipodi come gusti cinematografici, ma una cosa è certa: se si tratta di satira sociale contro usi e costumi, allora è stato un flop; sia perché la storia paga un timing sbagliato sia perché Oz, nelle due o tre volte in cui potrebbe affondare il coltello nella piaga, ripiega sul politically correct, chiudendo la porta quando i buoi sono già scappati. Indiscussa invece la bravura del cast, soprattutto della Kidman e della Midler. Film vedile, innocuo... e terribilmente trasparente.

Scarlett 7/02/16 20:47 - 307 commenti

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Sinceramente interessante commedia dalle sfumature vagamente macabre, con un grottesco parco costumi, in un tripudio di pastello,perfettamente adeguato alla rappresentazione inquietante del plot di fondo. Attori impeccabili nella loro interpretazione; mancherebbe solo un po' di movimento in più per renderlo anora migliore.

Cotola 11/04/16 13:36 - 8998 commenti

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Tratto da un romanzo di Ira Levin, è il remake poco riuscito di un vecchio film. Pur sconfinante appieno nella fantascienza, pur solo a tratti, è in realtà una commedia poco divertente che affronta temi abbastanza logori come quello della battaglia dei sessi. Per riuscire ci sarebbe voluta una sceneggiatura più innovativa e spumeggiante, mentre invece si assiste a sviluppi narrativi del tutto prevedibili, compresa la parte finale. Buona la confezione; regia ordinaria di Oz; cast ricchissimo ma tutto sommato sprecato per una pellicola del gener

Pigro 7/06/19 11:17 - 9623 commenti

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Non conosco l’originale di cui è remake, ma anche basandomi su questa versione mi sembra evidente la banalizzazione di un soggetto ben più intrigante. Le mogli-robot di una città devota a un maschilismo pantofolaio, nel quale riconoscere i vizi e gli stereotipi di genere della nostra società, sono un’invenzione che punta alla satira sociale. Ma tutto si infrange su una superficialità di senso, resa peggiore da una sceneggiatura approssimativa, sbozzata senza adeguata capacità narrativa e senza attenzione alla qualità dei personaggi. Evitabile.

Teddy 3/11/22 05:52 - 808 commenti

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Abbandonate spietatamente le  componenti thriller e politiche del capolavoro settantiano, Frank Oz imbocca la placida strada della commedia rosa. Il suo, tuttavia, è un film che nonostante le evidenti forzature comiche possiede comunque un solido e graffiante spirito; dallo splendido incipt, brillante e infervorito, al cast che riunisce la crème de la crème del cinema americano. Alienatissima la Kidman.

Buiomega71 5/02/23 00:36 - 2899 commenti

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Quel mago di Oz butta in commedia (ma solo di facciata) quello che era il capolavoro forbesiano. Ne esce un gradevole SF dai toni burtoniani, con momenti azzeccati (Sarah che si guasta durante il ballo country, il cagnolino robot, il filmato della creazione delle donne di Stepford stile Jurassic park, la donna bancomat, le sorridenti casalinghe) andando a lambire lati oscuri quasi fantahorror (l'ultracorpo femminile sintetico con le orbite nere, la stanza segreta) fino al prefinale tra teste decollate e un twist che si diversifica dall'originale. Scontato, e d'obbligo, l'happy end.
MEMORABILE: La mano della Midler sul fuoco del fornello; I gustosi siparietti sulle casalinghe anni 50 che aprono il film; Il telecomando e i suoi effetti.
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  • Discussione Buiomega71 • 5/02/23 10:15
    Consigliere - 25892 interventi
    Era ovvio che non si poteva replicare l'angoscia e l'atmosfera paranoide/ultracorposa del capolavoro di Bryan Forbes (mia fissa e mio cult assoluto del pessimistico panorama della fanta 70) e così quel mago di Oz la butta in commedia (ma solo superficialmente) dai toni burtoniani.

    Se all'inizio credevo di vedere una sciocchezzuola, mi son dovuto ricredere, perchè questo curioso "remake" è davvero divertente e a tratti geniale (soprattutto nel twist finale, che ribalta la prospettiva dell'originale sul responsabile e ideatore del "parco a tema" delle casalinghe sorridenti di Stepford, che mette insieme robotica e ambizioni da scienziato folle, tra teste decollate alla Android e pura follia femminea), che, nonostante la "leggerezza" comedy, Oz non disdegna di lambire i terreni fantahorror (l'ultracorpo sintetico femminile dalle orbite nere-quegli stessi occhi vuoti e spenti che ghiacciavano il sangue nell'epilogo terrificante dell'originale-, la stanza segreta, gli inquietanti ritratti familiari che fanno venire alla mente Ballata macabra, la mano di Bette Midler, divenuta perfetta casalinga di Stepford, che brucia sul fornello della cucina, la scoperta della Kidman, sul PC, della vera natura delle lobotomizzate mogli perfette oche/giulive) con sprazzi di cinismo (nell'incipit una sottospecie di crudele Temptation Island) e l'atmosfera paranoide/incubotica del film di Forbes, qua e là, Oz riesce a coglierla e a ricrearla (l'arrivo a Stepford, le riunioni femminili, il club per soli uomini, Sarah che si guasta durante il ballo country, i troppi sorrisi, l'irreale accoglienza, la subdola armonia, i finti e plastici convenevoli).

    Gustosissimi i filmati sulle casalinghe anni 50 che aprono il film, surreali e bizzarri attimi da fantacommedia (la moglie bancomat, il telecomando e i suoi effetti collaterali che mandano in tilt la moglie servizievole sulle scale, il simpatico cagnolino robot, il filmino dimostrativo di come vengono create le perfette mogli di Stepford in stile Jurrasic Park) e una non poco larvata denuncia sul ruolo della donna nel mondo del maschio alfa. Ma anche il sottotesto razzistico non è da sottovalutare ( a Stepford non ci sono afroamericani o altre etnie).

    Alcune macchiette (la coppia gay), un po troppo facilone e superficiale l'escamotage del ritorno alla normalità delle mogli sottomesse, un happy end che non stona poi troppo (scontato e d'obbligo visto la produzione DreamWorks), Oz costretto a rinunciare ad alcune scene da lui girate e poi scartate (così come aveva previsto una chiusa un po più pessimistica in linea con il film di Forbes, poi bocciata dai boss della major), la tensione tra il creatore dei Muppet e le star del film (soprattutto la Midler, famosa per la sua ingestibilità e rompicoglionaggine sul set) non hanno portato fortuna . Ma , anche così, il film non ne risente poi troppo.

    Straordinaria la Kidman (nei suoi tre look differenti) ma ancor di più un'immensa Glenn Close (figura femminile castratrice che va ad accodarsi alla folle stalker di Attrazione fatale) e Walken, come sempre, giganteggia.

    Sottostimato e a suo modo un'intelligente versione sotto un punto di vista ludico e "leggero" (rispetto all'oppressione paranoica e spersonalizzata del suo predecessore settantiano), ma nemmeno troppo, visto che il tema della donna-robot assoggettata rimane pressoché intonso.

    Ah, quel mago di Oz...


    Ultima modifica: 5/02/23 20:15 da Buiomega71