La casa nova - Spettacolo teatrale (1976)

Lo stile di Goldoni è sempre riconoscibile perché segue ogni volta il medesimo iter: zizzania (nel caso specifico Cristofolo è stufo di mantenere il nipote spendaccione e genera il caos), litigi fra innamorati (i due sposini protagonisti), deus ex machina (frutto di un insospettabile pentimento dell'ultim'ora). Belli i costumi, costante il ritmo, convincente il cast (principalmente Eros Pagni e Lina Volonghi).

Tipica opera goldoniana, con gustose notazioni sociali su una Venezia in cui la pretenziosità e la pomposità (con il corollario di dissesti economici, debiti immani e cicisbei parassitari e invadenti) aveva ormai soppiantato l’operosa sobrietà dei tempi d’oro. La rappresentazione di Squarzina è autorevole e vivace, con una compagnia solida: se l’attenzione s’impenna con l’entrata in scena del burbero Pagni, questa non oscura il resto, fatto comunque di caratterizzazioni felici (in particolare da parte di Volonghi, Milli e Galavotti).