Claws - Le belve delle montagne rocciose - Film (1977)

Un uomo, ferito al braccio dopo un feroce scontro con un Grizzly, cova per anni il desiderio di vendetta. E un bel dì, l'occasione arriva. Datato eco-vendetta con orsi temibilissimi incattiviti oltremodo contro il genere umano in un confronto tra specie. Le scene di morte e di ferimenti sono molto crude e l'intera pellicola, poco conosciuta, merita di essere vista, perlomeno dagli amanti del genere.

Spacciato in alcuni paesi come seguito di Grizzly; non meraviglia, visto il soggetto analogo ed essendo uscito l'anno successivo. La trama però segue maggiormente le orme di Lo squalo, nonchè il classico canovaccio di "Moby Dick"; il risultato, nonostante sia meno risibile di Grizzly, è comunque fallimentare, a causa di una verbosità annichilente per lo spettatore e di un ritmo soporifero. Sangue ne scorre pochissimo, l'azione è limitata e certe trovate scadono nel ridicolo involontario; sembrerebbe un film tv del periodo, innocuo e tedioso.

Eco-vengeance a basso costo che tenta maldestramente di seguire le tracce del Grizzly di Girdler (in certe zone fu pure spacciato per un sequel dello stesso). Il sottotesto ambientalista (alla base della furia omicida dell'orso troviamo l'incontro con alcuni bracconieri) e i collegamenti alla cultura dei nativi (la bestia viene ritenuta un "kushtaka") perdono ogni credito di fronte al pessimo montaggio e agli SFX minimali. Imperdibili (per la loro portata trash) i trip visionari del vecchio indiano, fra misteriose figure sacerdotali, duelli di capre selvatiche e orsi imbalsamati (!).

Più che le zampe del povero grizzly (un autentico bonaccione prima che gli andassero a rompere le tasche) qui a risultare letali sono gli artigli della noia. Trattasi del classico film su di un mostro che, per limiti di budget, il mostro non può farlo vedere troppo e neanche suggerirlo (causa limiti creativi nel montaggio et cetera). Ci si rassegna, perciò, a una serie interminabile di chiacchiere e a una tutt'altro che esaltante crisi coniugale messa lì per rimpolpare i novanta minuti. Mal sfruttati anche gli scenari naturali.