Ricostruzione "romanzata" di un fatto realmente accaduto e del quale non si sa nulla ancora oggi. Nel 1916 la già famosa scrittrice Agatha Christie, a seguito della notizia che il marito vuole il divorzio, sparisce di casa per una decina di giorni. La pellicola immagina che in quel periodo di tempo la giallista ordisca un piano degno della sua mente sul cui svolgimento è meglio non addentrarsi per non rovinare l'eventuale visione di chi non conoscesse il film. Ottima Vanessa Redgrave, che sa rendere bene i tormenti della Christie.
Affascina l’idea che la Christie abbia tentato, un giorno, di mettere in atto le geniali strategie degli omicidi da lei stessa congegnate (ma al contrario…); meno che l’occasione le sia stata offerta dal tradimento del marito. La sceneggiatura, che non lavora nell’ambito della realtà ma in quello del probabile, non offre alla pur brava Redgrave alcuna possibilità di approfondire il ritratto psicologico della scrittrice. Assolutamente non richiesta la love story sfiorata con l’investigatore giornalista. Sontuose le luci di Storaro. Inconcludente, sia come giallo classico che come parabiografia.
Divagazione sulla carta interessante, che colma una parentesi oscura nella vita della famosa giallista con una ipotesi suggestivamente congrua con la sua produzione letteraria. Il risultato però è insoddisfacente, nonostante l'eleganza della messinscena (bella la fotografia) e la buona prova di Redgrave. A risultare deboli sono sia il presunto movente (il marito è veramente figura meschina) che la figura del giornalista investigatore, nel cui panni Hoffman non pare a suo agio. Riuscito dal punto di vista figurativo, scarso come giallo
Un episodio mai chiarito della vita della celebre scrittrice inglese Agatha Christie al centro della vicenda raccontata dal film di Michael Apted. Il film appare sicuramente curato con un'apprezzabile ricostruzione ambientale e una pregevole fotografia anche se la struttura narrativa appare macchinosa e il film appare a tratti lento. Ottima l'interpretazione della Redgrave.
Lo spunto di partenza (tratto da un fatto vero) era interessante ed avrebbe potuto essere, oltre che molto in stile christiano, davvero intrigante. Ne è invece venuto fuori un film dove a farla da padrona è una buona realizzazione (con tanto di confezione impeccabile) in cui però mancano mistero, emozioni e conseguentemente il coinvolgimento dello spettatore. Occasione sprecata e mancata.
L'interpretazione di un fatto realmente accaduto alla regina del giallo non poteva che avere i contorni dello stesso e in linea con lo stile della protagonista. Atmosfere quindi tipicamente inglesi e vicenda che si sviluppa con discreta lentezza. La Redgrave interpreta Agatha Christie donandole la sua classe ma pure carattere e decisione, mentre Hoffmann giornalista convince un po' meno.
Buon film su un fatto di cronaca rimasto ancora oggi avvolto nel mistero che si avvale di una regia competente, bei costumi e scenografie oltre a un cast di tutto rispetto: brava la Redgrave nel ruolo dell'elegante e complicata giallista inglese; ma soprattutto Hoffman, che riesce a rendere fascinoso un personaggio inventato (quello del giornalista), involontariamente grottesco quando si affianca alla protagonista (visibilmente più alta). Peccato sia stato modificato il titolo in italiano (la pellicola si sofferma sulla donna, non sulla scrittrice di successo).
MEMORABILE: L'ingegnoso modo col quale Agatha si procura le convulsioni.
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