Traendo spunto da un particolare genere di look assai diffuso in Giappone (la moda "gothic lolita") Ohara sferra il suo attacco concorrenziale ai rossastri fragori horror-farseschi di Nishimura e compagnia sventrante. Il prode emulo mette in piedi un action/gore "killbillesco" dominato dalla bellezza smunta di Rina Akiyama, loli-goth e macchina sterminatrice inarrestabile in cerca di vendetta per l'assassinio della madre. L'esito è un accrocchio freddo e artefatto di splatterume buffonesco, soluzioni grottesche indefinibili e freddure visive sul patetico spinto. Pietrificante.
MEMORABILE: Il pittoresco abbigliamento della protagonista, tra dama settecentesca contegnosa e incipriata e mistress sadomaso gelida e risoluta.
Sia sempre lode a chi manda al diavolo ogni prammatica permettendo che il caos più indomabile alligni su schermi pupille e neuroni per 90'. Ciclotronia in spalla (ma quanto metodo in tanta incontinenza immaginifica!), Go ce la mette felicemente tutta per corroborare il bieco stereotipo scolastico che vuole i giapponesi un'etnia di pervertiti: plot più esile del nylon (quant'è dolce la vendetta che ti infirma tuttavia), sangue della serie irrigatori da giardino di tutto il globo unitevi, inventiva che ruggisce oltre il muro del suono elargendo regalie a quintali. La libido ringrazia.
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Altra impensabile splatterata pulp/grottesca che tent(enn)a di fare il verso ai modelli primari della coppia Iguchi/Nishimura (quelli dei vari Mutant girls squad, The machine girl, Tokyo gore police e via sbudellando) risultando però alla fine sin troppo assurda ed esasperata per poter piacere ad un pubblico "ignorante" di modi, mode e culture nipponiche.
Si tratta in definitiva di un Kill Bill dagli occhi a mandorla, in cui il posto della celebre Sposa Insanguinata di Uma Thurman viene preso da una trendissima darkettona rococò, cerea e pierrotesca, munita di letali armi segrete alla 007 (l'ombrello "mitra & sega-rotante" è già di per se indicativo).
Missione principale della nipponica eroina è sgominare e spezzettare i corpicini di coloro che le uccisero senza motivo l'amatissima mamma proprio durante la festa del suo 14esimo compleanno. E sarà una spremuta di sangue imbevibile...
Si resta sbigottiti per la quantità di ingredienti contrastanti infilati nel racconto con così fredda scontatezza, in una mescolanza "aspra e forte" di sangue, azione marziale, idiozie comicarole e cartoonismo nonsense.
Siam pur sempre europei, dateci il tempo di assimilare!
Gestarsh99 ebbe a dire: Si resta sbigottiti per la quantità di ingredienti contrastanti infilati nel racconto con così fredda scontatezza, in una mescolanza "aspra e forte" di sangue, azione marziale, idiozie comicarole e cartoonismo nonsense.
Siam pur sempre europei, dateci il tempo di assimilare!
Eh no, come europei siamo già impegnati ad assorbire parte delle commedie americane e nostrane fatte col ciclostile.
Figuriamoci se possiamo occuparci anche delle loro schifezze (degli orientali intendo).
Girando ogni tanto su siti orientali ho visto che il tema revenge/splatter è infarcito di molti titoli fotocopia che sembrano corrispondere al profilo - poco invitante - che hai descritto.
Nel mucchio comunque qualche operina originale e piacevole si riesce sempre a recuperare, anche in questa corrente estrema nipponica.
Bisogna però prenderci la mano, è una mentalità lontana anni luce dalla nostra.
La protagonista Rina Akiyama è una nota sexy-modella
("gravure idol") e super-presenzialista televisiva ("tarento") il cui successo in Giappone è paragonabile a quello dei nostrani partecipanti al Grande Fratello.