Away from her - Lontano da lei - Film (2006)

Away from her - Lontano da lei
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Titolo originale: Away From Her
Anno: 2006
Genere: drammatico (colore)
Note: Soggetto tratto dal racconto "The Bear Came Over the Mountain" compreso nella raccolta dal titolo "Nemico, amico, amante..."  della scrittrice canadese Alice Munro, premio Nobel per la letteratura 2013.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 27/05/08 DAL BENEMERITO GALBO
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Galbo 28/05/08 07:31 - 12380 commenti

I gusti di Galbo

Una coppia sposata da 50 anni attraversa il momento drammatico di una grave malattia mentale di lei (il morbo di Alzheimer) ed è costretta a separarsi. La prima regia dell'attrice Sarah Polley è un film che affronta il tema della separazione e dello spirito di abnegazione in modo molto poetico, senza facili effetti ma attraverso un percorso di intuizioni (molte riferite al passato della coppia) in cui il paesaggio (molto ben fotografato) fa da efficace contrappunto dei sentimenti. Ottima la prova di Julie Christie in un ruolo difficile.

Capannelle 2/03/09 14:54 - 4398 commenti

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Un taglio decisamente riflessivo sui problemi della vecchiaia e dell'abbandono che si avvale di ottimi interpreti, in particolare la Christie, ed eccellente fotografia. La mdp scruta i sentimenti di un marito che vede la moglie, colpita dall'alzaheimer, perdere la memoria e non riconoscerlo più. Poco indicato per una serata di pura evasione, ha il merito di evitare il sentimentalismo e trattare la materia con estremo pudore.

Daniela 13/03/10 11:57 - 12625 commenti

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Assistere al lento allontanarsi nell'oblio della persona amata, colpita da una malattia invalidante ed incurabile come il morbo di Alzheimer: tema drammatico, doloroso, affrontano con pudore e delicatezza, evitando scene madri e facili effetti. Ed è proprio questa scrittura "fredda" - sottolineata dal nitore della fotografia, dai paesaggi innevati e dai colori desaturati dei flashback - a rendere prezioso questo film d'esordio, illuminato dalla bellezza senza tempo di Julie Christie, il cui sguardo sperduto vale più di tante parole.

Giùan 4/05/12 15:32 - 4539 commenti

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La soave/adrenalinica bionda Ana de L'alba dei morti viventi esordisce in regia con un ragguardevole saggio di misura cinematografica, tale da proporsi come esempio a tutto tondo di quello che dovrebbe/potrebbe essere un film sentimentale. Lontano da ogni formalismo retorico, pervaso da un soffuso quanto sincero affetto per quel che racconta, la Polley mostra con dolcezza e rigorosa compassione una malattia dolorosa per l'anima ancor più che per il corpo. Di Julie Christie s'è detto tutto giustamente, ma quant'è complessa l'abnegazione di Murphy.

Nando 26/06/12 13:42 - 3810 commenti

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Il solido rapporto quarantennale di due coniugi viene minato da una malattia degenerativa che colpisce lei. Una delicata analisi delle conseguenze inframmezzata da splendidi paesaggi innevati. La Christie è intensa nella sua interpretazione e la narrazione evita finti pietismi emotivi puntando al solido.

Anthonyvm 19/08/23 13:06 - 5637 commenti

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Il montaggio frastagliato della prima tranche convince solo a metà, all'ombra del sospetto che, se mantenuto per il resto del film, questo tipo di stile narrativo possa svilire la naturale progressione empatica che il pubblico, specie nel caso di un dramma di coppia, deve necessariamente nutrire nei confronti dei protagonisti. Fortunatamente il racconto si fa via via più lineare, consentendo il pieno apprezzamento di un'ottima doppia prova attoriale e di una trattazione delle tematiche (l'Alzheimer, l'incedere della vecchiaia, il senso dell'amore) scevra di patetismi e assai matura.
MEMORABILE: Gli splendidi paesaggi innevati canadesi; L'ultima volta a letto prima del periodo di separazione; Il mancato riconoscimento; L'attacco di gelosia.

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  • Discussione Raremirko • 6/10/20 22:28
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Esordio di regia per la Polley dopo vari corti; riflessivo personale e lineare, ha dalla sua la sincerità e due attori molto in parte.

    Alla lontana si riecheggia Bergman, e mica è poco; non male, e di sicuro non fatto con gli occhi puntati al botteghino.
  • Discussione Daniela • 6/10/20 23:27
    Gran Burattinaio - 5930 interventi
    Raremirko ebbe a dire:
    Esordio di regia per la Polley dopo vari corti; riflessivo personale e lineare, ha dalla sua la sincerità e due attori molto in parte.

    Devo soprattutto alla prima e ormai lontana visione di questo film il terrore di essere colpita dal morbo di Alzheimer. Ricordo in particolare una battuta - anzi, una presa d'atto - che fece ad un certo momento mio marito. Nella prima parte del film, Gordon Pinsent si accorge che Julie Christie sta perdendo colpi dai guai che combina in cucina, confondendosi tra pentole e fornelli.
    Mio marito osservò che, se fosse successo a me, lui non avrebbe potuto trarne motivi di allarme.