Il mistero della rupe - Corto (1912)

Una giovane ereditiera, il suo amante, il suo tutore, un diabolico piano criminale; in Bretagna, tra le rocce sull'Atlantico. Un giallo in cui si conosce l'identità del colpevole ma sembra complicato smascherarlo: interviene uno psicanalista freudiano che applica un suo originale metodo, ovvero l'uso de cinematografo. Linguaggio diretto, spigliato, veloce; fotografia nitida, luminosa; attori calibrati nelle mosse. Regia con idee non eclatanti ma fluide, agente in un territorio figurativo naturalista. Con lo sguardo di oggi si rivela, anche, come cinema premonitivo.

La seduta di cineterapia arriva imprevista e sorprendente, con il film creato dallo psicologo sperimentale per guarire la ragazza sotto choc, dopo aver subìto un tentativo d’omicidio da parte del suo tutore testamentario (alquanto imbranato, in verità!). Il film ha il suo clou proprio nella bizzarra invenzione terapeutica, che fa da fulcro a una narrazione piacevole da seguire, con i suoi intrighi e i suoi momenti di stupore, come nella bella ambientazione marina delle rocce di Kador o nel fatidico ballo mascherato. A suo modo, appassionante.