Il protagonista non è certo un protettore, ma il padre di una delle diecimila ragazze che ogni anno scomparivano in Francia per finire a prostituirsi e che deve combattere assieme a chi più di tanto non l'aiuta, viste le pene irrisorie agli sfruttatori, i grossi fatturati dei locali, i personaggi intoccabili e la miniera di informazioni alla polizia. La tenacia la si ammira, molto meno la solita ermeticità dei polar, con sguardi fissi e con la sofferenza interiore cronica e monocorde dei pur bravi personaggi. Si discosta solo il furbo Noury, qui demone con il volto angelico.
MEMORABILE: La boccetta d'inchiostro; La vanga; Il rasoio elettrico come originale strumento di tortura; Il vecchio malavitoso col suo aplomb e la sua saggezza.
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Magari il voto sembrerà un po' alto per il commento che ho fatto, ma son quasi sicuro che fatto da noi e non dai cugini di oltralpe sarebbe arrivato almeno a quattro palle e mezzo, perché gli argomenti c'erano e la trama era molto accattivante. Alain Noury sembra quasi dirlo di aver recitato in Italia e di avere capito il nostro spirito, e infatti, pur non protagonista e personaggio negativo, predomina nettamente sugli altri attori, perfino sui pur ottimi Geret e Cremer...