Jeepers Creepers 3 - Film (2017)

Salva rimette mano alla sua creatura malefica, rendendola più simile ai moderni babau che al demone degli episodi precedenti. In tal modo, se da un lato la carica di mistero va via via diminuendo d'intensità, dall'altro la vicinanza col genere teen permette di raggiungere una platea più ampia. Qualche buona trovata (le armi lanciate dal camion, che ricordano le sfere di Phantasm, la mano sepolta) e una Meg Foster nel cast rendono comunque piacevole la visione. Se non si pretende troppo, of course.

Il Creeper non è più lui? In parte, visto il restyling operato sul look (ma qui di sicuro c’entra il budget limitato e l’ambientazione pressoché diurna) e visto che cede il proscenio al suo camion, in questo capitolo vero protagonista con i suoi insospettabili marchingegni letali. E’ pur vero che l’aria post 90’s c’è tutta, la mitologia del Jeepers Creeptico si arricchisce, sulle sequenze fascinose e sul sangue delle vittime Salva non lesina. Se si cerca a forza il chi va là, è perché forse alla creatura alata si vuole e si è voluto troppo bene. Il DNA è immutato.

Il Creeper è forse l'unico "nuovo mostro" prodotto nel secondo millennio. Sicuramente ha una sua specifica originalità rispetto ai mostri ottantiani, anche se non si è mai molto capito quale sia il suo senso metaforico (che invece hanno ad esempio un Freddy Krueger o un Michael Myers) e forse questa è rimasta la sua debolezza. Salva come regista c'è sicuramente e lo si vede in alcuni momenti piuttosto buoni (la vecchia pazza sulla collina, scena molto lovecraftiana). Per il resto non ci sono grandi novità con la caccia all'invincibile predatore. Bene la Foster e Stan Shaw.

Salva ha a disposizione un budget molto limitato questa volta e cerca di salvare capra e cavoli. Il terzo capitolo della saga del Creeper è ambientato per la maggior parte in scenari diurni che eliminano completamente l'aura di mistero intorno al boogeyman, ma è veloce e ironico come uno di quei B-movie horror che uscivano negli anni '90. Omicidi macchinosissimi attraverso armi letali, tanta azione, rischio pagliacciata sempre dietro l'angolo. Tutto sommato ci si diverte parecchio.

Del boogey non più il man (cui vengono strappati dal petto i gradi in una retrocessione che ha del piatto fumettismo) ma il car, un autoblindo che a ogni scena ripete “uomo imbarcato mezzo sawlvato”. Dei primi due il threeper crapers Salva un bel niente, anzi li umilia dequalificandoli all'inoffensivo rango estetico del solubile film tv dove la paura è una scaduta merendina da consumarsi con distratta noia. Se dimenticare un film che riconverte ogni possibilie brivido in un colpo di sonno è istantaneo, meno facile è perdonargli il lutto di novanta minuti irreversibilmente sprecati.

Netto passo indietro rispetto ai due onesti predecessori. Il budget limitato si ripercuote in primis sulla figura del Creeper (dal trucco decisamente meno inquietante) e sugli effetti (c'è violenza ma il gore è piuttosto contenuto), ma si salva poco pure del resto. Ormai di questo mostro si conosce tutto: di positivo c'è il ritorno del furgone (sembra quasi che il protagonista sia lui), ma la storia va avanti per inerzia fra personaggi sciroccati, recitazione globale modesta o sopra le righe e grandi quantitativi di indesiderata noia. Capitolo non necessario e povero d'inventiva.