Finch - Film (2021)

Tra i pochi sopravvissuti ad un’eruzione solare, l’ingegnere robotico Finch vive con un cane e un androide da lui costruito per badare all’animale dopo la sua morte. Nonostante il contesto poco originale (un futuro post apocalittico già visto in molte opere del genere), Finch è un racconto di formazione che coinvolge tre personaggi e raconta le loro interazioni, “umanizzando” al massimo il cane e il robot che sono a tutti gli effetti i coprotagonisti di una pellicola segnata dalla toccante prova di Tom Hanks, che colma in parte le lacune di un film derivativo ma godibile.

Abbiamo un classico postatomico con un simpatico quanto sgangherato trio di protagonisti. Cose già viste, per fortuna c'è Hanks a tenere su il morale e lo sviluppo di alcuni dialoghi, il rapporto di crescita del robot improvvisato in laboratorio sono le armi premianti del racconto. Se si dovesse star dietro alla trama nel complesso dovremmo invece parlare di un film banale e anche l'ambientazione non porta alcunché di interessante, se non un coraggioso esperimento di ancoraggio durante un tornado. Voto senza infierire.

Sopravvissuto alla catastrofe che ha reso la Terra quasi invivibile, un uomo costruisce un androide perché possa occuparsi del suo cane quando lui non ci sarà più... Niente di nuovo nella rappresentazione della città deserta, nel pessimismo circa la natura umana e neppure nelle caratteristiche di Jack, parente prossimo di Numero 5 e Chappie. Se un film tanto poco originale riesce a farsi seguire con interesse e suscitare infine commozione lo si deve alla bravura di Hanks e alla tenerezza con cui sono rappresentati i rapporti all'interno dell'improbabile terzetto uomo-cane-androide.