Desiderio - Film (1946)

Difficile valutare questo film dalla gestazione molto travagliata. Iniziato nel '43 da Rossellini, si è fermato per la guerra ed è stato finito da Pagliero nel '46. La censura lo tagliò riducendolo di circa mezzora. Ciò che rimane è un melodramma non certamente esaltante ma comunque discreto, anche se visto al giorno d'oggi risulta inevitabilmente datato.

Tipico dramma del dopoguerra italiano. Un Rossellini degli albori che presenta una storia dove si sente profondamente la voglia di riscatto della protagonista, Paola, presa tra una vita da mercenaria a Roma e il paese natio dove vive la sua famiglia. La situazione si complica poiché Paola vuole cambiare vita sposando un uomo (Carlo Ninchi) ma si trova a complicarle la situazione un "amico" di famiglia e il cognato (Massimo Girotti), attratto da lei. Problemi di censura per le scene in contrasto con la morale dell'epoca (Elli Parvo mostra il seno).

Impossibile una valutazione oggettiva, per le note vicende (interruzione, modifiche di sceneggiatura e di regìa, robusto taglio censorio), al punto che Morandini NON gli assegna voto. Ha un andamento brusco, con accelerazioni improvvise: non si capisce se si tratta di errore di impostazione o di aggiustamento cui si è stati costretti. La storia di questa escort "ante litteram" (molto bella la Parvo, che mostra il seno) abbina stranezze (l'agreste Girotti parla come un docente) e eleganze formali (compresa la chiusura in "circolo"). Diciamo **½

Tutti i problemi produttivi si vedono, perché il film (interrotto per la guerra e passato poi da Rossellini a Pagliero) è evidentemente incompleto, anche per i tagli di censura che colpirono in maniera robusta. Però il ritratto femminile della donna interpretata da Elli Parvo, che cerca una sua libertà anche contro la famiglia, è decisamente moderno e diverso dai modelli coevi. Si intravedono le potenzialità ma, così com'è, il film è mediocre.

Paola si trasferisce dalla campagna alla grande città con l'idea di fare la sarta, per poi scoprire che esiste un vecchio mestiere molto più redditizio. Ma un amore incombe e la necessità di rinverginarsi socialmente diventa improrogabile. Melodramma immerso in una campagna solare dove non cantano solo i grilli, ma anche le lingue che pescano nell'amaro calice. Gli interpreti funzionano, profumano di genuina freschezza, mentre Rossellini, fulminato da Visconti, ci offre i seni nudi di accaldate femmine in sottoveste che si rinfrescano al catino… e Girotti sempre lì in agguato.