È nata una stella - Film (1937)

Ottimo esempio di cinema che parla di cinema e delle aspettative ed illusioni che possono gravitare intorno ad esso. E dopo 74 anni, per come va oggi lo star system di celluloide, il tempo sembra essersi fermato. L’ascesa di una ragazza che vuole emergere come attrice corrisponde al declino dell’attore che l’ha lanciata e che l’ha sposata. Tra i due nasce un sentimento garbato ma pregnante i cui esiti sono la prova di un’amara morale: anche il realizzarsi del desiderio più agognato può nascondere brutte sorprese. Semplice ma efficacissimo.

Contadina cerca di farsi scritturare a Hollywood. I sogni si possono avverare, ma il contraltare è l'amara realtà. La descrizione del mondo apparentemente dorato del cinema occupa la parte fondamentale del film e - nell’interpretazione del pubblicitario Stander - viene esplorato nel suo cinismo. Ai tempi avrà sortito un maggiore impatto emotivo, anche se una componente romantica accompagna la visione e non fa esasperare i toni (l’intervento in difesa al processo, la battuta finale). Scarso il ridoppiaggio per la televisione.

Grazie ai soldi della nonna, una ragazza di provincia va a Hollywood con il sogno di diventare attrice. Diventa ben presto famosa, ma il prezzo da pagare sarà alto... La storia, già raccontata da Cukor e oggetto di ulteriori remake, è quella piuttosto banale di una coppia in cui all'affermazione crescente di lei corrisponde la decadenza inarrestabile di lui a causa dell'incapacità di affrontare gli incerti della fortuna: se ha sempre avuto successo lo si deve al fatto di essere stata narrata da registi capaci ed interpretata da attori valenti, come avviene in questo caso.