Buiomega71 • 5/02/23 10:15
Pianificazione e progetti - 25004 interventiEra ovvio che non si poteva replicare l'angoscia e l'atmosfera paranoide/ultracorposa del capolavoro di Bryan Forbes (mia fissa e mio cult assoluto del pessimistico panorama della fanta 70) e così quel mago di Oz la butta in commedia (ma solo superficialmente) dai toni burtoniani.
Se all'inizio credevo di vedere una sciocchezzuola, mi son dovuto ricredere, perchè questo curioso "remake" è davvero divertente e a tratti geniale (soprattutto nel twist finale, che ribalta la prospettiva dell'originale sul responsabile e ideatore del "parco a tema" delle casalinghe sorridenti di Stepford, che mette insieme robotica e ambizioni da scienziato folle, tra teste decollate alla
Android e pura follia femminea), che, nonostante la "leggerezza" comedy, Oz non disdegna di lambire i terreni fantahorror (l'ultracorpo sintetico femminile dalle orbite nere-quegli stessi occhi vuoti e spenti che ghiacciavano il sangue nell'epilogo terrificante dell'originale-, la stanza segreta, gli inquietanti ritratti familiari che fanno venire alla mente
Ballata macabra, la mano di Bette Midler, divenuta perfetta casalinga di Stepford, che brucia sul fornello della cucina, la scoperta della Kidman, sul PC, della vera natura delle lobotomizzate mogli perfette oche/giulive) con sprazzi di cinismo (nell'incipit una sottospecie di crudele
Temptation Island) e l'atmosfera paranoide/incubotica del film di Forbes, qua e là, Oz riesce a coglierla e a ricrearla (l'arrivo a Stepford, le riunioni femminili, il club per soli uomini, Sarah che si guasta durante il ballo country, i troppi sorrisi, l'irreale accoglienza, la subdola armonia, i finti e plastici convenevoli).
Gustosissimi i filmati sulle casalinghe anni 50 che aprono il film, surreali e bizzarri attimi da fantacommedia (la moglie bancomat, il telecomando e i suoi effetti collaterali che mandano in tilt la moglie servizievole sulle scale, il simpatico cagnolino robot, il filmino dimostrativo di come vengono create le perfette mogli di Stepford in stile
Jurrasic Park) e una non poco larvata denuncia sul ruolo della donna nel mondo del maschio alfa. Ma anche il sottotesto razzistico non è da sottovalutare ( a Stepford non ci sono afroamericani o altre etnie).
Alcune macchiette (la coppia gay), un po troppo facilone e superficiale l'escamotage del ritorno alla normalità delle mogli sottomesse, un happy end che non stona poi troppo (scontato e d'obbligo visto la produzione DreamWorks), Oz costretto a rinunciare ad alcune scene da lui girate e poi scartate (così come aveva previsto una chiusa un po più pessimistica in linea con il film di Forbes, poi bocciata dai boss della major), la tensione tra il creatore dei Muppet e le star del film (soprattutto la Midler, famosa per la sua ingestibilità e rompicoglionaggine sul set) non hanno portato fortuna . Ma , anche così, il film non ne risente poi troppo.
Straordinaria la Kidman (nei suoi tre look differenti) ma ancor di più un'immensa Glenn Close (figura femminile castratrice che va ad accodarsi alla folle stalker di
Attrazione fatale) e Walken, come sempre, giganteggia.
Sottostimato e a suo modo un'intelligente versione sotto un punto di vista ludico e "leggero" (rispetto all'oppressione paranoica e spersonalizzata del suo predecessore settantiano), ma nemmeno troppo, visto che il tema della donna-robot assoggettata rimane pressoché intonso.
Ah, quel mago di Oz...
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