Note: Soggetto dall'opera dall'opera teatrale omonima (nota anche come "L'albergo dei poveri") dello scrittore russo Maksim Gor'kij, rappresentata per la prima volta a Mosca nel 1902.
Curioso adattamento per il cinema di un'opera teatrale tutta ambientata all'interno di uno squallido dormitorio per viandanti di passaggio. I personaggi si alternano in un susseguirsi di viavai, ognuno con la sua storia da raccontare, ma tutti con l'elemento in comune di una speranza di vita migliore. Un film solo ma tante storie, tanti messaggi, tanto tanto impegno per seguire gli innumerevoli dialoghi, che costituiscono il 95% del film.
In un edificio fatiscente che sorge nei pressi di una discarica trovano provvisorio rifugio persone ai margini che non possono permettersi una sistemazione migliore, disoccupati, prostitute, fuorilegge, ubriaconi... Kurosawa traspone il dramma di Maxim Gorky con una certa fedeltà, conservandone l'epilogo amaro che invece Renoir nel film del 1935 aveva ammorbidito con un raggio di speranza. I personaggi sono ben caratterizzati e Mifune offre una valida prova nel ruolo del ladro già interpretato da Gabin ma la matrice teatrale questa volta pesa e il film risulta piuttosto statico.
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CuriositàDaniela • 3/02/22 18:48 Gran Burattinaio - 5927 interventi
Soggetto dall'opera dall'opera teatrale omonima (nota anche come L'albergo dei poveri) dello scrittore russo Maksim Gor'kij,rappresentata per la prima volta a Mosca nel 1902. L'opera ha avuto varie trasposizioni cinematografiche, la più famosa delle quali è Verso la vita (1936), regia di Jean Renoir con Jean Gabin.