Il solito complotto per eliminare un magnate e intascare una sostanziosa eredità, ma qualcuno decide di vendicarlo. Come si può ben capire, in questo ennesimo film diretto da Alfred Vohrer e ispirato a Edgar Wallace la trama non brilla per originalità e la massa in scena ha un taglio da giallo televisivo d'altri tempi. Tuttavia, anche se i risultati non sono certo esaltanti, la storia scorre con leggerezza e si riesce tutto sommato a seguirla con divertito interesse, senza ovviamente prenderla sul serio. Più o meno come fanno gli attori.
Sarà che siamo in piena fase di riscoperta/rivalutazione degli Edgar Wallace, ma ci siamo francamente divertiti. Tutti gli ingredienti che ci si aspetta, comprese le spruzzate di ossimorico humour tetesco, colori pop, la musichetta ultra-lounge di Peter Thomas, la trama ingarbugliata, le trovate da sotto-gotico. Se garba il filone, un buon esito.
Se da un lato l'assassino travestito da scheletro (teso a rappresentare la vendetta di un miliardario morto in un circostanze dubbie) ha abbastanza del fumettistico, dall'altro è molto intrigante risalire al movente e al motivo di tante morti; stupenda poi la microscopica e micidiale arma del delitto. I personaggi hanno una certa prevedibilità, dalla giornalista ficcanaso al commissario capo spaccone, per finire al reverendo che chiede spudoratamente soldi ai fedeli, ma il ritmo tiene e parecchie uscite fanno sorridere senza mai cadere nel patetico.
MEMORABILE: "L'omicidio non paga"; Il bel brano cantato da Sabrina al night; L'inquadratura dal basso del boccale di birra.
A metà tra un carnevalata veneziana (londinese) e un fumetto grottesco, il film ha ben poco del giallo, zero tensione e risulta più farsesco che altro: un goffo personaggio mascherato, armato di anello da cui si solleva "pericolosamente" la coda bijoux dello scorpione (e già questo è tutto un programma), si agita tra un set e l'altro in scenari da Luna Park per mietere vittime a profusione. Ora, se dovessi valutare il genere in sé, un pallino sarebbe troppo. Per non parlare del resto (dai costumi, alle scenografie, fino al cast). Ma di ironia fa man bassa!
Al funerale di un ricco possidente si ode una risata agghiacciante provenire dalla bara. Il defunto non è morto? Mentre si rovellano nel dubbio, alcune persone a lui vicine vengono uccise da un tizio mascherato da scheletro... Uno dei tanti film tedeschi tratti da Wallace, caratterizzato, come ne Il fantasma di Londra dell'anno prima, dal tono rilassato ed ironico delle indagini condotte dall'ispettore dongiovanni di Scotland Yard interpretato da Fuchsberger. Serie B senza tante pretese e con tante ingenuità che risulta però godibile per il mix di toni tra gotico e fumettistico.
Tratto, come al solito, molto liberamente da Edgar Wallace, un krimi dalla trama apparentemente intricatissima ma che al tirare delle somme risulta abbastanza usuale, pur riservando un colpo di scena davvero sorprendente sull'identità del misterioso assassino mascherato. Rispetto ad altri titoli del filone le parentesi comiche sono meno invasive, ma nonostante l'elevato numero di cadaveri il clima che si respira è sempre in bilico tra fumetto e ironia. A parte Fuchsberger nei consueti panni dell'ispettore Higgins, il cast è composto da nomi meno ricorrenti.
Alfred Vohrer HA DIRETTO ANCHE...
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Di questo gustoso krimi (a quando un libro su questo genere?) esiste anche un U-Matic, con titoli di testa/coda in italiano. Il dvd Sinister, a quanto pare, ha i titoli in tedesco.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni (Ciclo: "Brividi gialli", martedì 8 luglio 1986) di Il teschio di Londra:
Uh che nostalgia Buio!
La fantastica Euro Tv. Ricordo ai tempi le gare a chi riusciva a vederla, magari anche tramite "baffo"... ;-)
CuriositàDaniela • 3/02/21 01:55 Gran Burattinaio - 5944 interventi
IL MESSICANO "MARZIANO" Uno dei personaggi, il sagrestano messicano Ramiro, ha il volto d'un colorito molto particolare. Quando l'ispettore Higgins ne chiede il motivo, un dottore gli spiega che è affetto dal morbo di Haddison. Questa è una malattia autoimmune che riguarda le ghiandole surrenali e può effettivamente causare macchie scure sulla pelle, tuttavia il truccatore ha avuto la mano pesante col povero Ramiro, facendolo diventare di un curioso verde pallido.