L'eternità e un giorno - Film (1998)

Questo lungo, estenuante errare del protagonista, un poeta di mezza età in cerca di risposte prima di un ricovero, finisce per essere l'errare dello spettatore alla ricerca di una storia che in realtà non inizia mai. Riflessioni, frasi recitate da onnipresenti voci fuoricampo, un continuo spostamento senza meta, lasciano lo spettatore a mani vuote dopo due ore di un film che non riesce a trasmettere nulla. A dimostrazione del fatto che a volte i festival premiano più la forma e l'idea di cinema, che l'effettivo valore delle pellicole.

Rivisto a distanza di quasi dieci anni, non mi è piaciuto come la prima volta. Angelopoulos fa pesare molto sequenze che a volte raggiungono livelli molto pesanti. A favore, un Ganz sempre notevole, momenti poetici (in tutti i sensi, visto il personaggio che Bentivoglio interpreta) e altri davvero riusciti (le parti col bambino). Buono, ma Angelopoulos dovrebbe capire che, a volte, questa suo stile ricercato può ritorcersigli contro.