Ancora una volta l'arrivo di un personaggio estraneo al luogo in cui si svolge l'azione (la maestrina emancipata ben interpretata da Jennifer O'Neill) è l'occasione per farci entrare da stranieri in quell'affascinante mondo a parte che è la Sicilia. Con i suoi cliché, naturalmente: l'onore, il rispetto, le parole non dette, gli omicidi, le connivenze, la corruzione, la flemma dei possidenti locali (James Mason potrà forse sembrare poco adatto al ruolo ma la sua classe nel recitare ci permette di soprassedere e accettarlo anche così). Appena arrivata a Ragusa (ma nessuno dice mai il nome della cittadina, che si vuole quindi rappresentativa e luogo siciliano emblematico senza nome), la maestra elementare...Leggi tutto Elena Bardi si fa notare per grazia e bellezza. Tanto che chi le manca di rispetto viene trovato il giorno dopo morto in piazza con un fiore in bocca (e qui attenzione perché la condizione in cui viene ritrovato il cadavere non è mai casuale, in Sicilia). Chi ha interesse a proteggere la nuova arrivata? Perché lei trova fin troppo semplice ottenere dai politici ciò che chiede? Mentre se lo domanda intanto finisce a letto con un catatonico collega di scuola (Franco Nero), ricordandogli appena può quanto il suo atteggiamento sia passivo e imbelle (“Ma tu ti sei mai sentito vivo in vita tua?”). In effetti a Nero spetta una parte decisamente infelice e superflua, testimonianza di una regia (Zampa) e una sceneggiatura poco pregnanti, le quali conducono a un finale quasi argentiano che stona non poco con le velleità di denuncia del film. Poco avvincente, zeppo di stereotipi usati stancamente, GENTE DI RISPETTO ha solo nell'ottimo cast il vero punto di forza.
Film di denuncia sociale con uno Zampa ormai poco ispirato che infarcisce la sua pellicola di luoghi comuni e di connotazioni folcloristiche che non giovano alla riuscita della sua opera. Peccato perché la pellicola si lascia seguire e, visto anche il valore del regista, ne sarebbe potuto venire fuori un lavoro di ben altro spessore.
Zampa descrive la provincia siciliana arretrata e omertosa, con i suoi rituali di onore e di morte. Protagonista è la o'Neil, donna dalle fattezze delicate ma dall'animo deciso come la Ralli de La polizia chiede aiuto. Peccato per la ripetitività di fondo e per le parentesi amorose con Nero, eccessivamente melodrammatiche. Più che discreto, comunque.
Onestamente mi è sembrato davvero malriuscito. Splendida ambientazione, questo sì, ed in generale una cura formale notevole; ma la storia accumula banalità ed inverosimiglianze, e la O'Neill è del tutto inadatta al ruolo. La presunta denuncia sociale poi è al servizio di un melodramma da quattro soldi, che via via perde mordente fino allo stanco finale; ed anche Morricone va di repertorio senza nemmeno sprecarsi troppo.
Interessante ed originale giallo politico-sociale girato da Zampa con discreti risultati su di un soggetto tratto da un libro di Giuseppe Fava. Jennifer O'Neill è brava ad interpretare la maestra giunta in Sicilia e il suo totale sconcerto davanti ai più classici clichè della gente del posto (l'omertà, l'onore, il rispetto). Meno convincente è il ruolo di Franco Nero. Un ritratto particolare della realtà isolana, forse eccessivo e didascalico, comunque apprezzabile per la denuncia della profonda collusione tra politica e mafia. Da riscoprire.
Un ottimo film, che mescola sapientemente la realtà di un paesino del sud a mentalità mafiosa e giustizia sommaria fai da te, alle leggi e ai progetti che non partono mai e quando finalmente partono vanno in un'unica direzione e quindi - in ultima analisi - alle strumentalizzazioni. In aggiunta ci sono anche le realtà scomode della seconda guerra mondiale. Con una straordinaria O'Neill (a livello di Sette note in nero) è dunque un film a largo respiro, che non può lasciare indifferenti...
Film di denuncia sociale di Zampa che getta squarci di luce sulla provincia siciliana arretrata e omertosa. Si scorgono echi del miglior Damiano Damiani e si resta colpiti dalla eccezionale cura formale ed estetica del prodotto che, alla fine, sembra quasi una sorta di giallo politico che denuncia le strettissime collusioni proprio tra gli ambienti politici e la mafia. Ottima Jennifer O’Neill, in parte James Mason e Orazio Orlando, un po' monocorde Franco Nero. Colonna sonora efficacissima di un quanto mai minimalista Morricone.
MEMORABILE: La visita di Jennifer O' Neill alle case popolari.
Da un romanzo di Giuseppe Fava, un film che utilizza i meccanismi del giallo e della satira politica per raccontare, attraverso l'insolito punto di vista di una maestra anticonformista, una Sicilia affetta dai suoi endemici malanni: mafia, omertà e arretratezza culturale. Non tutto fila liscio, ma nel complesso il risultato è godibile, grazie anche all'ottima prova della O'Neill, validamente affiancata da Mason, Giuffrè, Orlando e Gora. Peccato per Franco Nero, cui tocca il ruolo più ingrato. Morricone il suo lo fa sempre.
MEMORABILE: Le sfuriate del pretore, interpretato da Orazio Orlando.
Il film è tratto dall’omonimo romanzo di Giuseppe Fava, in cui la malavita siciliana viene analizzata dall’insolito punto di vista di una maestra anticonformista. Altrettanto insolita la scelta della città (Ragusa e non Palermo) per effettuare una centrata analisi della mafia come sistema capillare e pervasivo, dal quale emerge sia il clima omertoso che l’ingerenza politica. Pur senza risultare avvincente, la pellicola fa la sua dignitosa figura e mostra una Jennifer O’Neill ottima interprete di un ruolo intenso. Musiche di Morricone.
Interessante esempio di mafia-movie antispettacolare che trae forza dalle ottime e sottili descrizioni di tutti i meccanismi a cui sembra sottostare l'intero paese (architetture comprese). L'impianto melodrammatico è funzionale a trattare svariate tematiche tra cui l'omertà, l'onore, la paura e forse anche la vigliaccheria. Bravi gli interpreti, con una menzione speciale, ovviamente, per James Mason. Appropriate le musiche di Morricone. Un po' ridondante col passare dei minuti, ma riuscito.
Non molto convincente questa pellicola di Zampa che vorrebbe essere di denuncia di un certo "sistema" siciliano (e non solo). La sempre splendida O'Neill appare non perfettamente a suo agio nel ruolo della maestrina anticonformista e Nero sembra un pesce lesso. Anche la trama non risulta particolarmente ben sviluppata, con svolte narrative discretamente inverosimili. Morricone non sfoggia molta fantasia nella realizzazione della OST. Comunque vedibile grazie a una certa professionalità nella cura realizzativa.
Un punto basso degli altalenanti Anni ’70 d’un grande regista. Come rovinare un film d’impegno sociale? Esagerando e calcando, finendo con l’essere o ultrastereotipati o involontariamente ridicoli (l’ultimo morto! gli assessori!), per cui non credibili (con rispetto per Fava, ucciso dalla mafia, autore del romanzo). Personaggi e interpreti non salvano molto. La maestra della O’Neill è inverosimile, Mason è fuori ruolo ma si salva col mestiere, Orlando (un grande attore) strepita più che recitare (forse è il suo punto più basso), Nero nel suo pieno e inutile tòpos, Pagnani pazzesco.
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il film è tratto da un romanzo crudo ma molto avvincente del giornalista Giuseppe ( Pippo) Fava, ucciso dalla mafia a Catania nel 1984. Oggi il suo impegno civile e politico è continuato dal figlio Claudio, a sua volta giornalista e sceneggiatore.
CuriositàGeppo • 8/03/08 18:02 Call center Davinotti - 4285 interventi
Per GENTE DI RISPETTO costrinsero Zampa a cambiare la fine del film.
Zampa aveva pensato ad un finale diverso: c'era questa lotta di bande dove morivano tutti e dalla casa del capo mafia, sulla terrazza, si apriva una persiana e usciva un ragazzino con una una vestaglia elegantissima e sotto tutti si inchinavano in segno di grande rispetto.
Purtroppo la censura gli fece tagliare questo finale e Zampa si arrabbiò.
DiscussioneFauno • 13/02/12 12:17 Contratto a progetto - 2743 interventi
Da adolescente avevo l'adorazione per Nero, in quanto nei western e nei film di avventura interpretava sempre l'uomo buono, forte e giusto.
Ora nei drammatici o poliziotteschi sono già sette volte che lo vedo in ruoli da fesso, alcoolizzato e senza palle.
GENTE DI RISPETTO
DROPOUT
IL CITTADINO SI RIBELLA
GIORNATA NERA PER L'ARIETE
UN POSTO TRANQUILLO DI CAMPAGNA
AUTOSTOP ROSSO SANGUE
SENZA RAGIONE