AD Project - Film (2006)

Intricato thriller metafisico-fantascientifico che, quantunque non provvisto della necessaria tensione, compie un passo avanti nel tentativo di rinverdire il grigio panorama cinematografico italiano odierno. La Mezzogiorno appare cupa e defilata, facendosi rubare la scena dalla bella e più discinta Mazzoni; il cosceneggiatore Callegaro interpreta il catatonico gestore di un sito porno. Sigillo di qualità è Albertazzi, nel ruolo dello psichiatra.

Ogni volta viene voglia di parlar bene dell'ultima fatica di Puglielli (che spesso filma progetti, sulla carta, interessanti) e ogni volta la delusione è gigantesca. Questa volta il buon Eros ci prova con lo straight to video e il digitale, ma il tonfo è spaventoso. Più che l'assenza di logica è grave l'assenza di un "senso filmico" in questo pasticcio senza capo né coda, messo in scena come fosse una recita della filodrammatica, e interpretato peggio. Indifendibile.

Puglielli ha il merito di avere osato realizzare, in tempi inadatti, un buon thriller (Occhi di Cristallo) debitore dei classici autori italiani (Bava e Argento) miscelato con ingredienti "noir" a la Seven. In questo caso, purtroppo, il risultato finale sconfina nel paranormale, sfugge al rigore del cliché (indispensabile al cinema di genere) e percorre un sentiero intricato e poco avvincente. Molto alla lontana ricorda il Carpenter de Il Signore del Male. Da apprezzare la nuova tipologia produttiva, atta a rianimare il genere in italia.

Intrigante, poi deludente. Non è thriller, ma film di fantascienza con elementi thriller e richiami a Clair (Accadde domani). Mèscola difficilissima, difatti qui non funziona, finendo coll’essere oscuro e irrisolto, pur possedendo elementi e brani di sicuro interesse (divertente la scena di Albertazzi col registratore, che sposa Videodrome a Shining). Non funziona il catatonico pornowebmaster, convenzionale nella sua anticonvenzionalità. Brave le due attrici e belli i dialoghi fra la Mezzogiorno e il suo lui.

Film dotato di un fascino sinistro forse dovuto al fatto (ahimè) che non penso di aver capito fino in fondo la trama. Infastidisce il montaggio troppo ad effetto, quasi a voler creare l'aura fanta-horror con i movimenti di camera piuttosto che con la narrazione. Gli attori se la cavano egregiamente, con una particolare menzione per la (giovanissima) Giovanna Mezzogiorno. È stato presentato come fanta horror, ma non fa assolutamente paura. Un film particolare che merita una visione.

Le cose devono più o meno essere andate così; una sera Puglielli si è visto Mulholland drive di Lynch e deve aver pensato: "bello questo film, non ho capito una mazza ma mi piacerebbe rifarlo a modo mio!". Il risultato? Uno squallido rifacimento mal scritto, mal recitato e mal realizzato del capolavoro di zio David, senza però avere neanche un briciolo del talento visionario o della poetica cha ha il regista di Twin Peaks. Puglielli ha una discreta tecnica ma deve finirla di copiare da altri!

Sinceramente di questo film ho capito poco, e forse non è neanche il caso di capirci più di tanto. Apprezzo sicuramente il tentativo del nostro cinema di genere di riemergere (e spero che un giorno molto ma molto vicino arrivi a farlo), però a mio giudizio il film doveva essere un tantino più comprensibile e meno intricato. Partendo da semplici e discrete trame si può arrivare col tempo a sviluppare qualcosa di un po' più elaborato, ma se partiamo subito così rimane solo un tentativo come un altro di copiare i vari Twin Peaks...

Il mistero vero non è quello che il film cerca di trasmettere, ma come sia possibile che venga fatto un film così: trama incomprensibile (e questo è il meno), assenza di atmosfera (che si cerca di creare surretiziamente con effetti), attori da filodrammatica, assenza di un senso complessivo... L'indubbia qualità della ricercatezza visiva non basta e la vicenda che ruota attorno a una soglia spazio-temporale (tra parapsicologia e fantascienza) affonda nel nulla, risvegliando lo spettatore solo quando il ridicolo prende il sopravvento. Pessimo.