Note: Comunemente è ritenuto che il film contenga il primo seno nudo del cinema italiano (Clara Calamai), ma non è esatto: si veda il film "La corona di ferro".
Ottimo adattamento del dramma di Sem Benelli. Che l'origine sia teatrale si percepisce in modo chiaro, essendo il film ricchissimo di dialoghi e girato quasi del tutto in interni; eppure la pellicola va come un treno, sia grazie al materiale di partenza, sia per la regìa ariosa di Blasetti. Nazzari è sempre Nazzari ed anche parruccato in modo tremendo non si discute, ma questo è senza meno il film di Osvaldo Valenti, semplicemente straordinario nel ruolo dell'infìdo Giannetto Malespini. Molto bello anche il finale.
Trasposizione cinematografica dell'opera teatrale di Benelli, il film presenta una narrazione scorrevole e dinamica, in cui si evidenziano le atroci schermaglie tra i due contendenti. L'atmosfera, inquieta e subdola, è attraversata con irruenza da Nazzari e Valenti che si dimostrano due eccellenti avversari. Scandalosa la Calamai.
Nella Firenze dei Medici, Giannetto Malespini, pieno di rancore contro Neri Chiaromonte che ne fa oggetto delle sue burle, metterà a segno contro di lui un tremendo inganno, coinvolgendo anche l'amante ed il fratello del rivale. Buona trasposizione teatrale, che Blasetti rende preziosa grazie alla bella ambientazione ed una scelta del cast assai azzeccata: se Nazzari ed il suo "Chi non beve con me..." è diventato proverbiale e Calamai abbaglia col biancore del seno nudo, impressiona Valenti nel ruolo dell'ambiguo Giannetto, desideroso di vendetta ma anche sconvolto dal male fatto.
Film tratto dal poema drammatico di Sem Benelli. L'impostazione generale risulta molto vetusta, riscattata da recitazione intensa risaltata dai dialoghi arcaici, tipici dell’epoca in cui è ambientato il film. Le scenografie sono claustrofobiche, ma in genere pompose. L'intreccio complesso e avvincente viene ben giostrato dalla capace regia di Alessantro Blasetti. Il finale è semplicemente raggelante. La pellicola è molto interessante poiché affronta con competenzala la rivalsa del debole sul prepotente, che riserva amare sorprese.
MEMORABILE: O natura fatemi sentire il male che ho fatto.
Alessandro Blasetti HA DIRETTO ANCHE...
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Non per fare il precisino, ma per stabilire che uscì dopo "La corona di ferro" (vedi commenti miei e di Buono sul primo seno nudo del cinema italiano nella discussione generale de "La noia)), direi che questo film è del 1942 (anche Imdb riporta questa data).
http://www.anica.it/arc/1942/42sv_127.thtml
DiscussioneZender • 23/03/11 10:39 Capo scrivano - 48843 interventi
Ma quale precisino, caro Caesars? Hai fatto benissimo a dirlo, perché se poi ci si portan dietro sti errori non va affatto bene.
In occasione della riedizione del film, nel 1946, la censura impose che dalla locandina sparissero i nomi di Valenti e della Ferida, fucilati dai partigiani nell'Aprile del 1945.