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TITOLO INSERITO IL GIORNO 26/10/09 DAL BENEMERITO DAIDAE
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Daidae 26/10/09 18:37 - 3179 commenti

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Misconosciuto film del bravo Antonio Margheriti, girato in America ma con produzione italiana. La trama è quella classica dei polizieschi-crimine all'italiana, gli attori regalano un'ottima prova (ovviamente Van Cleef su tutti) e il film intriga e non annoia. Merita di uscire dal dimenticatoio.

Homesick 18/11/14 17:17 - 5737 commenti

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Recupera con la scarica di colpi di scena e l'amarezza degli ultimi minuti; prima di allora la trama, smorta e convenzionale, è trascinata dall'esperienza tecnica di Margheriti - vedansi i dettagli durante la rapina - , a suo agio anche in trasferta in una New York cupa e innevata. Troneggia sul cast un superlativo Lee Van Cleef con look zingaresco, scassinatore a riposo costretto a tornare in attività, un po' come accadeva due anni prima con il killer Yul Brynner di Con la rabbia agli occhi. **/**!
MEMORABILE: Albert che si fa arrestare suonando la batteria di un negozio; La Black si ritrova davanti Van Cleef ferito: «Oh mio Dio, uno zingaro!».

Furetto60 11/12/14 18:35 - 1194 commenti

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Noir di ambientazione newyorkese in cui la Grande Mela mostra quartieri periferici nell'ambito di un gelido paesaggio invernale che regala brividi alla sola vista. Il ritmo è lento, estenuanti alcuni passaggi ad allungare un brodino piuttosto stretto. Lasciando alle spalle qualche sbadiglio di troppo, complice un motivo musicale banale e ripetitivo, si arriva all'ultimo quarto d'ora dove finalmente si assiste a un'impennata. Persino il commento sonoro cambia in meglio. Notevoli le prove di Van Cleef e della Black, ma nel complesso è scarsino.

Trivex 27/05/16 09:32 - 1744 commenti

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Ha dalla sua parte l'atmosfera dell'"America 70s", con i suoi vicoli sporchi, gli abituri come abitazioni, le vite dei balordi davvero appese a un filo sempre sul punto di rompersi. Contro, il ritmo lento e alcune parti davvero noiose che compongono un film forse troppo lungo, per quel che deve rivelare. Effettivamente, poi, i momenti topici giungono improvvisi e inaspettati, ricaricando una storia a volte davvero al limite di esaurirsi in se stessa. Tra gli attori, il "cowboy" Lee Van Cleef su tutti, ma bene anche Karen Black. Non male, ma solo di poco.
MEMORABILE: "La rapina e... le sue complicazioni"; Il finale, con i diamanti sparpagliati.

Alex1988 19/01/21 18:40 - 728 commenti

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Tra i meno noti del prolifico Antonio Margheriti, qui con lo pseudonimo usato di consueto, Anthony Dawson. Realizzato con l'apporto di Carlo Ponti in produzione, vanta un buon cast, seppur non adeguatamente sfruttato. Lee Van Cleef stesso, nel ruolo di un ex scassinatore di nuovo alle prese con il suo vecchio "lavoro", sembra abbastanza sottotono. Come al solito Margheriti sa ben maneggiare la macchina da presa, ma non basta, se poi il prodotto è realizzato con scarsi mezzi. Perdibile.

Mco 27/01/24 01:04 - 2327 commenti

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Il cognome Dawson stavolta si confà perfettamente alla bisogna, essendo l'opus girato dal nostro Margheriti quasi esclusivamente negli Stati Uniti. La scelta di un protagonista come Van Cleef, che ricorda un po' il Milian più bizzarro e alienato, si rivela felice e le sequenze che lo vedono in azione sono le più interessanti. Il gelido costume invernale della Grande Mela conferisce, inoltre, un quid pluris notevole a una vicenda di crimini e criminali, donne e diamanti. Karen Black è buona presenza scenica, Infanti e Albert non sono da meno. Insomma, un film da riscoprire...
MEMORABILE: Il dialogo finale tra Standard e Van Cleef.

Nicola81 5/02/24 22:26 - 2857 commenti

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Noir cui i capitali di Carlo Ponti e l'ambientazione in una livida New York innevata provano a conferire uno spessore internazionale. Margheriti però tenta un approccio autoriale non troppo nelle sue corde (non ci si improvvisa Melville…), sacrificando a sorpresa il ritmo e l'azione e facendo affiorare anche la noia, salvandosi in corner grazie a un finale a sorpresa piuttosto amaro. Cast di livello, con i due veterani Van Cleef (malgrado l'improbabile look zingaresco) e Stander a riempire adeguatamente la scena. Passabili le musiche di Paolo Vasile.

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