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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Caratterista di valore in decine di produzioni, Giovanni Esposito diventa protagonista (non per la prima volta) di un film che porta addirittura il suo cognome nel titolo e che (di nuovo non per la prima volta) prende di mira la camorra raccontando la storia del figlio tonto di un potente boss: si tratta di Tonino Esposito, che alla morte del padre (Silvestro) non può ereditarne il potente ruolo per evidente incapacità. A sostituirlo è chiamato il più scafato Pietro De Luca (Di Leva), che per rispetto di chi l'ha preceduto decide di mantenere comunque Tonino nei ranghi affidandogli la riscossione del pizzo (ops, si dice "contributo per la sicurezza"!) nel quartiere...Leggi tutto Sanità dove operano.

Purtroppo l'inadeguatezza di Tonino si fa sentire anche in quello (gli rifilano banconote false) e il rapporto con De Luca è sempre sul punto di spezzarsi. Il nuovo boss sarebbe anche disposto a pagarlo diecimila euro al mese per non far nulla (farebbe meno danni), ma lui si sentirebbe inutile, e non accetta. Incaricato allora di accogliere all'aeroporto di Capodichino un narcotrafficante messicano, crea altri imprevisti insieme al suo degno compare Enzuccio (Orefice) e dimostra la sua pavidità poco consona al mestiere anche in casa, dove la moglie (Truppo) lo tratta come vuole e deve pure subire l'onta di una figlia che (orrore!) sta insieme al figlio di un magistrato.

Una vita sfortunata, da pesce fuor d'acqua, utile giusto a preparare il terreno a facili battute sulle quali imbastire una trama piuttosto pretestuosa. C'è comunque una discreta sapienza nell'affrontare il tema dai risvolti parodistici che mantiene il tutto su livelli perlopiù accettabili, nonostante alcune gag davvero vetuste (si pensi a quella del tirapiedi guercio che subisce una fitta serie di gaffe) e una comicità che spesso stenta a farsi strada. Perché se è vero che da una parte la si ricerca ricorrendo a espedienti facili, dall'altra si vorrebbe comunque evitare di finire nello sguaiato, dando una dimensione umana ai personaggi e soprattutto alle goffe vicissitudini di Tonino. Se però nella prima parte si riesce a trovare una costruzione apprezzabile, a lungo andare si finisce con lo sfilacciare il tutto perdendo di vista l'obiettivo primario, che resta comunque quello di divertire.

Stupisce tuttavia una volta di più la naturalezza con cui recita l'intero cast, che tra gli altri (nel ruolo del nonno) vede pure il simpatico Misticone, affiancato dalla bravissima Nunzia Schiano. Ma ottima è anche la Truppo, ad esempio, e Di Leva fa un boss meno caricaturale del consueto, notevole quando cerca di spiegare a Tonino il valore di una tela tagliata di Fontana (altro classico, l'ermetismo di certa arte moderna). A volte l'uso del dialetto napoletano si fa sentire rendendo ostico qualche passaggio e la cornice al ristorante in spiaggia da cui partono tutti i sadici flashback che raccontano le disavventure di Tonino è del tutto inutile. Di tanto in tanto si ride, ma i passaggi in cui troppo poco di interessante succede sono ahinoi la maggioranza, e il risultato ne risente. Esposito conosce il mestiere, ha una sua brillantezza, ma gli manca forse il carisma, per un ruolo da protagonista assoluto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/09/21 DAL BENEMERITO RAMBO90 POI DAVINOTTATO IL GIORNO 29/05/23
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Rambo90 2/09/21 03:02 - 7704 commenti

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Divertente commedia in salsa napoletana che, per una volta, riesce a fare degli stereotipi sulla camorra e del fenomeno Gomorra una giusta parodia inanellando una serie di gag e situazioni che strappano più di una risata. Il plot è scarso (un discendente di un camorrista troppo fesso per esserlo a sua volta) ma l'ispirato cast e la verve delle battute funzionano. Non manca un banale messaggio moralistico nel finale né i richiami pretestuosi al nume tutelare Totò (la lettera de la Malafemmina e il finale del Guappo da L'oro di Napoli) ma tutto scivola via simpaticamente senza intoppi.

Pessoa 15/02/22 07:44 - 2476 commenti

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Alla terza prova da regista Ansanelli mostra maggiore maturità e realizza un'opera compiuta, che fregiandosi dello spunto letterario riesce a creare una storia originale e divertente, con i tocchi surreali al punto giusto. Merito naturalmente anche dell'affiatatissimo cast, che sopperisce con la simpatia alla mancanza di esperienza, con distacco per il protagonista e una bravissima Truppo. Il ritmo non è sempre sostenuto e il low budget si vede tutto, ma resta comunque una piccola perla nell'asfittico panorama del cinema italiano attuale, e solo per questo meriterebbe la visione.

Markus 27/03/22 20:25 - 3690 commenti

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Film per napoletani, ma forse nemmeno costoro troveranno empatia con questi personaggi così tronfi di cliché. C'è da dire che il film è scorrevole, ma con la stessa facilità fallisce sul piano della risata e appare forse più convincente in certe dinamiche della delinquenza locale qui mostrata. La pecca maggiore risiede nella scelta del caratterista Giovanni Esposito promosso a protagonista, evidenziandone qualche limite. Meglio Francesco Di Leva.

Cotola 7/04/22 23:48 - 9058 commenti

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Simpatica commedia in salsa partenopea che presenta alcuni momenti divertenti, riuscendo così a far almeno sorridere. C'è anche una storia, per quanto esile, e i ritmi sono buoni. La pecca principale è la scelta del protagonista: Giovanni Esposito non sembra avere le spalle abbastanza larghe e solide per caricarsi sulle spalle il film. Infinitamente meglio il resto del cast in cui spiccano la Truppo, Di Leva e la Schiano. Gustoso il personaggio dello sgherro del boss che parla in modo particolarmente forbito. Mettendo da parte la verosimiglianza, il finale è stucchevole.

Galbo 19/04/22 07:25 - 12401 commenti

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Più ambizioso di quello che potrebbe sembrare, il film di Ansanelli ha l'obiettivo di dileggiare usi e (mal)costumi della criminalità organizzata napoletana, attraverso il racconto di un camorrista chiaramente incapace in grado di evocare più risate e scherno che timore. Il proposito del regista però è fortemente minato da una sceneggiatura che cerca più la gag rispetto a un umorismo pungente e incisivo, e che spesso punta al risultato affidandosi al lavoro di un cast decisamente ben scelto e nel quale emerge il lavoro di ottimi interpreti come Di Leva e Truppo. Occasione sprecata.

Reeves 20/04/23 00:11 - 2232 commenti

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Ovvero come la malavita napoletana che tanto ruolo ha nella narrativa contemporanea possa essere messa in ridicolo senza attenuanti. Un film non facile, divertente per lunghi tratti, sorretto da una buona sceneggiatura e da due interpreti favolosi come Antonia Truppo e Francesco Di Leva. Non sempre tutto è perfetto, ma il film è originale e notevole, mai banale.

Enzus79 25/05/23 05:06 - 2904 commenti

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Parodia sulla camorra in cui l'orfano di un boss ambisce a ripercorrere le gesta del padre. Tratto dal romanzo omonimo di Pino Imperatore. Ne poteva uscire qualcosa di meglio: l'alternanza fra commedia e sentimentalismo è troppo forzata. Non mancano gag degne di nota, ma sono pochissime. Tutto sommato convincente il cast. Tendenza a scendere nel giudizio. Mediocre la colonna sonora.

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