Versione per il cinema della commedia scritta da Forzano (1926) per Ermete Zacconi. Il Maestro, curato di un paesello toscano, è zio di Napoleone: rifiuta la porpora cardinalizia offertagli dall'Imperatore, quando vede i perversi meccanismi che si abbattono sui suoi compaesani. Ermete Zacconi ripete alcuni tratti del Cardinal Lambertini (suo cavallo di battaglia nel teatro leggero), per esempio quando deve dispensare consigli di seduzione... Il film è principalmente lui, con la saggia bonomia, l'indiscusso carisma, l'impeccabile pronuncia persino quando borbotta. C'è Osvaldo Valenti.
MEMORABILE: Le autocandidature per fare parte del séguito che, dal paesello, accompagnerebbe a Parigi il neo cardinale.
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