Note: Da un romanzo di Audrey Erskine Lindop. Il titolo originale si riferisce al fatto che il bandito Valentino prova stima per il prete cattolico (The Singer) ma non per la sua religione (the Song)
In un piccolo villaggio messicano, un prete cattolico cerca di contrastare una banda che tiranneggia i poveri peones e di convertirne il capo Valentino, che prova attrazione per lui. Strano ed originale western anglo-spagnolo, impastato di temi etici, in cui Mills è l'oggetto dei desideri incrociati della bionda Demongeot e di Bogarde, un bandito nero vestito fascinoso come una cobra, ma intimamente tormentato. Epilogo (anticonvenzionale per un "no") all'insegna del più acceso melodramma, che ricorda quello di Duello al sole.
MEMORABILE: I vestiti di Bogarde, l'ultimo colloquio fra i due uomini
In passato consueto titolo delle privatine, è un "non-western" che propone alcuni spunti interessanti per un film sostanzialmente melodrammatico. Innanzitutto il rapporto tra i protagonisti, venato da una latente omosessualità. La figura di John Mills ha qualcosa delle pagine di Graham Greene. Poi, anche grazie al doppiaggio, spesso l'enfasi la fa da padrona e talvolta non si regge ma il look e i tormenti di Valentino han tratti inediti. Esornativa la Demongeot. Interessante, pesante.
Una sceneggiatura non banale e priva di facili svolte retoriche rende interessante questo film dominato dalla figura di un prete (Mills) che svolge con coraggio, onestà e "serietà professionale" un duro compito in un piccolo paese del Messico, dominato da Valentino (Bogarde), giovane malavitoso locale, altra faccia della medaglia a rappresentare il male. Tra queste due facce, ben definite, le situazioni fanno sì che si inseriscano diverse sfumature (aiutate anche da una presenza femminile, la Demongeot) che mettono in discussione tutte le regole.
MEMORABILE: Le espressioni luciferine di Bogarde mentre assiste al colloquio "chiarificatore" tra Mills e la Demongeot.
In uno sperduto paesino tiranneggia il giovane Valentino. L'unico che prova a contrastarlo, con il potere della fede, è un prete cattolico molto coraggioso. Strano western che vive del triangolo Mills/Bogarde/Demongeot e dell'attrazione che tra di loro si cementa con il passare del tempo. E' un film che sa osare, mettendo in discussione alcuni principi morali della Chiesa, senza falsi pudori. Interessante.
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DiscussioneZender • 7/02/10 10:41 Capo scrivano - 48842 interventi
R.f.e. ebbe a dire nelle curiosità: Fonte: Dalla Filmografia sul sito dell'UAAR [Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti] a cura di Riccardo F. Esposito:
Alla critica fece molto comodo puntare quasi esclusivamente sull’interpretazione omosessuale, in altre parole sull’attrazione più o meno latente fra Bogarde e Mills: cosa per noi del tutto trascurabile. Ciò che ci preme invece sottolineare è il rifiuto finale di Bogarde a convertirsi in punto di morte (diversamente dall’ateo interpretato da Lionel Stander nel successivo Per grazia ricevuta di Nino Manfredi) nonché la frase che deriva dal titolo originale del film, The Singer Not the Song (Il cantante, non la canzone), che sta a significare che anche un laico può giungere (raramente) a stimare un religioso che si presti «sinceramente» (ma dove finisce l’aiuto sincero e dove comincia la speranza che essi si avvicinino alla Chiesa per gratitudine…?) ad aiutare i deboli, gli ultimi, ma in tal caso si stimerà «quel» prete, quella persona (the singer) e non la sua religione (the song). Inoltre il suo comportamento non ci convincerà certo della bontà della sua «causa», né ci indurrà assolutamente a «convertirci», bensì ci limiteremmo semmai a rispettare lui come uomo. Questo è il senso della frase the singer not the song. E' un'ottima riflessione Riccardo. Mi chiedevo se nel film si dà anche un'interpretazione diversa (e più prosaica) del titolo o se invece il titolo resti misterioso e costringa giocoforza a spingersi nella sua interpretazione.
DiscussioneZender • 7/02/10 12:49 Capo scrivano - 48842 interventi
Sì, è vero, il titolo italiano è assurdo. Penso si sian trovati nella necessità di stravolgere quello originale evidentemente perché in italiano perdeva di significato. Nel senso che penso che in inglese sia una specie di modo di dire (esiste anche una nota canzone degli Stones intitolata così) intraducibile. Dovendo reinventarlo ne hanno abbozzato uno un po' come veniva...