De Sade 70 - Film (1970)

De Sade 70
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Titolo originale: Eugenie... The story of her journey into perversion
Anno: 1970
Genere: erotico (colore)
Note: Aka "De Sade Settanta", "De Sade '70", "Marquis De Sade - Eugenie", "La isla de la muerte", "Marquis de Sade's 'Philosophy in the Boudoir'", "Les inassouvies".

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/04/07 DAL BENEMERITO IL GOBBO
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Il Gobbo 21/04/07 22:23 - 3015 commenti

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La perversa Madame Saint Ange e il suo amante ospitano nella loro villa l'innocente Eugenie, allo scopo di corromperla e consegnarla alla mercè di una banda di sadici guidati dal misterioso Dolmance... Lo zio Jess nel suo periodo migliore, alle prese col suo autore prediletto. C'è un po' di denaro, e JF si impegna al massimo, supportato da un cast di habituées. Una vita a metà strada fra Orson Welles e i fumettacci alla Oltretomba, Jesus Franco è l'utlimo surrealista.
MEMORABILE: Tutte le apparizioni di Christopher Lee, perfetto Dolmance.

Ciavazzaro 13/06/09 11:55 - 4770 commenti

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Sadismo, erotismo in un buon film del maestro Franco. Maria Rohm è assolutamente perfetta, nel cast secondario vi sono buoni caratteristi come Nino Korda e Herbert Fux. Una buona fotografia di A. Merino e le ottime musiche di Bruno Nicolai completano il tutto. Come al solito lo zio Jess confeziona un buon film, abbastanza erotico per l'epoca. Da citare la stanza virata in rosso, il deserto. Consigliato.

Silenzio 1/07/10 00:38 - 59 commenti

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Rivisitazione per forza di cose edulcorata ed infedele della sadiana "Filosofia nel boudoir" (in seguito Franco ne proporrà altre tre versioni, di cui una decisamente hardcore). Pellicola che vive di un fascino oppiaceo, marino, decadente; merito in gran parte della fotografia di Manuel Merino, che si diletta in sfocature e filtri rossigni. Notevolissima la sacrificale Liljedahl, ma a Lee bastano cinque minuti e la sua anglica alterigia per surclassare il cast intiero.
MEMORABILE: La Liljedahl stravolta, tumefatta, ignuda s'aggira disperata per l'isola deserta.

Luchi78 21/04/11 15:43 - 1521 commenti

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Sadico ma a tratti anche sensuale. A detta di molti è il miglior film di Franco, in cui sicuramente è azzeccata la coppia Rohm-Liljedahl, nel pieno del loro splendore. Nella prime metà del film si accusa un po' di lentezza ma si procede in un crescendo enfatizzato nel finale dalla presenza di Cristopher Lee. Sicuramente un classico, per gli amanti del genere.

Buiomega71 14/08/18 00:38 - 2910 commenti

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Uno dei Franco più raffinati e stilisticamente eleganti. Anticipando Il profumo della signora in nero (il rito iniziale al sapor di messa nera con tanto di estrazione del cuore) e la sedia di vimini di Emmanuelle (la splendida Maria Rohm vi siede sopra assistendo all'amplesso tra Mirvel e Eugenie), lo tio Jess abbaglia di luci rosse le sue stanze, tra orge BDSM, fustigazioni, delitti, nudi integrali e officiando sacrifici umani (il delirante e febbrile prefinale), chiudendo nello splendido livore visivo con Eugenie che corre nuda sulle dune dell'isola. Impetuoso.
MEMORABILE: Eugenie prende sadica consapevolezza una volta che sir Dolmance arma la sua mano; Mirvel si accanisce sulla serva Therese; Il cuore estirpato.

Leandrino 29/07/22 12:53 - 513 commenti

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Affascinante affresco de sadiano, coinvolge una donna e il di lei fratellastro, una giovane innocente da corrompere e alcuni loschi figuri ossessionati dalle gesta narrate dal marchese. Un film raffinato anche nei momenti più truculenti - pochi, in realtà - o eroticamente più "spinti": le gesta più terribili sono sfumate nell'onirismo, scorporate dalla realtà da luci rosse accecanti. Il finale è, in linea con tutto il resto, all'insegna della più bieca crudeltà; laddove si compie il destino della protagonista, l'isola tropicale si rivela un freddo e solitario deserto.

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  • Curiosità Ciavazzaro • 5/06/09 16:40
    Scrivano - 5591 interventi
    Inizialmente il ruolo di Lee fu offerto a George Sanders che rifiuto' per questioni personali.
  • Curiosità Ciavazzaro • 13/06/09 11:53
    Scrivano - 5591 interventi
    Christopher Lee ha affermato di non sapere all'epoca in cui giro' la sua parte che vi fossero anche scene di sesso spinte,fino a quando non vide che il film era proiettato in un cinema porno,infatti lui non era sul set mentre giravano quelle scnee (la sua partecipazione al progetto fu molto breve).
  • Discussione Buiomega71 • 14/08/18 10:09
    Consigliere - 25998 interventi
    Sadisterotica-L'estate torbida dello tio Jess

    Uno dei Franco più raffinati e stilisticamente eleganti, pregno di una ricercata finezza nelle immagini e nella messa in scena (da sottolineare il contributo di Manuel Merino, tra stanze invase da un'onirica luce rossa e chiaroscuri quasi langhiani)

    Opera che ancor oggi sorprende per la sua arditezza, per la sua peccaminosità e per la sua notevole carica di erotismo e perversione (mi chiedo che effetto abbia avuto un film così "spinto" nel 1969, e come se la sia giocata con la nostra censura-o la censura in generale-)

    Dopo un'inizio nel più pieno stile del periodo (con tanto di musichetta stile spionaggistico italico sotto 007), messer Franco si sposta sull'isola (non prima di aver stoccato con un incipit tra i migliori del suo cinema: un rito officiato da Christopher Lee, che sul leggio recita versi del divin marchese, dal sapor blasfemo-il cardinale-di messa nera, con figure inquietanti dal volto coperto, Franco stesso tra gli adepti che scruta la macabra pantomina, donne nude e loschi figuri e un sacrifico umano con estirpazione del cuore che anticipa Il profumo della signora in nero), dove inizia la giovane Eugenie (la bellissima ma un pò inespressiva Marie Liljedahl) ai piaceri del sesso, del dolore e della morte.

    Nudi integrali femminili (e effusioni lesbo tra l'algida Maria Rohm e la Liljedahl), Jack Taylor (grandissima ghigna da psicopatico sadiano) che si getta sul corpo appetibile e indifeso di Eugenie, per poi passare a quello della Rohm senza soluzione di continuità, in una sequenza di sesso a tre sul letto (girata da Franco con soluzioni visive che hanno del sorprendente) che probabilmente ha fatto venire più di un coccolone ai censori bacchettoni dell'epoca.

    La Rohm che si siede sulla sedia di vimini cinque anni prima della Kristel in Emmanuelle, assistendo goduriosa a Jack Taylor che profana le grazie della Liljedahl (in più spiata dalla serva sordomuta Therese e con crisi di rabbia del servitore di colore Augustin che spacca la chitarra), per poi continuare i loro giochi "a tre" drogando la fanciulla (o facendole credere, come prerogativa dello tio Jess, che tutto ciò sia solo un incubo o uno stato del suo subconscio), finche una ciurma sadiana di ninfomani e di degenerati agghingati in stile settecentesco e capitanata da Christopher Lee, arriva sull'isola per riscuotere il loro tributo di "sangue"

    E Franco getta tutto nel suo delirio febbrile, tra fustigazioni, frustate, la povera Eugenie presa a scudisciate e "strozzata" con una tenaglia, in una ritualità BDSM di puro sadismo sadiano/franchiano, con la Rohm dominatrix in stivaloni neri e Taylor spietato DOM senza scrupoli che schiocca la frusta con cipiglio luciferino.

    Tra delitti scellerati (Taylor strangola la serva Therese mentre prega nella sua stanzetta bunueliana contorniata da immagini sacre, nel tipico modus operandi delittuoso franchiano, per poi impiccarla con una catena, le sue gambe che penzolano dal soffitto, Eugenie che entra nella sua stanza (abbracciando una bambola come nei migliori psychothriller sottoaldrichiani), il sangue che cola, quasi un'omicidio stile baviano che anticipa qualcosa di Reazione a catena) e scritture sadiane il diabolico fato si compie

    In un eccesso di esaltazione onirico/perversa innondata dal rosso purpureo delle immagini , la ciurma sadiana è pronta a officiare la cerimonia, con donne che si contorcono dal piacere, lascive carezze lesbo, mani che spogliano e esplorano folte vulve, fino alla piena consapevolezza sadica di Eugenie, che, come preda di un irrefrenabile incantesimo misto a crudeltà e libidine

    SPOILER

    Colpisce a morte la Rohm e ne estrae il cuore

    FINE SPOILER

    Per poi, in un livore visivo abbagliante tipicamente franchiano, corre nuda tra le dune sabbiose dell'isola, forse perdendo la ragione, con una chiusa circolare (e geniale) che riporta all'inizio (Maria Rohm con vestaglietta nera di pizzo trasparente al la Un caldo corpo di femmina, che mostra le sue grazie poco nascoste, che prende la telefonata della Liljedahl nel suo appartamento, stendendosi sul lettone, in tutto il suo femmineo e impudico splendore)

    Franco nel suo totale fulgore , tra i sandaletti sexy indossati dalla Rohm in fantasiose e conturbanti calze nere, la sberla improvvisa che la Rhom appioppa alla serva sordomuta Therese (per poi, subito dopo, baciarla sulla guancia), i seni di Eugenie palpati e leccati, Eugenie nella vasca (la stessa vasca in cui troverà la morte l'Irina di Un caldo corpo di femmina?) che prende il bagnetto , amorevolmente assistita dalla Rohm, l'isola di Madera (luogo topico franchiano per antonomasia), così desolata eppure così paradisiaca, il vagare nuda di Eugenie perdendo ogni connizione con la realtà

    Splendido lo score del maestro Bruno Nicolai, che intervalla con musiche ora allegre, ora plumbee

    Un pò stoccafisso Christopher Lee, che pare stia lì preso in prestito da un set Hammer. Manca la mia adorata Lina (all'epoca non aveva ancora incrociato la strada del suo pignalione), ma il livore franchiano tra sesso, piacere e morte non la fa rimpiangere più di tanto.

    Emblematico il momento in cui Jack Taylor si mette a "giocare" con le tende della camera da letto, mentre , sul lettone giace inerme, in stato di dormiveglia dopo essere stata drogata, Eugenie (prima del festino a tre)

    Non solo uno dei punti più alti raggiunti dallo tio Jess, ma anche uno dei film erotici più audaci, impetuosi e spudorati dell'epoca.
    Ultima modifica: 14/08/18 15:42 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 14/08/18 10:27
    Consigliere - 25998 interventi
    * Il film apparve nelle sale in maniera fugace, tanto che mancò anche un'edizione in vhs. Riscoperto tempo dopo, nel 2002, dalla Blue Underground che lo editò per la prima volta in dvd.

    * La sua scarsa fortuna fu accreditata al fatto che Christopher Lee non sapesse di apparire in un film "pornografico". Fece togliere il suo nome dal cast e probabilmente ne bloccò (o limitò) la circolazione.

    * Franco (che ha sceneggiato il film insieme al produttore Harry Alan Towers) trae ispirazione dal divin marchese de La filosofia nel boudoir.

    * Marie Liljedahl fu scelta da Franco per il ruolo di Eugenie dopo averla vista in Inga, io ho voglia... di Joseph Sarno.

    Fonte: Succubus - Guida al cinema di Jess Franco, nocturno book 2007
  • Homevideo Buiomega71 • 14/08/18 10:51
    Consigliere - 25998 interventi
    Ottimo il dvd della francese Artus Films (editato con il titolo francofono di Les inassouvies)

    I credits sui titoli di testa appaiono in inglese, presentando il titolo di Marquis De Sade's "philosophy in the boudoir"

    Il film si presenta nel suo splendore integrale, con un immagine limpida a volte, altre (soprattutto nelle scene più ardite, tipo il sesso a tre tra la Rohm, la Liljedahl e Taylor o quella della fustigazione) il video soffre di evidenti sgranature tipo sabbiolina, e , in alcuni frangenti, sembra che l'immagine sia fuori fuoco (non so se dovuto al fatto che queste sequenze siano state reintegrate e prese dal negativo originale perchè eliminate, al tempo, dalla censura francese-che non ci andava leggera-e quindi non restaurate digitalmente)

    Opzionabile la versione francese (solo con audio francofono) e quella originale (in inglese con sottotitoli francesi)

    Formato: 2.35:1

    Come extra: intervista a Alain Petit (un sodale franchiano) per la durata di 29 minuti

    Diaporama: carrellata di manifesti e foto del film

    Durata effettiva: 1h, 23m e 04s

    Immagine al minuto 00, 47 e 50, Eugenie (Marie Liljedahl), Madame de Sant Ange (Maria Rohm ) e Mirvel (Jack Taylor) si rilassano in salotto prima di gettarsi sul corpo appetitoso (e indifeso) di Eugenie.

    Ultima modifica: 15/08/18 15:29 da Zender
  • Discussione Raremirko • 14/08/18 21:09
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Rispetto a La filosofia nel budoir il film mi sa che prenda molte libertà (il libro mica è ambientato su di un'isola).