Un Christian De Sica giovanissimo, ancora grassoccio e dall'aria scipita è il protagonista di questa commedia siciliana, ambientata nella Catania del Ventennio, dove cresce e cerca la sua strada l'ingenuo Giovannino, esemplare nella sua totale e definitiva assenza di carattere. Si lascia guidare un po' da tutti, senza mai prendere una decisione di propria spontanea volontà. Dapprima seduce la serva di famiglia, poi scappa a Roma e cerca di sposarsi con la figlia poco seria ad un proprietario di pensione. Ma arriva da Catania il padre che la diffida e gli combina il matrimonio con una ragazza ricca e zoppa. Il ritorno a Catania è triste, privo di soddisfazioni e Giovannino si ritrova più perso di...Leggi tutto prima. Il filone è dichiaratamente quello di PAOLO IL CALDO (anche se qui la fonte è un romanzo di Ercole Patti) e va detto che De Sica non demerita, pur in un ruolo così inadatto alla boria irrefrenabile che svilupperà in seguito. Il suo Giovannino è mite e chiaramente represso, sottomesso alla volontà dei genitori. I paesaggi siciliani sono ripresi bene dal regista Paolo Nuzzi e valorizzati dalla splendida fotografia di Arturo Zavattini, che annulla i bianchi sostituendoli con un giallo argilloso in grado di dare l'impressione di terre bruciate dal sole. Ottime anche le scenografie e costumi, che danno nell'insieme la sensazione di un'opera con alte ambizioni. In realtà i dialoghi sono studiati con poca cura, la storia non è certo delle più originali e il cast (c'è anche Miguel Bosè, nel ruolo del migliore amico di Giovannino) non entusiasma. Se anche la società siciliana è ben rappresentata era però necessario dare un po' più di vita alla storia, che così com’è uscita si limita a snodarsi placida senza alcun picco. Non si ride mai (e certo una commedia brillante non era nei piani) e il ritratto di giovane catanese represso è approssimativo.
Film da riscoprire. Simpatica prova per De Sica junior nel ruolo di Giovannino. Il film prende spunto dal romanzo di Ercole Patti e mantiene spesso uno stile autoriale. Nuzzi esalta le riprese della Sicilia valorizzandone i colori in uno stile velina argilla dando il senso di arsura meridionale. Musiche romantiche e melodiche di Micalizzi. Peccato solo per il finale, un po' tirato via, altrimenti sarebbe stato un piccolo capolavoro. Comunque da vedere!
MEMORABILE: Giovannino e le sue avventure; La sfida delle galline; La morte del padre.
Nelle vicende per lo più amorose di Giovannino, l'elemento storico si incrocia davvero poco, focalizzandosi sulla vita amorosa e soprattutto carnale di questo giovane ragazzo, un po' sperso e legato al potere paterno. Il comparto tecnico è di classe, partendo dalla fotografia sino alle suadenti musiche di Cannone, ma spesso le varie figure femminili - interpretate da un comparto attoriale notevole (la Aumont e la Boccardo su tutte) - si affastellano in maniera frettolosa- non incidendo come dovuto. Forse ripetitivo, ma merita un'occhiata.
MEMORABILE: Il verso dell'uccello; Il prete con la tosse; La cocaina; Il finale.
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CuriositàZender • 14/03/14 16:49 Capo scrivano - 48842 interventi
Dalla collezione "Sorprese d'epoca Zender" il flano del film: