Il signor Rossi al safari fotografico - Corto (1971)

Il signor Rossi si ritrova in un viaggio fin troppo organizzato in Africa per fotografare le belve, ma deve combattere con i cacciatori del safari. Molto simpatiche le varie trovate che mettono a confronto l'ingenuo entusiasmo del protagonista con i vari incidenti di percorso e soprattutto con l'uccisione indiscriminata degli animali. Allegro ma con la morale, come tutti i cartoni di Bozzetto, questo cortometraggio ha il suo vero finale oltre i titoli di coda.

L'Africa virtuale che il signor Rossi acquista a caro prezzo (viaggiando comunque in terza classe) è, appunto, solo un'idea dell'Africa: i colori -bellissimi- sono assolutamente irreali, tutto è una finzione, una baracconata per turisti... solo quel passerotto che svolazza è vero, ma quello... c'era anche in Italia! Una narrazione vivace, un'animazione imprevedibile (notevoli le mutazioni cromatiche e grafiche degli oggetti) per una satira pungente della mania per l'esotico, adorato e ricercato... purché corrisponda alle nostre aspettative!

Deluso dalla natura preconfezionata di uno zoo, il signor Rossi decide di partecipare ad un safari fotografico. Già nel 1971 Bozzetto ironizza sulla natura "mordi e fuggi" delle vacanze economiche, gestite all'insegna della rapidità e della burla per l'ignaro turista. Gag simpatiche (gustoso il finale con il signor Rossi che nei panni di Tarzan si batte contro i cacciatori) e buona animazione di Guido Manuli.