Note: Aka: “La grande sfida di Bruce Lee”; aka: “Duello di karate” (in TV). Tit. cinese: “Tie tui jiang mo”. Tit. alternativi in inglese: “To subdue Evil”; “To subdue the Evil”.
Altra produzione della taiwanese Hsin Hwa, priva di pregi particolari, se non quello di essere il classico gongfupian del filone rival-schools, popolato di volti noti del filone (Tien Peng, Yee Yuen, Lung Hsiao). E’ uno dei rari casi in cui l’attore Chen Hung-Lieh, solitamente un superlativo villain, interpreti un ruolo di good-guy! Non originale ma stuzzicante il personaggio delLa biscazziera “peperina” Shao Chun, interpretata dalla graziosa Lung Chung-Erh.
Storia interessante e drammatica, molta bizzarra fantasia nei combattimenti, attori noti e molto carismatici (mi riferisco principalmente a Tien Peng, Yee Yuen e Chen Hung Lieh, l'attricetta di turno Doris Lung Chun Ehr è veramente un delizioso peperino), bella e appropriata la colonna sonora. Non credo che sia un film di arti marziali molto amato, ma io ci sono particolarmente affezionato.
Quando Bruce Lee non appare come attore ma nel titolo italiano il rischio "pacco" è alto. Non è il caso di questo film, veramente ben realizzato, con scene tanto irrealistiche quanto soprendenti (contate che era il 1971 e a oggi sono 46 anni). I divertenti combattimenti volanti sono il punto di forza del film; un altro è la presenza dei validi attori orientali (quasi tutti spesso presenti nelle migliori pellicole del genere). Del cast femminile ridotto all'osso (due comparse!) si fa apprezzare, non solo per la bellezza, la giocatrice.
MEMORABILE: Uno degli sgherri vola dalla valle fino a casa del boss; I neonati tatuati.
Combattimenti deliranti, uso folle dei fili (i personaggi volano come Superman), sangue a ettolitri e adattamento italiano demenziale: il perfetto kung-fu movie da cinema di quarta visione o tv privata selvaggia dei bei tempi! Se il film narra la classica storia di vendetta, la realizzazione (seppur poveristica) non è affatto male, regalando buon intrattenimento spensierato senza troppe pretese. Cosa c'entrerà poi Bruce Lee in un film ambientato nella Cina del primo Novecento...
MEMORABILE: "La nostra vita è nelle mani di Buddha" (sic).
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Il film venne distribuito nei cinema nel 1975 appunto intitolato I figli di Bruce Lee, poi riedito come La grande sfida di Bruce Lee, stesso titolo con il quale uscì in vhs per la Avo (fu anche proiettato in tv in infimi canali privati col titolo Duello di karatè). Attualmente (2010) è disponibile in dvd sempre per la Avo, quasi fuori catalogo però.