Trasposizione sul grande schermo del romanzo di Manzoni. Come era semplice aspettarsi, diversi dettagli vengono tagliati e viene quindi da domandarsi, con l'avanzare del film, se alcuni particolari si possano cogliere anche senza aver letto il libro. Forse è il difetto maggiore del film, perché per il resto rimane nella media, senza eccellere. Gli attori sì, se la cavano, ma in certi frangenti (le scene di pianto, una su tutte) risultano poco credibili. Il bianco e nero è in ogni caso reso piuttosto bene e la colonna sonora formidabile.
Kolossal del 1941 (musiche di Pizzetti, come in Scipione l'Africano!). La sceneggiatura rinuncia alla voce narrante (niente "Quel ramo…"), sopprime (dispone solo di 120': chiude allo scioglimento del voto, per finire in climax), modifica per comunicare meglio (esempio: si usa "sbagliato" anziché "fallato") e talora, curiosamente, integra: il paese è Olate, la Monaca si chiama proprio de Leyva. Resta però la fedeltà generale al romanzo. Grande cast: Cervi e la Sàssoli perfetti. Spiccano Ruggeri e Ninchi, ma anche altri (Falconi, la Maltagliati...) lasciano il segno. C'è un giovane Scandurra.
MEMORABILE: Il dialogo Cardinale-Innominato (Ruggeri e Ninchi).
Prima trasposizione sonora del romanzo, questa di Camerini è opera fedele al testo che, se non scansa del tutto l'effetto da condensato Reader's Digest, presenta aspetti validi sia dal punto di vista della confezione (molto riuscite le scene di massa, pregevoli la fotografia di Brizzi e la colonna sonora di Pizzetti) che per le prestazioni del cast. Se il quarantenne Cervi è forse troppo anziano per la parte di Renzo, Sassoli è una Lucia commovente e gli altri grandi nomi del cast (Falconi, Ninchi, Maltagliati, Ruggeri) si esprimono al meglio nei rispettivi ruoli.
MEMORABILE: Renzo a Milano in piena rivolta per il pane; Il volto della monaca di Monza incorniciato dalle inferriate; La peste
Valida trasposizione cinematografica dell'opera del Manzoni, costruita con una visione magniloquente eppure con tante eccellenze artigianali. La regia è di Camerini, i ruoli di Renzo e Lucia sono affidati a Cervi (stagionato per quel ruolo ma dalla presenza scenica inconfondibile) e alla Sassoli, ma è tutto il cast che si distingue in positivo con interpretazioni teatrali di consumata bravura. L'aggiunta delle musiche di Pizzetti (dirette da Previtali) ne conferma lo status di kolossal, semisconosciuto sì ma di pregevole valore.
Un "concentrato" del capolavoro di Alessandtro Manzoni pensato però come un kolossal e diretto con brio e intelligenza da Mario Camerini. Un film che sottolinea - ma senza esagerare - gli aspetti morali del romanzo e che ovviamente si concentra su quelli più spettacolari (e non sono pochi, per chi lo ha letto bene...). Ottimi gli attori, Dina Sassoli un gradino sopra tutti.
Mario Camerini HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneDaniela • 26/08/19 21:35 Gran Burattinaio - 5941 interventi
Film apprezzato, mettendo in conto i tagli consistenti rispetto al testo, del resto inevitabili considerata la durata della pellicola.
Devo dire però che ho avvertito molto la mancanza della voce narrante, tanto suggestiva in altre trasposizioni - rammento in particolare Giancarlo Sbragia che legge passi del romanzo nella fedelissima serie tv di Sandro Bolchi:
https://www.youtube.com/watch?v=qiln-USWJ8g