Aurora - Film (2018)

Una nave passeggeri si incaglia davanti a un’isoletta, stravolgendo l’economia turistica del posto. Leana e la sorellina Rita, per sopravvivere accettano l’incarico di recuperare i dispersi che la tempesta via via rilascerà sulla riva. Un horror/thriller filippino dalla buona fattura visiva (specie le scene acquatiche) che si svolge su due piani: prevale quello immaginario e misterico, ma senza una sintesi che trascini l’attenzione fino in fondo. Piuttosto criptica la trama e con qualche smagliatura; musica “oratoriale” fuori luogo. Non regge.

Il difetto più grande risiede nella scrittura, inconcludente e capace di impantanarsi ogni momento in punti morti per i quali si fatica a trovare una spiegazione. Prima di intuire che si tratti in qualche modo di un racconto di fantasmi bisogna attendere un tempo oltremodo esagerato in cui non accade nulla di rilevante. Si assiste, infatti, a dialoghi privi di fondamento, sebbene recitati con una certa enfasi. Nell’ultima mezz’ora si entra nel vivo della storia, permettendoci di capire qualcosa in più e dando un senso, seppur minimo, al tutto.

Aurora è una grande nave passeggeri naufragata che giace riversa su un fianco contro le rocce antistanti una piccola isola. Le autorità hanno vietato ulteriori ricerche dei dispersi adducendo motivi di sicurezza ma i parenti delle vittime vorrebbero recuperare i corpi dei propri cari...  Ghost story filippina di suggestiva ambientazione e buona fattura formale, a parte alcuni brutti effetti in CGI, che però risulta insoddisfacente dal punto di vista della narrazione: la sceneggiatura è ondivaga e confusa, i personaggi mal delineati, il comportamento della protagonista incongruente.