Bambola di carne - Film (1995)
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Anno: 1995
Genere: erotico (colore)
Regia: Andrew White (Andrea Bianchi)
Cast completo di Bambola di carne
Note: Aka: "La bambola di carne"; "Fleshy Doll". Liberamente tratto da un racconto di Oscar Wilde.
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
Tutti i commenti e le recensioni di Bambola di carne
TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/11/17 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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- Quello che si dice un buon film:
Gold cult - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Buiomega71, Panza, Markus - Gravemente insufficiente!:
Herrkinski
La consistenza è quella di uno squallido pornazzo della decadenza bianchiana. Non mancano spunti morbosi tipici del regista (la zoofilia coi cavalli nella stalla, l'incipit con Sambrell e la bambola), che ci infila un'inquietante bambola fulciana vestita da sposa, una corazza stile le guerriere di Gwendoline, un prefinale quasi fiabesco (la cornice dello specchio) e una chiusa emblematica macabro/horror. Tutto il resto è una sfiancante sequela di amplessi antiestetici mal girati e noiosissimi, conditi da un atroce musichetta snervante. Alquanto miserello.
MEMORABILE: Mentre Pilar Orive si pastrugna, Sambrell masturba morbosamente la bambola; La bambola decapitata; La Orive in disco con la bottiglia; Nella stalla.
La bambola diventa l'ipostasi della donna-oggetto a cui si accompagna il solito ricco e anziano vedovo: un'idea non disprezzabile che viene buttata alle ortiche, riproponendo invece l'ennesimo triangolo erotico ambientato in una location unica (in questo caso un castello). Gli sforzi di spingere il pedale (ad esempio, la cavalcata "a pelo" del cavallo) scadono nel pecoreccio. Le attrici femminili dimostrano una certa sensualità, come richiede il genere, ma non vanno più in là, mentre quelli maschili sono inespressivi. Come in un'altra occasione, lascia basiti la presenza di Sambrell.
Quel "liberamente tratto da Oscar Wilde" avrà fatto fatto fare salti carpiati nella tomba al povero scrittore: una scontatissima vicenda di relazioni morbose tra i tre protagonisti più un Sambrell ormai invecchiato; il cast è davvero improbabile e le location, presumibilmente a Praga vista la produzione, sono particolarmente povere e per buona parte consistono in un castello. Siamo nell'ambito del porno soft, con interminabili amplessi e scene di raccordo tirate per le lunghe, più qualche tocco morboso e/o malinconico tipico di Bianchi; francamente insostenibile.
MEMORABILE: La ridicola scena para-zoofila.
La pellicola è liberamente tratta da un'opera di Oscar Wilde, ma appare sin da subito chiaro quanto questo sia un mero accorgimento per dare perlomeno un margine d'apparente decoro a una pellicola - e di questo invece siamo certi - di raro squallore. Al di là dell’impudicizia di Pilar Orive e della giovanissima e disinibita Sonia Franco (in perenne reggicalze e ne siamo felici!) c’è poco da aggiungere. Qua e là si scorge un po’ di mestiere e l’impegno delle attrici, persino a strusciarsi con sensualità su un cavallo... suo malgrado coinvolto in questa messa in scena.
Gli anni 90 e l'erotico non sono mai andati molto d'accordo, con film patinati stile videoclip softcore. Qui invece c'è uno stampo più autoriale, le due protagoniste sono molto sensuali e non si risparmiano in amplessi curiosi, para zoofili e nudi integrali generosi e rigogliosi. La fonte letteraria Wildiana sarà pure pretestuosa, tuttavia ne sposa la massima sull'attesa del piacere che è essa stessa il piacere, dato che il regista sembra giocare al gatto col topo con lo spettatore, estenuandolo con scene erotiche sapientemente diluite per istillare godimento poco a poco. Intriga.
MEMORABILE: Il ballo col serpente; Gli strusci e la cavalcata senza mutande; Il folto nudo della Franco; La Orive alla mercè della diabolica ninfetta Franco.
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- Ottimo inserimento Buio!
- Panza ebbe a dire:
Ottimo inserimento Buio!
Non ci crederai, Panza, ma mentre vedevo questo "capolavoro" bianchiano di fine carriera, ho pensato subito a te!
Lo devi recuperare al più presto (io ho la vhs della Number One)
Tremendo è tremendo, ma qualcosina del Bianchi più morboso fà ancora capolino (la scena di zoofilia coi cavalli nella stalla e le infoiate Franco/Orive) e il finale con la "bambola decapitata" ha vaghi sentori macabri
Poi, vabbè, siamo dalle parti di uno squallido pornazzo come realizzazione e tutto l'ambaradam, tra amplessi noiosissimi e antiestetici come non mai (con musichette atroci e inascoltabili, che prendono per sfinimento)
Ma , alla fine, c'ha il suo perchè (notevoli le scene con la Franco agghingata come un'amazzone che sembra uscita da Gwendoline e attraverso la cornice dello specchio-senza specchio-)
Da non perdere il morbosissimo incipit, con Sambrell che masturba un' inquietante bambola vestita da sposa, mentre, davanti a lui la Orive si pastrugna la pussy. Vero Bianchi-style!
Certo che gradirai :)Ultima modifica: 9/11/17 23:11 da Buiomega71 - Direttamente dalla collezione privata di Buiomega71, la vhs Number One:
Ultima modifica: 18/11/17 17:14 da Zender
