Dopo il (relativo, s’intende) insuccesso di NATALE IN INDIA, Neri Parenti cambia: via Enzo Salvi, I Fichi d'India e Biagio Izzo, dentro Anna Maria Barbera alias Sconsolata, che l'anno prima aveva contribuito al rilancio di Pieraccioni vivacizzando il mediocre IL PARADISO ALL’IMPROVVISO. Come innesto non ci siamo, comunque: il suo episodio con Ron Moss (nella parte a lui familiare del Ridge di BEAUTIFUL) è un penoso riciclaggio della solita trovata della sognatrice che vince una mini-vacanza...Leggi tutto premio col suo idolo opprimendolo fastidiosamente: al di là di quattro strafalcioni “frassichiani” e sparate in siciliano non si va. Ron Moss fa il bello e impossibile nonostante l'età non più verde, le gag sono tutte risapute. Meglio concentrarsi sugli episodi delle due star indiscusse quindi, che si incontrano solo in tre brevi occasioni (quattro col finale) facendoci subito rimpiangere il mancato proseguimento del sodalizio. Già, perché i due episodi sono nettamente separati: in quello di Boldi lui è un marito fedele che non sa resistere (e ti credo) all’avvenenza della giovane russa mozzafiato Alena Seredova. La figlia (Cristiana Capotondi), per farlo tornare con mamma, si mette a sua volta insieme con un tizio molto più vecchio di lei (Danny DeVito) facendo riflettere il babbo. De Sica è invece un chirurgo plastico che sempre a Gstaad (ma della rinomata località svizzera si vede poco o niente) trova la sua ex moglie Sabrina Ferilli ricadendo in tentazione. De Sica è ancora un portento, Boldi è in forma ma entrambi, alle prese con una sceneggiatura inesistente, arrancano affidandosi al mestiere e vivendo di momenti. Insieme danno il meglio, da soli stentano.
Tentativo di inserire la coppia Boldi-DeSica in un film sul modello commedia sofisticata. Parenti si vuole scrollare di dosso le accuse di presunta volgarità dei film precedenti. Tre episodi di cui uno di troppo inserito senza motivazioni logiche (quello con la Barbera messo solo per sfruttarne il temporaneo successo televisivo). E' già in atto la scissione tra i due, con un Danny DeVito costretto a fare da spalla a Boldi! Simpatici i duetti Boldi-Ferilli. Un po' troppo lungo ma diverte ancora. Magari potevano non inserire i due finali di troppo.
Dire che è "fuori tempo massimo" è un eufemismo, per questo film. Solo il teaser rifà il verso alla celebre pubblicità della Coca-Cola targata 1985!!! Forse c'é la certezza, da parte degli autori, che il loro pubblico è costituito ormai solo da 30enni, che seguono Boldi e De Sica da tempo immemore. Anche i personaggi sono un po' "datati"... Sinceramente di Danny de Vito ne avevo perso le tracce dal tempo de I gemelli! Anna Maria Barbara, invece, fa la solita parte della "terrona" (personaggio anche questo desueto).
MEMORABILE: Boldi: "Sa, mia figlia ha un fidanzato un po' anziano, anzi molto anzianotto".
Christian De Sica: "Ah, lei ha il fidanzato anziano!"
Meno peggio della media. Una volta tanto si cerca di girare un cinepanettone a episodi del tutto scollegati tra loro (a parte una sequenza in cui De Sica e Boldi si scontrano su una pista da sci). Il migliore ovviamente è quello con la Barbera che vince un Natale con Ridge! Gli altri due sono di poco conto (anche se in quello con Boldi c'è DeVito).
Cinepanettone natalizio targato 2004, Christmas in love altri non è che una commedia degli equivoci stile Feydeau in salsa italia, il che vuol dire meno leggerezza (e raffinatezza) e più turpiloquio e volgarità a piene mani (con doppi sensi che ruotano sempre intorno al sesso, argomento principe). Il film stimola la risata grassa che puntualmente arriva ma si dimentica rapidamente come nella migliore tradizione del genere.
Dopo il pessimo Natale in India, il cinepanettone riprende quota con un film molto leggero e privo della maggior parte di volgarità che contraddistingueva il precedente: il migliore episodio è sicuramente quello con l'inedita coppia Boldi/DeVito che permette anche di fare qualche riflessione sulla vecchiaia; divertente anche Ronn Moss perseguitato dalla Barbera e i soliti sotterfugi di De Sica. Vincitore persino di due Golden Globe, divertente e fresco come raramente capita per questi prodotti. Da vedere.
Nel sottogenere dei cinepanettoni, questo per una volta è un film diverso dagli altri, con meno volgarità e più divertimento del solito e con una trama che si lascia gustare per i lati brillanti. La simpatica "sconsolata" Anna Maria Barbera si consola parodizzando se stessa nel mostrare quello che lei chiama "sessapil". **!
Viraggio sullo stile "raffinato" per Parenti, in cui già si nota il distacco fra Boldi e De Sica. Il primo regge bene l'incontro-scontro con De Vito e la Capotondi (già visto nel '95, però), mentre il secondo si conferma padrone di casa nel genere, istrioneggiando con simpatia. La Barbera recupera il personaggio che la aveva condotta alla fama, ma le sue improbabili avventure romantiche con Moss sono comunque divertenti. Il vero problema è la mancanza di originalità nel materiale. Non proprio necessari i tre finali.
MEMORABILE: De Vito e la Capotondi che fingono l'amplesso.
Commentare i cine panettoni sembra cosa facile, in realtà non lo è affatto. Questo perché si deve parlare di sceneggiature scarse e riciclate e di attori che cavano fuori il meglio che possono dal loro carisma e da quanto fatto in precedenza in televisione. Anche Christmas in love non fa eccezione. Presi uno ad uno i personaggi sono divertenti (De Sica, Boldi e la Barbera), ma vengono poi risucchiati dalle storie trite e ritrite, dagli stereotipi e dalle gag di cui, volenti o nolenti, non si vuole più fare a meno.
Un cinepanettone monotono e con un ritmo troppo lento. Non è bastato il cambio del cast secondario per rinnovare la saga natalizia; anzi, a mio avviso, il precedente era meglio. Si salva solo la Barbera; Ronn Moss non parla quasi mai e DeVito ha una parte non adatta alle sue potenzialità (doppiato malissimo, tra l'altro). Divertente il solito siparietto di De Sica alle prese con tresche amorose mentre Boldi, anche in questo caso nel ruolo di padre premuroso, non diverte affatto.
L'ultimo e forse l'unico cinepanettone dell'era moderna (dal 1995 in poi) guardabile e simpatico, grazie agli americani Danny de Vito (finto suocero del coetaneo Boldi) e della star di Beautiful che finisce in balia di Sconsolata, alias Anna Maria Barbera. Molto brava la Capotondi (una dei pochi giovani del cinema italiano odierno che non fa finta di recitare) e pure De Sica, meno pecoreccio del solito. Ci si rifà gli occhi con la Seredova, Tosca d'Aquino (sempre sexy e simpatica) e la ancor in formissima Ferilli; splendida la sigla della Olstead.
Solito cinepanettone (con ambientazioni questa volta scandinave) che si regge su equivoci ed arcinote volgarità sessuali. Le vicende sono slegate tra loro e, a parte quella di De Sica, le altre due appaiono quasi totalmente inverosimili. Simpatica Sconsy, anche se ripete il solito cliché. Inutile la presenza di DeVito e notevolmente imbalsamato Moss. La storia dei tre finali lascia letteralmente basiti. Deprimente.
Cinepanettone di transizione (si capisce anche dal titolo), fatto più per necessità contrattuali che altro. Si inizia a cambiare ma non ancora in maniera definitiva, vista la presenza di Boldi. Via Izzo, Conticini, Salvi e Fichi d'India. Dentro solo novità femminili come Ferilli e Barbera con appoggio straniero di De Vito e Moss. Il risultato è uno dei peggiori del suo genere anche perché né la Barbera (unica novità comica) né gli altri innesti hanno la forza di incidere in maniera positiva. Storie deboli e gag risicate completano il quadretto.
Se nel 1995 si tentò di inglobare una "star" internazionale come Luke Perry di Beverly Hills 90210, in questo Christmas in Love vengono presentati Danny De Vito e Ron Moss (il primo in un ruolo di secondo piano, il secondo in un ruolo di "quinto" piano). A parte questo, Boldi è spompato come non mai e quando tenta di fare il serio è più comico che mai, mentre l'inventiva a sfondo sessuale di De Sica è sempre da premiare.
Cinepanettone diviso in 3 episodi. Nel primo troviamo il quartetto Boldi-Seredova-De Vito-Capotondi in una storiella piacevole ma non troppo esilarante; nel secondo (il migliore) c'è il quartetto De Sica-Ferilli-D'Aquino-Bocci che ci regala momenti esilaranti (specie i primi due) e scoppiettanti; nel terzo l'insolita coppia Barbera-Moss fornisce risultati sufficienti e la Barbera salva il tutto con i suoi giochi di parole. Finale curioso.
Dopo un pessimo Natale in India torna un cine-panettone godibile, con vicende più originali del solito, grazie alle forze fresche Danny De Vito e Sconsolata (che non amo, ma qui è simpatica). Boldi è in gran forma, De Sica un po' meno ma si destreggia bene. Nel complesso promosso.
Antologia natalizia by Neri Parenti. Alla collaudata coppia De Sica/Boldi si uniscono nomi del calibro di Ron Moss e Danny De Vito, ma il risultato finale non è particolarmente brillante. Intrecci narrativi e fedifraghi si accostano a riflessioni sull'età che avanza e sull'amore che tutto vince. La Barbera è un fiume in piena e fa sempre sorridere con i suoi sproloqui lessicali, tutto il resto è alquanto sciocco e risaputo. Molto sexy il ballo scatenato in pista della Seredova con maglietta che stenta a contenere i prepotenti seni...
MEMORABILE: Boldi che si prodiga in balletti old style fino a perdere i sensi; De Sica completamente "imbiancato" dall'estintore.
Parenti cambia registro e la butta più sulla commedia classica. Il trucchetto non gli riesce e ci si annoia quasi subito. Dall'insopportabile Barbera alle prese con Moss (davvero improponibile), alle tresche di coppia Ferilli/De Sica al Danny De Vito che sembra un freak burtoniano insieme alla Capotondi. Qualche barlume lo regala Boldi (meno in forma del solito) mentre sente la figlia urlare di piacere nella stanza accanto. Ma tutto è fiacco e con ben poca verve, mentre risulta inutile e irritante il rewind finale. Troppo lungo e ben poco divertente.
MEMORABILE: Boldi che si scatena alla Tony Manero sulla pista in discoteca (gag presa, tra l'altro, da L'aereo più pazzo del mondo); La lettera della Seredova.
Se da un lato si apprezza il ritorno al clima natalizio, tra alberghi di lusso, decorazioni e piste da sci, dall'altro il copione non riesce a rimpiazzare la volgarità gratuita e infantile del capitolo precedente con un'adeguata quantità di idee valide. Abbiamo così una commedia che funziona discretamente, seppur senza particolari picchi, per due terzi (gli episodi di Boldi/De Vito e De Sica) ma che crolla di fronte alla pessima sceneggiatura del restante capitolo, ulteriormente affossato da un Moss tutto movimenti rallentati e sguardi allucinati. Stucchevole il triplo finale.
MEMORABILE: Il prevedibile storpiamento del cognome del sig. Perla da parte di De Sica.
Tra episodi che s'incrociano brevemente per un paio di esplosivi testa a testa Boldi/De Sica, un cast "sontuoso" in cui chi meno c'azzecca è a sorpresa DeVito, la star, che male si integra con un Boldi piuttosto attivo e vario. Era lo spunto sulla carta più divertente, funziona solo a sprazzi ripetendosi senza costrutto. Meglio i romanacci burini doc De Sica/Ferilli, affiatati seppur chiusi da una storia debole e scarsamente credibile. E Sconsy e Ridge? Un episodio a sé, retto unicamente dai contenuti sproloqui della prima. Gstaad fa da anonima cornice per un film a tratti desolante.
MEMORABILE: La camminata zoppicante di De Sica: testicolo rientrato (da far scendere ogni volta che si alza) a causa dei colpi di ginocchiate dell'ex consorte.
Quando si guarda l’annuale cinepanettone, non ci si aspettano certo trame innovative e dialoghi sui massimi sistemi. Ci si approccia con leggerezza e spirito natalizio e in questo caso ci sono l’una e l’altro, grazie anche all’ambientazione azzeccata più tradizionale. Chi, invece, risulta fuori contesto sono Ronn Moss e De Vito, le cui parti risultano addirittura noiose. Fortunatamente i collaudati Boldi/De Sica risollevano la situazione. Simpatica la Barbera, decisamente meno la Capotondi. I tre finali appaiono una forzatura, ma nell’insieme il film non è affatto male.
Sconsolata pesce fuori d'acqua (molto bene aveva fatto con Pieraccioni), Boldi si farà ricordare solo per aver interagito con Danny de Vito. De Sica invece lancia qualche bel colpo grazie al sodalizio fatto di scaramucce, colpi bassi e ritorni di fiamma con una spumeggiante Ferilli. Cinepanettone d'assestamento che però, se confrontato con ciò che lo precede, ne esce malissimo, rimanendo nel genere. La sensazione è che sia stato realizzato con grande stanchezza. Simpatica l'idea dei numerosi finali.
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La versione che avevo è la stessa che in questi giorni sta passando su Sky Commedy (ne sono previsti altri due passaggi nei prossimi giorni; stanno trasmettendo film di Boldi in serie per festeggiare il suo 70° compleanno) ed è la stessa che trovi a questo link ytb
Ad un certo punto del finale (a 1h 32 min) il film torna indietro e mostra un finale alternativo e poi ancora un'altro. Non so se si tratta dei tre fantomatici finali alternativi dei quali si parlava sopra.
Piccolo ruolo per Valentina De Laurentiis, figlia del produttore del film Aurelio De Laurentiis: è l'annunciatrice che alla TV comunica il nome della vincitrice del concorso "Passa il Natale con Ridge" vinto da Sconsolata
Scene inedite, inserite nella versione uscita in DVD (due dischi):
1) Episodio De Sica-Ferilli: i due accompagnano alla macchina i loro consorti e si tengono per mano di nascosto.
2) Episodio Boldi-De Vito-Capotondi: Boldi firma a De Vito due assegni ma quest'ultimo ne nasconde uno, poi la Capotondi se lo fa restituire; dopo aver litigato con la Capotondi, Boldi dà una seconda gomitata a De Vito e poi prende il Viagra, rientra in casa, legge la lettera della sua amante, infine si siede su un tavolo che però viene sollevato dal suo pene in erezione.
3) Episodio Barbera-Moss: inizialmente il concorso "passa il Natale con Ridge" è una truffa in quanto si trattava di fare una foto con una controfigura e poi montarci la foto di Ron Moss, Concy si infuria e poi la scena si sposta su Ronn Moss che - mentre sta sciando - viene raggiunto da Valerio Staffelli che gli consegna il Tapiro d'Oro per la truffa; l'attore chiama il suo agente e va a Gstadd a incontrare Concy ma l'incontro è più lungo rispetto alla versione definitiva; dopo che lei lo ha abbracciato dicendogli "Sono tante puntate che ti sogno in tutte le misure!" lui si scusa con lei, poi la prende sottobraccio e dice "Cos'è questa puzza di pesce?"; inoltre v'era una scena in cui la fidanzata di Moss, dopo esser stata mandata via dalla camera del partner dalla Barbera, lo richiama infuriata.