Dall'infelice penna rea di Snakes on a train (Forsberg). Dall'attore col nome che ricorda un'infezione dell'apparato boccale (David Labiosa), Dalla casa di produzione senza vergogna che ha la paternità di cialtronissimi e spassosi obbrobri su piovre afflitte da gigantismo (la Asylum). Dal titolista che gongola purchè riesca a piazzare un prefisso davanti ad ogni nome d'animale sul pianeta terra cosa poteva colare se non un'idiozia? Forsberg sonorizza tutte-ma-proprio-tutte le scene con rumori che fanno tanto action-a-palla e velocizza senza sosta, lesinando pure in bit per la Cgi. Mega-pirlata
Può valere lo stesso discorso fatto per Sharktopus. Un'occhiata gliela si può dare solo ed esclusivamente per gli assurdi piranha che continuano a crescere, causa solito pastrocchio genetico dell'umano di turno (una dottoressa). Ecco la sceneggiatura: i piranha attaccano e gli umani tentano di fermarli; ed è per questo che, tolti anche gli attori, non proprio da Oscar, rimangono solo le bestiacce, che ci deliziano con mini ruggiti. Da piegarsi l'unità di misura di ingigantimento progressivo dei piranha: rinoceronte, elefante, balena. Effetti non certo speciali e finale assai sbrigativo.
MEMORABILE: Mega piranha vs corazzata; Mega piranha vs sommergibile; Mega piranha con elicottero tra le fauci dentute; Giornalista ingoiata; Piranha calciati via.
Ennesimo instant movie della Asylum con i soliti disastrosi risultati. Effetti da denuncia, attori pescati al discount e improbabili sceneggiature scritte tra un hamburger e un rutto. Va visto in situazioni che ne amplifichino l'effetto comico riesce anche a regalare momenti indimenticabili ma poi subentra comunque la noia per quanto è ripetitivo. Ignobile.
Il genere "animali assassini" declinato all'ennesima potenza del ridicolo! Siamo certi non sia da ascrivere al genere comico questo ridicolo filmetto di Eric Forsberg (chi era costui) nel quale il solito gruppo di scienziati beoti dà vita ad una specie letale di pescioni carnivori che (incredibile!) ruggiscono pure oltre a sbranare tutto il mangiabile. Tra effetti speciali casalinghi, montaggio da mal di testa e attori presi dagli scarti di un film di serie C, non si sa dove sbattere la testa prima. Vaccata senza sè e senza ma.
Mi sono divertito a guardare "Mega Piranha", altra sciagura della Asylum. Più si va avanti e più i film di questa casa migliorano: tra poco riusciranno a creare qualcosa di simile ai film di Claudio Fragasso e Bruno Mattei... Naturalmente anche Tiffany come altre colleghe cantanti-attrici ha deciso di debuttare nel cinema e dimostra al pubblico che, sin dalla prime scene, non sa assolutamente recitare. Come sempre brutti effetti speciali, recitazione mediocre e regia monotona; il resto (ciò che rimane) è anche passabile.
Dalla categoria animali assassini ci si puó aspettare di tutto, ma in questa pseudo-pellicola horror si passa il segno. Come se una storia risibile e senza capo né coda non bastasse a completare il quadretto da cinema dell'improvvisazione ci si mettono anche effetti speciali usa e getta e recitazioni da teatrino dei burattini. Solo il protagonista, col suo fare da eroe palestrato ibernato dagli anni '80, finisce per avere inquietantemente un suo perché. Usate meglio il vostro tempo.
Inguardabile filmaccio che sulla falsariga di altre pellicole similari regala momenti di autentico trash. Effetti speciali di infima lega: sembra di stare in certi cartoni animati artigianali, con questi pescioni guizzanti che non fanno paura a nessuno. Interpreti al di sotto del minimo sindacale.
Solito ignobile prodotto targato Asylum che però, almeno nella prima parte, denota un ritmo non certo usuale in simili produzioni. Ciò ovviamente non basta a farne un film quantomeno decente mancando totalmente una qualsiasi altra caratteristica in cui si possa trovare qualcosa di positivo. Non si capisce, poi, quanto si voglia prendere sul serio un film in cui dei piranha giganti si smaltano a mo' di kamikaze sulle case sulla riva del fiume ma che per il resto rinuncia a qualsiasi tentativo di buttarla in commedia. Prevedibilmente pessimo.
Un film inutile. Mal girato, senza capo né coda. Anche gli sfx sono di ordinaria amministrazione. Se nel campo dei "piranha" o mostri giganti si è detto di tutto e di più, questo film è la conferma di come ormai il genere sia arrivato alla più inequivocabile sterilità. Da evitare con cura anche per i più irrididucibili.
L'idea di base è copiata a man bassa da Piranha paura, con la differenza che qui siamo al cospetto di una pellicola deprecabile, fatta quasi tutta al pc, che in questo caso genera una fotografia orrenda e palesemente artificiale. Poco più di uno scadente videogioco con scelte di regia improponibili, effetti fai da te e recitazione scolastica. Un film inguardabile non degno di appartenere al cinema di genere.
I catastrofisti con animali assassini sono un genere che, pur dileggiato, può comunque intrattenere in modo divertente (Piranha 3D); l’idea di base, pesci aggressivi che gradatamente crescono di dimensioni sino a mangiarsi intere navi, poteva essere sviluppata e realizzata molto meglio, invece ha prevalso un atteggiamento di cialtronesca sciatteria, anche come sceneggiatura: neanche una sottotrama, una love story, niente di niente. Pare incredibile, ma la fotografia a tratti, pur da cartolina, è passabile; per il resto un disaster di movie...
Diamine. Effetti in pieno stile home making, pescioni ripresi dall'alto e folli esperimenti genetici. Piranha che divorano porta-aerei, sommergibili e resistono a testate nucleari che nemmeno a Mururoa ma si uccidono mangiandosi fra loro. I miei piranha preferiti sono quelli del buon Oscaro (indimenticabile col tenente Boghi), ma questi surclassano King Kobra, rendono ridicola Anaconda e un'alborella Lo squalo. Cialtronata oceanica.
L'Asylum è sempre garanzia di bruttezza, che a volte entra nell'Olimpo del trash, altre (come in questo caso) sprofonda nell'imbarazzo. I pesciolini zannuti animati da una dozzinale CG strappano delle risate; il problema è tutto il resto, a cominciare da un protagonista così bollito e inespressivo che il film si sarebbe potuto intitolare "Mega Piranha vs. Botoxteroid". Il resto del cast gareggia con lui per la recitazione peggiore. Se proprio ci tenete a vederlo, munitevi di amici fidati e tanta birra.
MEMORABILE: I piranha presi a calci; La giornalista divorata; Il piranha gigante che si avventa contro l'elicottero.
Difficile trovare le parole per commentare un filmaccio come questo, che senza ombra di dubbio è il peggior film sui piranha che abbia mai visto. Un cast inesistente per una pellicola americana dal basso budget con pessimi effetti speciali e una trama trita e ritrita. Unica nota positiva il paio di tette dei primi due minuti.
Bruttura della Asylum che non riesce nemmeno a intrattenere sufficientemente, dato che alla lunga il gioco stanca e le scene trash (volute o non) annoiano quando sono eccessive e soprattutto servite come un piatto freddo in mezzo a effetti speciali digitali e attori scadenti che interpretano macchiette abusatissime. Peccato, perché qualche sequenza all'inizio avrebbe lasciato intendere un ritmo lesto e qualche buona scena clou. Invece si arriva al finale che si ha la sensazione di essere stati presi in giro. Per chi sa cosa sta guardando.
MEMORABILE: I piranha giganti che discendono il fiume a grandi balzi, in una discreta quanto assurda ripresa dall'alto.
Incredibile vicenda, ma non (solo) per gli "impossibili pescioni" che crescono a dismisura in poco tempo. Il contorno è allarmante per quanto sappia di finto, quasi si voglia comunicare una farsa non troppo mascherata. La scienziata americana colpevole che diventa una vittima, l'elicottero militare venezuelano che arriva indisturbato in Florida, il sottosegretario che assume il controllo della fintissima base militare (con i militari stessi che indossano vestiti praticamente civili!). C'è però un momento salvifico: i robusti topless iniziali, in barca.
MEMORABILE: Lui che arriva con il sole alle spalle come se niente fosse stato e la bacia con passione, senza proferir parola.
Ennesima produzione Asylum che si distingue per la demenzialità di un certo numero di sequenze, la pochezza della trama (un eroe contro un nemico pericolosissimo e l'immancabile, quanto fuori luogo, storia d'amore nascente) e soprattutto degli effetti speciali: i piranha sono in genere bidimensionali, si muovono innaturalmente e sono quasi sempre troppo piccoli o troppo grandi per il contesto in cui vengono inseriti. E' però vero che il ritmo è elevato e gli attori se la cavano, contribuendo a risollevare anche se in minima parte le sorti di questo mockbuster comunque poco rilevante.
MEMORABILE: Fitch respinge a calci decine di bestie fameliche (!); La giornalista uccisa in diretta tv; Il surreale "piano di riserva".
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