Sconosciuto ma bellissimo noir "atipico" che può contare su diverse frecce al suo arco: in primo luogo una regia molto personale, sobria e sicura, corroborata da una notevole sceneggiatura, fatta di molti silenzi e sottintesi, che focalizza la sua attenzione sul rapporto tra i due protagonisti, interpretati da due attori straordinari in stato di grazia, le cui psicologie sono davvero a tutto tondo e progrediscono con grande credibilità. Insomma, se vi capita di procurarvelo non fatevelo scappare.
Un bel polar coprodotto dall'Italia e che possiede quel tocco di giallo che la fece da padrone negli anni settanta nel Belpaese. Eccellenti nelle rispettive parti Ronet e Bouquet ma ciò che rende la pellicola differente dalle altre consimili è la componente introspettiva della psiche che si inserisce in un contesto criminoso. Molto particolare, poco conosciuto ma valido anzichenò.
Uno dei tanti validi film francesi del 70. L'amicizia tra il parà e il commissario reazionario è descritta bene, le ambientazioni sono valide e il film può contare su un cast perfetto a iniziare dall'ottimo Ronet, attore di indubbia qualità; cappello anche per Bouchet. Da vedere se si amano i film di qualità, profondi.
Noir davvero anomalo in cui tutti i luoghi comuni del genere vengono (parcamente) utilizzati per lo scavo psicologico dei caratteri. A dominare è il non detto tanto che, a volte, sfuggono le motivazioni più recondite alla base dell'azione dei personaggi. Notevole il senso di solitudine evocato da entrambi i protagonisti, prigionieri di ruoli sociali (di uomini d'ordine) che li portano alla riprovazione pubblica e, quindi, alla mutua complicità. Grandi interpretazioni.
Un uomo pazzo di gelosia commette un uxoricidio, poi nasconde per bene il misfatto per cercare di farla franca, ma il destino gli schiude inavvertitamente un nuovo capitolo. Storia di un'amicizia mascolina, con tutti i sottintesi che la arricchiscono, tali da esaltare la profonda solitudine di entrambi. Ottima la caratterizzazione dei personaggi, i tempi, gli sguardi, i sottintesi. La coppia Ronet/Boquet funziona alla perfezione, così diversa eppure così complementare. Elogio della casualità esistenziale.
MEMORABILE: L'appetitosa cena, improvvisata, fra i due neo-amici.
Se il cittadino Volonté era al di sopra di ogni sospetto, anche il sergente istruttore dei parà Ronet lo è, visto che a indagare sull'omicidio di sua moglie è un commissario che sembra fatto apposta per entrare in sintonia con lui. Storia minimale e anche abbastanza fumosa in alcuni passaggi, ma la ribalta è tutta per i protagonisti, peraltro interpretati in modo eccellente: due uomini d'ordine incapaci di suscitare simpatia, e per questo destinati a spalleggiarsi a vicenda, ma soprattutto condannati alla solitudine. L'ambientazione provinciale funziona, il ritmo ha fin troppe pause.
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Di questo bel film ho una copia registrata in tv qualche anno fa.Ebbene credo che abbia il doppiaggio più disastrato che io abbia mai sentito.Numerose volte durante il film i protagonisti cambiano voce e perfino accento!Inoltre i rumori di fondo spesso rimbombano come ci fosse un eco.