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Tutti i commenti e le recensioni di Hold your breath

TITOLO INSERITO IL GIORNO 6/10/24 DAL BENEMERITO KINODROP
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Kinodrop 6/10/24 18:51 - 3396 commenti

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Anni '30: in una zona dell'Oklahoma devastata da tempeste di sabbia, la madre di due figliolette porta avanti una misera fattoria, mentre incombe su di lei il ricordo di un passato tragico che le impedisce progressivamente di distinguere realtà e allucinazioni acuite dalla leggenda dell' "uomo di polvere" che si insinua tra le pareti di casa. Un horror che con fatica mette insieme le turbe psicologiche della protagonista con elementi soprannaturali e procrastina un po' artificiosamente il fulcro del racconto, anche se si fa apprezzare per ambientazione, fotografia e il buon cast.

Galbo 6/10/24 20:17 - 12655 commenti

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Negli anni 30, mentre l’Oklahoma è piegato dalle tempeste di sabbia, una donna con due figlie cerca di tirare avanti in un'isolata fattoria, mentre il marito è fuori in cerca di lavoro. Un film che mescola i toni del thriller e quelli horror, fa riferimenti non troppo celati al cambiamento climatico, si avvale di suggestive ambientazioni, buoni effetti speciali e buone interpretazioni della Paulson e di Moss Bachrach, sebbene la storia non sia molto originale e il finale abbastanza prevedibile. Meritevole di visione.

Puppigallo 7/10/24 12:17 - 5491 commenti

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Singolare pellicola che parte piuttosto bene, con la descrizione del luogo arido dove la polvere regna sovrana causa tremenda siccità; e le tempeste di sabbia sono spesso mortifere. Poi prosegue, mostrando la difficoltà di vivere in un tale contesto, di madre e due figlie temporaneamente sole. E nel momento in cui le cose iniziano a prendere una piega sinistra, il tutto regge ancora. Poi, nell'ultima parte, è chiaro l'intento di creare un compromesso tra reale e soprannaturale, dando però l'idea che se si fosse insistito solo sul reale (psicosi), sarebbe stato meglio. Non male.
MEMORABILE: La tosse cronica del bambino (il sogno della madre); La polvere nei punti luce; L'incubo con la figlioletta e la donna; Corda tagliata.

Cotola 15/10/24 17:53 - 9539 commenti

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L'ambientazione, il vento che domina tiranno e la protagonista femminile riportano alla mente il capolavoro di Sjostrom. Per il resto è ovvio che il film vada da tutt'altra parte: la sceneggiatura lascia a lungo incerti se ciò che si vede sia reale o frutto della mente della protagonista. Non è difficile capire dove stia la verità e il finale non arriva certo a sorpresa, ma non mancano momenti riusciti con qualche bello squarcio visivo grazie a immagini curate. Riuscito anche da un punto di vista scenografico. Brava la Paulson; non male il risultato finale.

Herrkinski 24/10/24 02:38 - 8730 commenti

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Se ambientazione, periodo storico e altri dettagli rimandano direttamente al classico Il vento (e al suo remake), altri elementi giocano invece su suggestioni soprannaturali/religiose e allucinazioni della protagonista; ne esce un lavoro che non è né carne né pesce, nel quale l'atmosfera "sabbiosa" resta la cosa più convincente. Se all'inizio si presta attenzione per cercare di capire dove la storia voglia andare a parare, nel secondo tempo l'interesse scema rapidamente e si arriva al finale ormai piuttosto distratti, anche a causa di un ritmo non certamente eccitante. Mediocre.

Anthonyvm 26/02/25 00:44 - 6544 commenti

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Un villaggio sperduto nella Oklahoma degli anni '30, funestato da rovinose tempeste di sabbia e preoccupanti voci su viandanti assetati di sangue: sfondo ideale per un horror psicologico, perfetto lievitante ambientale di paranoia, disperazione, isolamento, luttuosa depressione. Peccato che lo script non trovi corsi alternativi all'iter consueto, limitandosi a riproporre ossessioni materne in zona The others (dalla luce si passa alla polvere, ma la sostanza resta quella) e invasanti boogeyman letterari à la Babadook, fino a un epilogo cupo e povero di sorprese. Brave le protagoniste.
MEMORABILE: L'inquietante maschera protettiva del cuginetto malato; L'intervento rasputinesco del predicatore (randomico, ma d'atmosfera); La lettera del padre.

Il ferrini 26/03/25 23:59 - 2691 commenti

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La polvere, il vento, il deserto: sono loro i principali protagonisti di questo thriller psicologico che può conquistare, se glielo si permette. L'ambiente ricorda quello di El páramo ma fortunatamente qui ci sono una sceneggiatura solida, una buona tensione e, va detto, una Sarah Paulson che come spesso accade fa la differenza. Lontanissimo dalla definizione di horror, il film non vuole spaventare e neanche mostrare sangue o morti violente, piuttosto si concentra su una spirale di follia che ricorda non a caso un tornado di sabbia.

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