La vita quotidiana ed amorosa di un operaio viene completamente sconvolta dalla sclerosi multipla ma la sua compagna è pronta a lottare con lui. Winterbottom affronta il tema della malattia e lo fa in modo abbastanza sobrio evitando, quasi sempre, le trappole del patetismo. Bella la prova di Carlile.
Non male.
Senza sapere nulla in partenza, sembrerebbe a tutti gli effetti un film di Ken Loach. In realtà alla regia c'è Winterbottom che, con grande maestria, dirige una storia toccante senza cadere mai nel patetico. Tutto è rappresentato con stile semplice e diretto, senza tanti fronzoli e con un Carlyle in grandissima forma. Il regista riesce nell'intento di alleggerire la sceneggiatura, nonostante la drammaticità della tematica, alternando situazioni e battute da commedia ad altre di forte impatto emotivo. Emoziona e convince.
L'avvento della sclerosi multipla in un modesto lavoratore inglese. I suoi rapporti con le persone e la voglia comunque di voler essere normale. Cinema inglese legato al maestro Leigh, che tende più al genere commedia, tralasciando, volutamente o meno, le problematiche operaie. Nonostante tutto piacevole.
Al suo secondo film da regista, Michael Winterbottom realizza un opera alla Ken Loach per quanto riguarda il contesto sociale (classe operai dei sobborghi urbani inglesi). La storia raccontata è però più intimistica e riguarda una malattia; l'approccio del regista evita per quanto possibile il lato patetico e risulta così più realistica e a tratti paradossalmente divertente. Bravissimo il protagonista Carlyle.
Quando si girano queste storie si ha sempre il rischio di cadere nel piagnisteo e nel patetico: Winterbottom ha il merito di fare il contrario. Ci si diverte, ma si riflette anche, sulle condizioni del bravissimo Robert Carlyle. La colonna sonora può sembrare "fuori luogo" ma ha comunque un suo perché.
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Intendevo dire Loach non Leigh. Il primo ha diretto film legati al suburbano inglese, il secondo si è posto con lavori sulla personalità e sui rapporti personali e familiari.
Loach è un regista sovente legato alla questione del proletariato inglese, i suoi ultimi film però non ho avuto il piacere di vederli. Leigh è più profondo e ricordo con piacere "Naked" e "Segreti e Bugie" ma avendoli visti anni fà evito di inserire commenti smozzicati e lacunosi. Tra i due scelgo Leigh.