Note: Soggetto tratto dalla pièce teatrale "Liebelei" dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler, da cui era già stato tratto nel 1932 Amanti folli diretto da Max Ophüls.
Remake di “Amanti folli” di Ophuls, sfrutta bellezza e fascino dei due giovani divi Schneider e Delon, che offrono comunque una più che discreta prova recitativa. Se è molto curata la ricostruzione della Vienna sfarzosamente aristocratica di inizi ‘900, la storia avanza invece all’insegna di un romanticismo asettico, languido e cerimonioso, per poi sterzare in coda verso drammaticità e tragedia. Un film di maniera, niente di più.
Già portata sullo schermo da Max Ophüls in Amanti folli, la pièce teatrale "Liebelei" di Schintzler viene declinata in questo sfarzoso melodramma ambientato nella Vienna del primo '800. La storia di amore e morte risente di un manierismo eccessivo e si congela in una rappresentazione visivamente appagante (le interpretazioni dei protagonisti e la fotografia sono comunque suggestive) ma ben poco coinvolgente.
È l'amore vero che nasce tra Franz e Christine (Delon e la Schneider) a commuovere. L'interpretazione dei due, soprattutto quella della Schneider, è molto ben ambientata, nel senso che dà l'idea di un amore d'altri tempi, un amore di un romanticismo che a fatica si può credere ancora possibile. Anche altri sentimenti sono ben collocati, concetti della vita e dell'onore che passano davanti a tutto fino alle estreme conseguenze. Buona la scenografia, i comprimari non stonano e nell'insieme è un discreto film strappalacrime per i più sensibili.
Dopo quello diretto da Ophüls, un altro adattamento dal dramma "Liebelei" di Schnitzler: se il primo era stato un capolavoro di inarrivabile bellezza e poesia, questo è ben più modestamente un racconto sentimentale incentrato sul glamour della coppia Delon-Schneider: entrambi giovani e bellissimi, lui al primo ruolo da protagonista, lei ancora troppo legata al personaggio di Sissi. La cura formale, evidente in costumi e scenografie, nonché la discreta prova del cast rendono la visione potabile ma non evitano l'effetto da fotoromanzo a tratti stucchevole, nonostante il finale tragico.
Drammone di palese origine teatrale che si lascia guardare per la bellezza della fotografia, dei costumi e della coppia protagonista, il cui feeling salta subito agli occhi (galeotto fu il set per i due attori). La trama, invece, oltre ad essere piuttosto esile, presenta delle forzature e alla fine risulta poco avvincente, sebbene dispiaccia vedere un epilogo fosco per una storia d'amore appena sbocciata.
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HomevideoXtron • 13/08/15 20:48 Servizio caffè - 2229 interventi
C'è il dvd MUSTANG
Audio italiano
Sottotitoli in italiano
Formato video 1.66:1 anamorfico
Durata 1h36m35s
CuriositàDaniela • 11/01/20 22:31 Gran Burattinaio - 5944 interventi
Soggetto tratto dalla pièce teatrale "Liebelei" dello scrittore austriaco Arthur Schnitzler, da cui era già stato tratto nel 1932 Amanti folli, diretto da Max Ophüls.
Romy Schneider interpreta il ruolo di Christine, lo stesso che nel film di Ophüls era stato interpretato da sua madre Magda Schneider.