Un po' Misery e un po' Boxing Helena, questa produzione Netflix spagnola è un classico thriller/captive con un ex-fidanzato paralitico che perseguita l'ex-compagna fino alle estreme conseguenze. Nulla d'innovativo ma la variante di mettere il villain (un bravo Casas, veramente odioso nel ruolo) sulla sedia a rotelle offre uno svolgimento inedito soprattutto nelle scene di tensione e lotta, con alcune soluzioni interessanti. Atmosfera cupa e deprimente per un lavoro di genere abbastanza efficace, a suo modo anche di denuncia nei confronti del fenomeno stalker e dei femminicidi. Tetro.
Paralitico a seguito di un incidente, un tizio sequestra l'ex compagna che l'aveva piantato per mettersi con un altro... Thriller spagnolo sulle orme di Misery la cui trama, pur catturando l'interesse, presenta troppe forzature e incongruenze per risultare convincente. Inoltre il protagonista sin dalle prime presenze ci viene presentato come una persona ignobile, per cui è difficile provare quell'iniziale compassione che avrebbe reso più impattante la sua evoluzione paranoica, né è facile empatizzare con una vittima il cui comportamento risulta discutibile/poco comprensibile.
MEMORABILE: La frase "rassicurante" che ricorda l'annuncio in Luna di fiele di Polanski: finale d'effetto ma totalmente implausibile.
Un “Misery” con inversione dei ruoli e una davvero buona interpretazione per Casas, sulle cui spalle pesa una trama non proprio originale (epilogo a parte). Però. La durata contenuta gioca a favore della pellicola che risulta, nel complesso, godibile. Nonostante possa rischiare di essere quasi claustrofobico (il film è girato in buona parteall'interno di un appartamento piuttosto cupo) e certamente tetro, i colpi di scena non mancano e, tra una punturina e un omicidio, il ritmo scorre bene. Dignitoso.
Un volontario della croce rossa rimane paralizzato dalla vita in giù dopo un incidente ma ciò non gli impedisce di stalkerizzare la sua fidanzata che nel frattempo si fidanza col suo migliore amico. Thrillerino spagnolo senza infamia e senza lode. Non si rilevano scene degne di nota né momenti da dimenticare. Tutto scorre nel piattume di molte produzioni Netflix con momenti di farsa quando lo stalker in carrozzina aggredisce la vittima dopo essersi nascosto nella doccia.
Thriller nerissimo con un protagonista davvero magnetico. Angel (nome scelto verosimilmente non a caso) non è certo un personaggio col quale si empatizza, anzi, lo si detesta fin dalla prima scena e neanche quando resta paralitico suscita pietà. Eppure non si può fare a meno di seguirne interessati il percorso violento, paranoico, disturbato, che lo farà sprofondare in un'agghiacciante solitudine. Non tutto funziona perfettamente ma nel complesso è un film che cattura e Casas (Contrattempo, El bar, giusto per citarne due) si conferma attore di razza.
Discreto stalking-thriller spagnolo che, pur non presentando particolari novità nella struttura del plot (di fatto l'unico elemento di originalità è quello di presentare un villain sulla sedia a rotelle, quasi a voler invertire i ruoli dei due protagonisti di Misery) e senza esagerare con le crudezze (la violenza è soprattutto psicologica), scorre in maniera svelta fra momenti di sostenibile tensione e i tour de force di cattiveria di un antagonista (il Mario Casas di Contrattempo) perfido fino al midollo. Il climax conclusivo, cui segue un soddisfacente sottofinale, è ben centrato.
MEMORABILE: La fisioterapia; La carne coi chiodi per il cane; Il vicino di casa entra a controllare (ovvie le conseguenze); L'avvelenamento con imbuto; Il finale.
Un po' reminiscente, a parti invertite, del film di Rob Reiner, questa produzione spagnola può contare su una storia intrigante e un personaggio principale ben costruito, la cui malvagità è evidente dalle prime sequenze ed è in palese contraddizione con la professione dello stesso, quella di infermiere di pronto soccorso. Il film sviluppa una buona tensione ma presenta alcune evidenti "lacune" che lo rendono debole narrativamente. Ha tuttavia un ottimo protagonista (il bravo Mario Casas) e un bel finale beffardo.
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DiscussioneDaniela • 20/09/20 08:38 Gran Burattinaio - 5940 interventi