Dimorfo - Film (1980)

Bizzarro dramma spagnolo ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale: Salomón, eremita ebreo in fuga da un campo di concentramento, trova rifugio presso una strana famiglia con la quale finisce per legarsi in modi del tutto inattesi. Pellicola verbosa e a suo modo magnetica, grazie al suo intrico di temi insidiosi (l'omosessualità, la religiosità) e a una scrittura non sempre ottima - didascalica, soprattutto nel finale - ma comunque ricca di colpi di scena. Misterioso, eccentrico e spesso al limite della credibilità: una stranezza camp da recuperare.

Jara interpreta e dirige un film complesso, una tragedia ai tempi della Seconda Guerra Mondiale ricamata con stile piuttosto bizzarro. Si insiste sul dimorfismo, qui leggibile in molti dei personaggi coinvolti nella diegesi come duplicità sfaccettata e altresì inquietante. Si danza al limitar del proibito, su melodie dal forte richiamo morboso e ci si perde tra dialoghi stranianti e spesso teatrali nella loro icasticità. Ogni interprete ha una valenza panica a eccezione dei militari, unici "augusti" in questa rappresentazione surreale. Viaggio dei sensi dal finale già scritto.